Lo sappiamo, quando dagli Stati Uniti arriva la voce del drop di un nuovo merch l’hype sale alle stelle. Che sia per la promozione di un disco, per un evento o per una collaborazione i merch riscuotono sempre un grande successo. Stiamo parlando, per esempio, di Travis Scott con Cactus Jack ma anche di Vlone e tutte le sue incredibili collab. Provando a prendere questi drop, però, c’è la possibilità che ci si trovi ad affrontare tutta una serie di problematiche non esattamente piacevoli.
Prima di affrontarle, c’è bisogno di fare una premessa: i merch sono in primis strumenti di marketing, volti a monetizzare il più possibile. Quindi, anche per loro vale la regola “minima spesa, massima resa”.
Andando per ordine, il primo dettaglio che aiuta a rispondere alle domande sui merch americani è lo stock. Molti, erroneamente, credono che lo stock di questi items sia a tiratura limitata. In realtà, nella maggioranza dei casi, il prodotto è acquistabile non per un numero limitato di pezzi, bensì per un limitato lasso di tempo: praticamente un pre order a tutti gli effetti. Questo dà la possibilità al maggior numero di persone di acquistare il maggior numero di pezzi. Una volta scaduto il tempo, l’item viene mandato in produzione. Il “vendere prima e produrre dopo” è il motivo per il quale sugli shop online è spesso possibile visualizzare solo un mockup del pezzo che si va a comprare. Con questa modalità, inoltre, il numero di pezzi da produrre si alza notevolmente, e qui arriviamo alla seconda nota dolente dei merch americani: la qualità, che spesso tutto ciò che è jersey il 90% delle volte è su Blank Gildan.
Probabilmente, però, il problema più ostico che ci si trova ad affrontare è quello della spedizione. Come abbiamo detto prima, gli ordini vengono spesso mandati in produzione allo scadere del tempo massimo per acquistare il merch: questo dettaglio da solo basta a comprendere il perché il tempo di spedizione per una t-shirt sia così dilatato, ma non è l’unico fattore. Per evadere così tanti ordini, infatti, le aziende si affidano spesso a posta convenzionale: motivo per il quale, dagli Stati Uniti all’Italia, un ordine impiegherà dalle 3 alle 12 settimane per compiere il tragitto.
Collegandoci alla spedizione, l’ultima (ma non per importanza) difficoltà che si deve affrontare è quella dei costi. I vari articoli hanno prezzi non sempre giustificabili e a questo si aggiunge un altro problema: il prezzo si raddoppia o addirittura triplica (30-50%) tra costi di spedizione ed eventuali dazi doganali che raggiungono cifre esorbitanti.
In sostanza, provare ad accaparrarsi uno o più articoli dei vari merch americani potrebbe riservare qualche spiacevole inconveniente. Ovviamente, i problemi elencati non si presentano sistematicamente. Comprare merch di questo tipo è un po’ come lanciare un dado e sperare che esca fuori la faccia giusta. Certe volte il gioco vale la candela, altre no, sta solo a voi decidere se tentare o meno.