Air Jordan 1 AJKO: la misteriosa sostituta della Air Jordan 1

La Air Jordan KO è un classico. Che la si ami o la si odi, è innegabile che la KO sia una delle sneakers del Jumpman più chiacchierate, una chicca per nerd e collezionisti che non ha mai riscosso il meritato successo tra il grande pubblico.

Per decenni nei forum si è discusso di ogni dettaglio, a partire proprio dall’origine di questo particolare nome: chi parlava di un nickname creato per facilitare ai venditori il riconoscimento nei cataloghi Nike dell’epoca e addirittura chi ipotizzava un utilizzo per i boxeur sul ring. A fugare ogni dubbio è dovuto arrivare Peter Moore in persona, il designer “padre” della Air Jordan 1 che, chiarendo il mistero sul nome del modello, ne ha anche spiegato la genesi.

Si è parlato molto di come, fin dai primi mesi di distribuzione nel 1985, i dati di vendita relativi alla Air Jordan 1 abbiano superato anche le più rosee aspettative di Nike. L’enorme successo della prima Air Jordan spinse lo Swoosh non solo ad aumentare la produzione del modello (con le conseguenze che oggi conosciamo), ma anche a sviluppare una versione più economica destinata ai negozi di seconda fascia. Proprio Moore ha raccontato che Air Jordan KO sta per Air Jordan Knock Off, un modo di dire che normalmente indica i bootleg economici di prodotti costosi, che in questo caso però sta a indicare una vera e propria “versione secondaria” della Air Jordan 1 con un retail più abbordabile, in cui il canvas andava a sostituire la pelle nella costruzione della tomaia.

A partire dal minuto 8:00 è possibile vedere la prima apparizione a catalogo delle due colorway originali della Air Jordan KO, rilasciate nel 1986.

Alla fine degli anni ’80 il canvas era un materiale desueto nel basket da almeno un decennio, ma Nike aveva comunque mantenuto l’abitudine di proporre nel proprio catalogo alternative in tela dei suoi modelli di punta, come quelli delle Terminator, delle Vandal e, appunto, delle Air Jordan. Proprio nelle prime immagini commerciali la KO era indicata come Air Jordan Canvas, nome sostituito successivamente dalla denominazione in uso ancora oggi.

Contrariamente a quanto siamo abituati a vedere, nel nome originale non era ovviamente presente il numero, così come nella “classica” Air Jordan del 1985. Soltanto a partire dal 1994, con l’arrivo delle prime tre Air Jordan “Retro”, il numero a indicare l’edizione del modello fece la sua comparsa sulle etichette continuando però a non essere utilizzato sui modelli in-line fino al 1998, “debuttando” sui box delle ultime colorway della Air Jordan XIII.

Se la Air Jordan 1 è involontariamente diventata un simbolo per gli skater nella seconda metà degli anni ’80, anche la versione KO ha un particolare legame con le sottoculture. L’utilizzo del canvas al posto della pelle la rese una delle sneakers preferite dai membri della scena Straight Edge. Proprio la colorway “Chicago” della Air Jordan KO finì nel 1987 sulla cover di “Break down the walls” della band hardcore punk newyorkese Youth of Today, immortalata ai piedi del cantante Ray Cappo.

A quanto pare nei piani di Nike era presente anche una versione KO di Air Jordan 2, creazione di Bruce Kilgore e del già citato Peter Moore. Da anni ormai circolano nei gruppi di appassionati le immagini di un sample della Air Jordan 2 white/red con tomaia in canvas al posto che in pelle, come nella classica Made in Italy. Con ogni probabilità il sample risale alla fine del 1986 o all’inizio del 1987 e fu poi scartato, nonostante una versione low-cost dell’esotica Air Jordan 2 avrebbe avuto senza dubbio senso.

Dopo oltre un decennio nel dimenticatoio, la Air Jordan KO divenne oggetto di culto tra gli appassionati di vintage e i collezionisti nella seconda metà degli anni ’90 soprattutto in Giappone, dove ancora oggi è un pezzo molto ambito.

La prima Retro dell’Air Jordan KO arrivò sugli scaffali dei negozi nel 2011: una versione “invecchiata” della classica colorway Chicago. Nel corso degli anni diverse versioni del modello (ribattezzato Air Jordan 1 AJKO) hanno visto la luce, ma ancora oggi mancano all’appello alcune delle colorway originali, tra cui la stupenda White/Metallic Navy cvs.

In maniera del tutto inaspettata la KO è tornata protagonista nel 2021: oltre a una nuova Retro della “Chicago”, pare sia già in programma l’uscita di diverse colorway originali e non, oltre all’inedita collaborazione con Billie Eilish che ha debuttato proprio oggi. La Air Jordan 1 KO dell’artista americana vede l’utilizzo di un particolare nylon verde al posto del canvas, pur mantenendo intatta la struttura originale del modello.

Foto e info
Gwarizm, Air Jordan, Dunksrnice, Goodbirger, Nice Kicks Vault, Salad Days