Dal 2021 in Spagna le agenzie di scommesse non potranno più sponsorizzare le squadre di calcio

Qualche tempo fa LaLiga ha annunciato il ban delle agenzie di scommesse come main sponsor delle squadre in causa, una proposta per cui la federazione stessa aveva fatto ricorso, chiedendo quantomeno di dare ai club un po’ di tempo per potersi organizzare e trovare così nuovi partner commerciali. A sorpresa, la proposta è stata bocciata, quindi le squadre spagnole avranno tempo fino alla fine della stagione in corso per trovarsi altri accordi.

Il Ministro del Consumo nell’ambito dello sviluppo economico spagnolo Alberto Garzon ha quindi rifiutato la richiesta di LaLiga, i cui club si trovano ora in una situazione difficile, ovvero trovarsi un nuovo sponsor, spesso un main sponsor, in tempi brevissimi e in un periodo di enormi perdite economiche, nel calcio come negli altri settori. Il 31 agosto 2021 sarà il termine ultimo per le agenzie di scommesse nel mondo dello sport.

Questo nuovo decreto toccherà tutto lo sport spagnolo, non solo il calcio, e non solo le massime serie. Parlando però della Liga, ovvero dove girano le cifre maggiori, la situazione è complessa perché ben sette delle venti squadre presenti ha un’agenzia di scommesse come main sponsor: Alavés (Betway), Cadice (Dafabet), Granada (Winamax), Levante (Betway), Real Betis (Betway), Siviglia (MarathonBet) e Valencia (Bwin).

In questo caso parliamo solo di main sponsor, ma a essere banditi saranno anche gli sponsor secondari che non necessariamente compaiono sulle maglie. Il Real Madrid ha un accordo con Codere e Kok Sports, mentre il Barcellona è partner di 1XBet, tutti contratti che andranno a cadere, quantomeno in Spagna, perché dovrebbero rimanere attive tutte le sponsorizzazione relative al mondo delle scommesse su scala internazionale, escluso quindi il paese di casa.

Si tratta di un colpo durissimo che, secondo le stime, dovrebbe portare a una perdita di circa 90 milioni di euro per il calcio spagnolo. Facile pensare che squadre come il Siviglia, ormai stabile tra i piani alti del calcio europeo, non avrà difficoltà a trovare nuovi accordi redditizi, molto più difficile sarà invece la situazione di club come Alavés e Cadice, squadre che non possono contare sulle coppe europee né tantomeno sui grandi mercati di città dal grande pubblico internazionale.

Questa normativa limiterà la presenza delle agenzie di scommesse non solo nel calcio, ma anche in TV, in radio e nei media digitali per decisione del Governo Spagnolo, una scelta che deriva dall’impennata che le scommesse hanno avuto tra i giovani spagnoli: gli scommettitori tra i 18 e i 25 anni sono cresciuti dal 29% al 40% in quattro anni, un aumento che ha portato i giovani spagnoli a spendere il 13% dei loro guadagni nel betting.