Il mondo dello spettacolo ama le acconciature stravaganti

Sia Bella che Gigi Hadid hanno sfilato in occasione della presentazione della collezione Fall 22 di Marc Jacobs con un taglio di capelli che ha attirato l’attenzione dei più curiosi. Non è la prima volta che le due sorelle si avvicinano a un’estetica più edgy, ma il mondo del fashion, delle sfilate e delle celebrities sta riscoprendo pian piano come i tagli di capelli siano a tutti gli effetti parte integrante della propria personalità.

Quest’anno abbiamo assistito a molte acconciature sopra la righe, molte delle quali sono diventate virali in men che non si dica: prima fra tutti, ovviamente, è quella di Robert Pattinson sulla cover del numero di marzo di GQ, che ha contribuito al proseguimento della moda degli Spiky Hair, “ufficialmente” lanciata da Lil Uzi Vert. Argomento che avevamo già discusso in questo articolo.

Se avevamo ricondotto questa moda all’iper ricorrente filone Y2K, c’è da dire che i tagli di capelli sfoggiati durante il fashion show del designer, nonché ex direttore artistico di Louis Vuitton, rimandavano a un decennio un bel po’ distante dalla tanto nostalgica epoca dei 2000.

Le due modelle statunitensi hanno mostrato un taglio in grado di estremizzare il tanto abusato e reinventato mullet: capelli liscissimi, frangia precisa e rasatura molto netta ai lati. Come riportato anche da diversi articoli sul web, molto probabilmente sia le sopracciglia sia i capelli laterali sono stati nascosti dal trucco applicato dai make-up artist prima dell’inizio della sfilata.

I fashion show dei top brand mondiali sono a tutti gli effetti una grande occasione per poter dare spazio alla propria personalità, ma anche per far parlare di sé su tutte le testate giornalistiche possibili e raggiungere il maggior numero possibile di account Instagram. Le acconciature bizzarre sono – sin dall’alba dei tempi – una modalità indiscutibile per far parlare. Prima dei social, durante lo “scoppio” della fama della televisione Pay Per View, fu Ronaldo Nazário a creare scalpore grazie al suo taglio senza alcun senso apparente.

Tra le acconciature più stravaganti nel mondo del calcio possiamo ricordare senz’altro Il moicano di Fredrik Ljungberg e le treccine di David Beckham, che vennero surclassate nel lontano 2002 da quel taglio di capelli di ‘O Fenomeno. Come accade ancora oggi, molti bambini imitarono il taglio del fuoriclasse brasiliano, che si scusò addirittura con le madri degli stessi per aver fatto assistere loro all’autodistruzione estetica dei propri figli.

Anche se abbiamo già menzionato una figura appartenente all’ambito dello sport, è davvero difficile non riportare ulteriori esempi: le discipline sportive sono sempre state un palcoscenico importante per fare un po’ quello che si vuole. Come promemoria, possiamo utilizzare ben tre figure appartenenti a diversi sport (o sport entertainment), che sono una testimonianza tangibile di ciò.

I suddetti sono in realtà dei case studies molto contrastanti riguardo i magici poteri delle acconciature. È sicuramente il caso di Peter Wright “Snakebite”, campione mondiale in carica di freccette, che sarebbe stato conosciuto nell’ambito del suo sport anche se non avesse avuto un pittoresco moicano tinto di un colore diverso a ogni torneo. Ma la domanda è, quante persone non appassionate di freccette ricorderebbero Snakebite se la moglie non gli tingesse così frequentemente i capelli? O al contempo, quante persone ricorderebbero con così tanto clamore Rodrigo “El Trenza” Palacio se non avesse avuto quel tipo di acconciatura? D’altro canto, se pensiamo a David Beckham, non possiamo di certo attuare lo stesso ragionamento. Sì, perché le sue acconciature, nonostante abbiano notevolmente contribuito a eleggere il britannico come icona glamour e metrosexual ante-litteram, non sono di certo l’elemento specifico che gli ha permesso di entrare nella hall of fame dei VIP del ventunesimo secolo.

Negli ultimi anni, le acconciature di capelli sono state in grado di creare grande attrazione: impossibile non fare un cenno alla figura di Burberry Erry, skater divenuto famoso grazie (anche) ai suoi Spiky Hair che gli hanno permesso di finire sotto l’ala protettrice di Virgil Abloh. Per il designer americano era un must fare placement delle sneakers appartenenti alla linea “The Ten” (e non solo) attraverso i kickflip e i grind di Erry.

Accordandoci nuovamente al dualismo capelli-personalità, come accade quando indossiamo un accessorio specifico, i capelli o la predilezione a determinate acconciature sono in grado di farci intuire addirittura il retaggio di provenienza di determinate personalità. Il taglio di capelli che si porta, quindi, non è solamente un’inclinazione dovuta ai dettami dei trend. Per approfondire il seguente discorso, la figura di Skrillex è sicuramente la più esplicativa. Il disc jokey dubstep è notoriamente riconoscibile per la sua lunghissima chioma che copre il suo semi buzz cut laterale. In questo caso, la capigliatura si sposa perfettamente con un’estetica che è stata d’ispirazione per la costruzione della sua personalità, che parte dalla figura di Marilyn Manson e che si afferma grazie a collaborazioni musicali con band Nu Metal come i Korn.

In conclusione, esattamente come accaduto durante la sfilata Comme des Garçons Homme Plus Spring/Summer 2023, l’esempio delle sorelle Hadid ci parla chiaramente di un caso in cui le acconciature sono un plus scenografico, al punto tale che Gigi ha digitato sulla caption del post di Instagram in cui indossa il fit della sfilata, “Anything 4 Marc”, riferendosi chiaramente allo sregolato taglio di capelli. Allontanandoci dall’universo del marketing e delle strategie studiate ad hoc, i tagli di capelli sono in grado di raccontare storie e identità molto significative.