Acupuncture è tornato con il suo nuovo drop estivo

Finché ci sarà Acupuncture, ci sarà anche il punk. È questo il messaggio di fondo che il brand londinese ci vuole trasmettere con “The fucking end of the world“, una collezione che immagina una sorta di nuova apocalisse.

L’immaginario è quello del 1994, teletrasportato ai giorni nostri per confermare ancora una volta quanto sia eterna quell’attitudine creativa nata in quel periodo grazie a un insieme di designer e artisti di ogni tipo. Il riferimento preciso è dunque rivolto a “Dookie“, il terzo album dei Green Day che ha segnato un glorioso rilancio del genere quando l’attenzione si stava spostando invece sulle sue diramazioni.

Tutto ciò serve a comprendere e apprezzare ulteriormente la nuova proposta d’abbigliamento del marchio, estremamente versatile, ma guidata da uno stile ricorrente, dissacrante e minuziosamente curato nei dettagli, non tanto per enfatizzare lo spirito D.I.Y. tanto in voga all’epoca, quanto per richiamare le origini dei tre fondatori, Phil De Mesquita, Nikos Nicholau e Louisa Bryan, quando i primi pezzi venivano interamente customizzati a mano.

Tra dadaismo e provocazione pura, compaiono elementi grafici ricamati o stampati come un orsetto Teddy tutt’altro che amorevole, fiori stilizzati e motivi fiammeggianti tipicamente anni Novanta su pantaloni, t-shirt e felpe. Si prosegue con tre veri cult, dei cargo pants con tasche e zip talmente oversize da essere state trattate con la stessa lavorazione che si usa per gli zaini, un cardigan le cui applicazioni “casualmente” formano la frase “I Hate You” e un inedito ibrido trench/chiodo.

Immancabile come sempre, poi, la linea footwear, formata questa volta da cinque modelli che spaziano dai classici intramontabili, come le Mr. Blunder, alle Ginger poky rinnovate, fino alle Lola Runner e Tank.

Tutta la collezione è disponibile su acupuncture1993.com.