Il leggendario fotografo milanese Oliviero Toscani si è spento nella notte all’età di 82 anni nell’ospedale di Cecina a causa dell’aggravarsi dell’amiloidosi, malattia contro cui stava combattendo da anni.
Considerato uno dei creativi più talentuosi e discussi del nostro Paese, ha pubblicato la sua prima foto quando era quattordicenne sul Corriere della Sera in occasione della tumulazione di Benito Mussolini a Predappio accompagnando il padre che lavorava come fotoreporter per il giornale di Milano.


Dopo il diploma in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, inizia invece a collaborare con le più famose riviste di moda al mondo, da Harper’s Bazaar a Vogue, che tra gli anni Sessanta e Settanta lo introducono a brand del calibro di Valentino, Chanel e Fiorucci.
Tuttavia, l’esperienza che lo consacra è quella del sodalizio iniziato nel 1982 con Benetton. Insieme al marchio italiano realizza infatti una serie di campagne provocatorie che entrano nella storia suscitando parecchio scandalo, le quali ruotano attorno a temi sociali piuttosto delicati. Presto quelle immagini che in modo esplicito parlano di AIDS, pena di morte, politica, omosessualità, uguaglianza e religione assumono la denominazione di “shockvertising” e ancora oggi vengono ricordate come un qualcosa di assolutamente rivoluzionario.