Air Max Lounge: quando il calcio diventa alta moda

La stagione 2023/24 è stata particolarmente profittevole per l’Inter e il suo sponsor tecnico, Nike. I Nerazzurri hanno infatti vinto il campionato, ma non parliamo di uno Scudetto qualunque, piuttosto del ventesimo della propria storia, un traguardo che porta l’Inter a essere il secondo club italiano ad apportare la seconda stella sul proprio petto.

In un contesto di festa come quello che sta vivendo l’Inter, sono tante le attività che una squadra porta avanti per festeggiare e in una di queste non poteva che entrare a farne parte anche Air Max Lounge, il salotto culturale di Nike e Inter in cui vengono discusse le connessioni tra design, calcio, fashion e cultura. Per celebrare la fine della stagione, è stata organizzata una giornata di workshop alla Falegnameria Cavalleroni, un luogo meraviglioso nel centro di Milano, una delle falegnamerie più antiche della zona ancora in attività. Lo spazio è stato trasformato per essere una celebrazione dei colori nerazzurri, nonché luogo attivo di lavoro per la personalizzazione degli scarpini che verranno utilizzati nell’ultima partita di campionato da parte delle stelle interiste quali Lautaro Martínez, Nicolò Barella e Marcus Thuram. Proprio tramite una pressa a caldo, sono stati applicati crest dell’Inter in rilievo e la già citata seconda stella, a celebrare appunto il traguardo storico del club.

La personalizzazione degli scarpini non è stato l’unico elemento di manodopera e lavorazione portato avanti alla Falegnameria Cavalleroni. Come detto era in atto un workshop condotto dal giovane designer Marcello Pipitone. Ecco quindi palesarsi uno dei protagonisti della nuova puntata della Air Max Lounge. Come sempre condotto da Sasha Maria Bell e Lele Sacchi, Air Max Lounge è andato questa volta in scena in una versione inedita, più movimentata rispetto al tradizionale salotto; ma d’altronde la cultura non si ferma e limitarsi a sedersi su un divano sarebbe stato uno spreco. Marcello Pipitone è circondato da uno stuolo di macchine da cucire quando mostra la sua creazione: una maglia dell’Inter con taglio oversize composta da tutte le divise usate dal club quest’anno. Questa tipologia di composizioni sono tipiche del lavoro di Marcello Pipitone, pezzi che nascono da ibridi e unioni tra vari capi che vengono rigenerati quindi tramite una nuova estetica e una vestibilità inedita, molto più oversize. Proprio Marcello Pipitone si è prestato ai microfoni della Air Max Lounge per parlare del suo lavoro: «dopo la scuola di moda volevo creare un mio marchio e focalizzarmi sul riutilizzo di prodotti creando uno stile che definirei street all’avanguardia artigianale. Ho cominciato con i jeans ma non ci ho messo molto per arrivare alle maglie da calcio, infatti sono molto appassionato di calcio. Fondere assieme le tre maglie della stagione 2023/24 in una sola jersey va a racchiudere in un singolo momento tutta la stagione interista».

Marcello Pipitone non era ovviamente l’unico nome presente. Al suo workshop di cucito hanno preso parte figure che già abbiamo visto nelle altre puntate quali Luca Ravenna, Francesca Scandella e Bulma Brief, le quali hanno preso parte all’attività festeggiando le vittorie nerazzurre. Insieme a loro e a Marcello Pipitone non potevano mancare altri nomi che rappresentano la nuova scena milanese, i nuovi tifosi nerazzurri. Tra questi c’è Stella Stone. Proprio lei rappresenta perfettamente Milano: figlia di un regista e una designer, le sue origini spaziano tra New York, Sicilia e Bolzano, mentre le sue esperienze di vita si dividono tra Italia, Stati Uniti e Repubblica Dominicana. È una creativa o, come dice lei a Sasha Maria Bell «non riesco a smettere di creare. Ho sempre la necessità di fare cose nuove. Ho spaziato dalla direzione creativa al set design, ma ora sono molto focalizzata sulle grandi sculture. Voglio realizzare cose giganti». Creativa e internazionale, questa è la Milano di oggi, una città che è anche tifosa, proprio come Stella Stone: «sono interista perché mio nonno giocava a calcio ed è arrivato a indossare la maglia nerazzurra! Purtroppo non è arrivato in prima squadra, ma ha preso parte al settore giovanile».

Oltre a Stella Stone, altri ospiti importante sono stati Peter Wassili e Davide Boscaro di 24.7fastlife. Collettivo e brand, 24.7fastlife è una realtà nata a Milano che si focalizza sul mondo delle due ruote, che si tratti di moto e bici, ovvero la cosiddetta bikelife, focus di un progetto cartaceo realizzato insieme ad Outpump proprio a inizio 2024. 24.7fastlife è una realtà che vive molto le strade della Milano di oggi, è una community internazionale che fa dell’unione di sport, fratellanza ed estetica la propria forza. «È bellissimo sapere che i ragazzi ci vedono come punti di riferimento di questa cultura, ma è anche una responsabilità. Ora dobbiamo educare i ragazzi, fare capire loro come vivere la bikelife nel modo corretto, rispettando sé stessi e gli altri». Le loro parole non sono causali. Già in passato 24.7fastlife ha organizzato eventi e raduni a Milano, specialmente a San Siro, casa dell’Inter. «San Siro non è solo uno stadio, ma un simbolo cittadino, anzi è un simbolo riconosciuto ovunque, per questo motivo era importante usarlo come punto di ritrovo. Volevo fare capire che San Siro, come in realtà anche altri spazi a Milano, se usati correttamente possono essere anche altro. Ci teniamo molto a valorizzare la nostra cultura, quella della bikelife, e vogliamo far capire a tutti che servono spazi per praticare questo sport in maniera costante e sicura. Solo così questa realtà potrà crescere». Proprio la presenza di Peter Wassili e Davide Boscaro di 24.7fastlife non fa che legarsi ulteriormente con la scelta di avere Marcello Pipitone a dirigere il workshop su maglie da calcio e sartoria. Proprio come il calcio, infatti, anche il mondo delle moto ha avuto un grande boom recente che si è traslato in una diffusione sempre più massiva dei prodotti a esso legati. Tute da cross, giacche da rider in pelle e guanti tecnici sono solo alcuni dei capi che sono passati dall’appartenere a una nicchia, fino a raggiungere un pubblico sempre più ampio. Lo stesso iter lo abbiamo visto anche con le maglie da calcio. Se il primo step riguarda solo l’utilizzo, con persone di altri contesti che fieramente integrano questi elementi nei propri styling, non va dimenticato che lo step successivo è sempre la personalizzazione. Tagliare e cucire capi porta a liberare ulteriormente la creatività, a dare nuove direzioni a un’estetica che deve raggiungere sempre nuove vette e un pubblico sempre più ampio.

Il legame moda e calcio viene portato avanti anche da alcuni atleti e nessuno in Italia l’ha fatto prima di Marco Materazzi. Il calciatore campione del mondo con la maglia azzurra e bandiera dell’Inter è stato tra i primi a portare avanti il concetto di “atleta trasversale”, quello che non fosse solo un calciatore, ma una persona ricca di interessi e passioni. Marco Materazzi non ha mai nascosto il suo amore per la moda, il basket e le sneakers, ma al contrario lo ha espresso partendo dal numero di maglia, il 23 legato a Michael Jordan, al fatto di aver addirittura aperto un negozio di sneakers: «come Jordan non può non riconoscere LeBron James, io non riesco a non vedere Nicolò Barella come un successore del mio numero 23, uno dei miei capitani, anche perché è un interista vero». Oggi Materazzi ha cominciato lavorando alle maglie con le macchine da scrivere ed è passato ad applicare a caldo le personalizzazioni agli scarpini di Lautaro Martínez: «io ci provo ma in realtà l’artista vera è mia moglie. Lei è una grande appassionata di musica e mi fa frequentare molti concerti, così da espandere i miei gusti».

Insomma, Air Max Lounge ci ha fatto scoprire come calcio, moda, design, musica e cultura pop siano sempre in conversazione perché fanno parte della nostra vita quotidiana, un gruppo di elementi che tiene assieme il nostro tessuto sociale e ci fa sentire più uniti.