Se non lo sapevate, la lana è il quarto materiale più inquinante nell’industria della moda. Le pecore sono infatti animali ruminanti con sistemi digestivi che emettono metano e richiedono mangime coltivato con sostanze chimiche ad alta intensità energetica. Inoltre generano enormi quantità di letame che inquinano la terra, l’acqua e l’aria e l’alto numero di bestiame costituisce anche la causa dei cambiamenti della vegetazione e dell’erosione del suolo.
Per questo motivo PETA, acronimo di People for the Ethical Treatment of Animals, ha lanciato una sorta di contest che invita designer e ricercatori a sviluppare un’alternativa sostenibile alla lana ricavata dalle pecore.
Con la disponibilità di così tante belle opzioni, funzionali ed ecocompatibili prodotte con fibre naturali e sintetiche, non vi è alcuna giustificazione per continuare a usare la lana.
PETA
Il concorso, denominato Vegan Wool Challenge, assegnerà 1 milione di dollari al primo concorrente in grado di sviluppare un tessuto a base biologica che sia capace di imitare l’aspetto, la sensazione e le prestazioni della vera lana, essendo anche biodegradabile o riciclabile.
È curioso notare però come il regolamento specifica che la lana vegana debba essere completamente priva di prodotti animali, ma al tempo stesso non vieta esplicitamente l’uso della plastica.