adidas Originals Stan Smith: storia di un’icona

La adidas Originals Stan Smith è, senza ombra di dubbio, una delle sneakers più amate e indossate di tutti i tempi, una scarpa che tutti conoscono e che ha segnato la storia del Trifoglio come pochi altri modelli. In tutto questo ha sicuramente un ruolo il fatto che la Stan Smith sia una delle sneaker prodotte per più anni consecutivi, una vera eccezione se si pensa all’industria delle calzature sportive come un organismo in continua evoluzione, elemento che l’ha resa anche una delle scarpe più imitate, copiate e replicate di sempre.

Uno degli aspetti più interessanti della storia della Stan Smith (scarpa) è il rapporto con Stan Smith (atleta) che, seppur considerato uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi giocando in una delle epoche che ha definito l’aspetto di questo sport, ha visto la sua enorme celebrità sparire minuscola al confronto con l’esposizione e la popolarità della scarpa che porta il suo nome.

Nel 2018 Stan Smith e Richard Evans hanno pubblicato uno stupendo libro edito da Rizzoli intitolato “Some people think I’m a shoe” (certa gente pensa che io sia una scarpa, ndr), giocando proprio su questo dualismo che dura da mezzo secolo per raccontare la storia di una scarpa leggendaria, iniziata molto prima di arrivare ai piedi di un giovane Stanley Smith.

A metà degli anni ’50 la popolarità del tennis era in crescita in tutto il mondo, complice la compatibilità di questo sport con la trasmissione televisiva e l’interesse anche da parte della nascente classe media per un passatempo fino a quel momento associato alle classi più abbienti della società. Osservando questa nuova “moda”, adidas decise nel 1960 di introdurre a catalogo un nuovo modello semplicemente denominato Tennis, reso molto particolare dal fatto che, in netta controtendenza rispetto agli usi dell’epoca, la tomaia era completamente realizzata in pelle. L’aspetto dell’adidas Tennis di inizio anni ’60 non è molto diverso da quanto ci siamo abituati a vedere nei sessant’anni successivi: tomaia in pelle bianca, collar a contrasto e le classiche tre strisce laterali sostituite da tre righe di fori di traspirazione.

Nel 1963 adidas scelse il tennista francese Robert Haillet come volto ufficiale del modello, ribattezzandolo adidas Haillet: fece così la sua prima comparsa la firma in oro sul pannello laterale. Haillet era uno dei volti del tennis francese, prese parte alle spedizioni della nazionale tricolore alla Coppa Davis tra il 1952 e il 1960 e raggiunse le semifinali del Rolland Garros lo stesso anno, pochi anni prima di diventare professionista nel periodo finale dell’era pre-Open, terminata nel 1968 e seguita nel 1972 dalla fondazione dell’ATP.

All’inizio degli anni ’70 Haillet annunciò il suo ritiro. L’anno successivo fu Horst Dassler, il figlio di Adi, a individuare negli Stati Uniti il nuovo volto da associare al modello indossato da Haillet. Si trattava di Stanley “Stan” Smith, un giovane tennista nativo del South Carolina che fino a quel momento aveva messo a referto una buona carriera da singolo (campione NCAA per UNC nel 1968) e una strabiliante carriera nel doppio, raggiungendo al fianco del connazionale Bob Lutz la finale di diversi tornei del Grande Slam e vincendo gli US Open nel 1968 (si sarebbe ripetuto nel 1974, nel 1978 e nel 1980) e gli Australian Open nel 1970. La speranza del giovane Dassler era di poter rafforzare il ruolo di adidas nel mercato statunitense grazie alla scelta di un volto più familiare per il nuovo pubblico.

La scarpa indossata da Smith continuò a chiamarsi adidas Haillet ancora per qualche anno, con una particolare combinazione: la firma sul fianco del tennista francese fu sostituita dalla scritta “Stan Smith” in stampatello dorato, mentre sulla linguetta continuò a campeggiare il nome di Haillet affiancato al ritratto del nuovo testimonial.

Il modello fu ufficialmente rinominato nei cataloghi “adidas Stan Smith” a partire dal 1978. Nei sette anni precedenti l’azienda tedesca modificò la scarpa seguendo le direttive del campione statunitense, alleggerendo la tomaia, aumentando l’imbottitura del collarino su specifica richiesta di maggiore protezione per il tendine d’Achille e passando definitivamente alla classica combinazione di bianco e verde.

Il ritratto di Stan Smith sostituì ufficialmente quello di Haillet partendo dalle edizioni prodotte in Europa nel 1978. Una particolarità legata a questo dettaglio è che adidas realizzò il disegno del volto di Smith partendo da una delle pochissime foto in cui il tennista non ha i suoi iconici baffi, associando per sempre alla scarpa un ritratto “incompleto”.

Come già accennato, negli anni ’70 Smith si affermò come uno dei migliori tennisti del mondo: oltre alle importanti soddisfazioni nel doppio arrivarono anche i traguardi personali, come la vittoria agli US Open nel 1971 e a Wimbledon nel 1972, anno in cui raggiunse anche il primo posto della classifica ATP. Complice la celebrità sui campi di tutto il mondo le vendite della adidas Stan Smith decollarono, non soltanto in Europa ma soprattutto nei nativi Stati Uniti, un mercato fondamentale per la crescita di adidas in quel decennio, confermando così l’ottima intuizione di Horst Dassler.

Nel 1980 Stan Smith annunciò il suo ritiro dal tennis professionistico, ma la sua immagine era ormai associata in maniera indelebile a una delle scarpe più popolari e conosciute di tutti i tempi. Nel 1987 per Smith arrivò l’inserimento nella Tennis Hall of Fame, mentre nel 1988 l’adidas Stan Smith entrò a far parte del Libro del Guinnes dei Primati per il maggior numero di paia di scarpe vendute in un anno di un singolo modello: ventidue milioni. Questo traguardo suona ancora più incredibile se si considera che a quel punto Stan Smith era già un ex giocatore da circa otto anni e in quel momento il mondo del tennis maschile era dominato da nomi leggendari come Lendl, Edberg, Borg, Becker, Wilander, McNroe, Connors, Noah e Agassi. Il dato delle vendite della adidas Stan Smith crebbe costante fino al 1994, toccando quota 23.700.000 paia vendute in tutto il mondo.

Grazie al look pulito e alla sua versatilità, fin dalla seconda metà degli anni ’70 la adidas Stan Smith “uscì” dai campi da tennis e fece il suo ingresso in una corta lista di modelli che entrò a far parte della “divisa domenicale” dei membri dell’upper-middle class americana da Country Club. È però durante gli anni ’80 che la Stan Smith diventa una vera icona: lo sportswear europeo, soprattutto quello legato al mondo del tennis, entra a far parte di una nuova divisa, quella della nascente cultura hip hop che portò anche la Stan Smith dai circoli più esclusivi alle strade delle metropoli statunitensi.

Lampin’ in the Hamptons
The weekends man, the Stan Smith adidas and the Campus
Or playin’ guts on the cruise, Hermès boat shoes
The Izon bucket on, I’m so old school
Yellow wrist watch, Gucci flip flops
Six top model chicks – who is this hot?

Jay Z – Jigga that Nigga (The Blueprint, 2001)

Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei ’00 la adidas Stan Smith si affermò come una vera icona pop capace di finire ai piedi di tutti: dai rapper americani alle figure chiave della nascente scena streetwear giapponese, fino ai giovani cantanti della scena brit-pop e i loro fan accalcati a qualche festival europeo. Nel 2001 la Stan Smith finì anche per essere protagonista di un “name drop” in uno dei primi versi di “Jigga that Nigga”, singolo estratto dall’album “The Blueprint” di Jay Z.

Nel 2000 adidas Originals realizzò una versione rinnovata della Stan Smith denominata “Stan Smith Millenium”, esperimento abbastanza dimenticato che venne però molto apprezzato proprio da Stan Smith, che indossò spesso il nuovo modello durante gli allenamenti sui campi della nuova Academy che aveva da poco inaugurato.

Sempre all’inizio del nuovo millennio adidas lanciò anche la Stan Smith 2, versione che differiva da quella classica per l’utilizzo di una nuova suola e la presenza di un tag ricamato con il logo adidas sulla linguetta al posto del tradizionale ritratto. Questa versione venne presentata come una sorta di take-down del modello, destinato alla distribuzione nelle catene e nei grandi magazzini di tutto il mondo per rispondere alla richiesta in continua crescita.

Oltre trent’anni di enorme successo si rivelarono un’arma a doppio taglio per adidas, che si trovò a dover affrontare un danno d’immagine enorme per la Stan Smith, che passò dai campi da tennis più importanti del mondo ai cestoni delle svendite nei negozi di provincia. Per questo motivo il brand tedesco decise di fermare la produzione della Stan Smith, “chiudendo i rubinetti” e facendo sparire completamente il modello dagli scaffali dei negozi di tutto il mondo nel 2012.

I tempi sono poi cambiati e l’ormai solido “fenomeno sneakers” fu di nuovo pronto per riaccogliere la Stan Smith conferendole gli onori opportuni per un modello leggendario.

La adidas Originals Stan Smith fece il suo ritorno ufficiale nel 2014, preceduta da un’importante campagna di marketing del brand tedesco che vide il coinvolgimento di star della musica, dell’arte, dello sport, della moda e dello spettacolo provenienti da tutto il mondo. Kate Moss, Nigo, Lionel Messi, Phoebe Philo, David Beckham, Nas, Pharrell Williams e molti altri ricevettero in regalo una versione personalizzata della Stan Smith, con il loro volto a sostituire quello del leggendario tennista statunitense all’interno del ritratto “Endorsed by” sulle linguette. Un altro importante Stan Smith ricevette il suo personale paio di scarpe: si tratta dell’agente segreto creato da Seth MacFarlane protagonista della serie animata American Dad.

Dal 2015 moltissimi artisti e brand hanno realizzato per adidas la loro personale interpretazione della Stan Smith: Raf Simons, Colette, Neighborhood, Beauty & Youth, Human Made, BAIT, Pharrell Williams e Billionaire Boys Club, Stella McCartney, Fucking Awesome e, più recentemente, Palace. La Stan Smith oggi è un’icona tanto nel mondo dello streetwear quanto in quello del fashion.

Pur sempre mantenendo il suo classico look invariato, nel 2020 la Stan Smith è stata protagonista di un’altra pagina della storia di adidas con il lancio di una versione veg realizzata completamente con materiali di derivazione non animale. Il 25 marzo, invece, il marchio tedesco rilascerà anche una Stan Smith prodotta utilizzando almeno il 50% di materiale ricavato attraverso il processo di riciclo della plastica: il “green” protagonista da cinquant’anni della storia dell’adidas Stan Smith ora ha anche un nuovo significato. La scarpa sarà disponibile per l’acquisto sul sito di adidas Originals.

Immagini
adidas Originals, ATP, US Open, LA Times, FFT