All Gone: Michael Dupouy ci parla del suo libro

Tutti gli anni, dal 2006, Michael Dupouy raccoglie nel suo libro in edizione limitata “ALL GONE” gli articoli della street culture più rappresentativi dell’anno appena concluso.
Noi di Outpump abbiamo avuto l’occasione di fargli alcune domande, ecco come ci ha risposto.

A cosa ti sei ispirato per iniziare il tuo progetto?

Quando ho iniziato la mia carriera di giornalista, circa 15 anni fa, ero molto attaccato agli oggetti, ero un collezionista e collezionavo vinili, scarpe, giocattoli, t-shirts… Con l’esplosione del mondo del web, le persone mi dicevano “sai cosa? Tra 10 anni non avremo più libri e riviste”. Ero contrario a questa affermazione e dicevo “no! Internet e carta possono essere partners, possono essere amici.” La mia idea era quella di documentare il passato attraverso un libro. Se chiedi a Google di cercarti ciò che è stato figo nel 2007 o nel 2008, ti ritroverai a stare davanti al computer per ore, con questo libro, invece, ti basta cercare 2008, per esempio, e hai tutto ciò che cercavi.

Come inizi a raccogliere tutto ciò che sarà inserito nel libro?

È difficile. Prima, negli anni 2006, 2007 ma anche nel 2010, tutto era più semplice perché al massimo c’erano 3, 4, 5 release a settimana, mentre ora si parla di 30, 40 release a settimana ed è più complicato. Sto tantissime ore online per raccogliere gli articoli che mi servono. Fortunatamente, c’è qualcuno che mi aiuta in Giappone e anche nella città di New York. Lavoro anche con i brand stessi. È un processo piuttosto lungo.

Qual è il prodotto del 2017 che più ti è piaciuto?

Le Wave Runner sono, secondo me, tra le migliori Yeezy e mi piacciono molto anche le Nike Tom Sachs. Ho adorato anche la lampada di Scarface in collaborazione con Supreme. È difficile scegliere solo un prodotto, ce ne sono così tanti!

Quali saranno i trend del 2018?

So già cosa metterò all’interno del libro. Se guardi i ragazzini di oggi, tutti indossano le stesse scarpe, gli stessi pantaloni e così via… Il mondo è grande, in America, Europa ed Asia tutti amano le stesse cose ma le abbinano in maniere differenti perché, ovviamente, le persone hanno stili diversi, condizionati anche dal “gusto” di ogni singolo continente. Devo cercare di bilanciare i trends che vado ad inserire nel libro anche per questo, le passioni poi sono diverse. Per esempio, se metto troppi modelli di scarpe da basket saranno molto felici gli Americani, mentre ai Giapponesi non importerà nulla. Devo tenere un certo equilibrio nelle scelte che faccio.