Arc’teryx ha guadagnato fama mondiale, ma a che costo?
Negli ultimi anni il gorpcore è approdato in grande scala nel mondo del fashion. Il suo successo è anche dovuto al lockdown del 2020, quando le attività all’aperto erano tra le poche consentite. Ciò ha fatto sì che questo stile non venisse più considerato come una nicchia relegata all’hiking, bensì come protagonista in contesti urban, al punto tale da non riuscire più a delineare un confine con il techwear, da anni capitanato da Errolson Hugh & Co.
Tra i principali brand gorpcore si possono annoverare sicuramente The North Face, Patagonia, Salomon e Arc’teryx, marchi che sono stati in grado di costruirsi una spropositata fama nell’ambito degli sport outdoor, in cui spesso ci si imbatte in condizioni meteorologiche ardue.
Sin dall’alba dei tempi, nel mondo dell’abbigliamento, si assiste in maniera costante a contaminazioni e appropriazioni di determinati capi che diventano a tutti gli effetti dei must nel guardaroba di tutti i giorni; in questo caso, però, la fusione del gorpcore con il mondo dello streetwear sembra aver acceso i riflettori in maniera accecante, facendo giudicare in maniera particolarmente irriverente chi assiste – e ha assistito – a questo fenomeno.
Su Facebook, TikTok, Instagram e soprattutto Reddit hanno iniziato a spopolare contenuti – specialmente meme – nei confronti dei possessori di Arc’teryx, spesso “accusati” di essersi appropriati “culturalmente” di un brand e di uno stile di cui non sono mai stati interessati, e che hanno iniziato a indossare solamente per ostentazione.
Un altro dettaglio su cui il brand ha costruito una forte ironia è stato il trend dell’“Arc’teryx Shower”, in cui i possessori dimostravano l’impermeabilità del capo attraverso i modi più improbabili.
Se da una parte l’exploit di Arc’teryx e del gorpcore in sé è riconducibile alla pandemia, dall’altra c’è sicuramente un merito associato ai sempre discussi outfit delle celebrities. Frank Ocean, Drake, Virgil Abloh, Leonardo DiCaprio, Travis Scott e perfino il principe William sono tra le personalità degne di nota che nell’ultimo anno – e non solo – hanno indossato il brand canadese.
Come per qualsiasi interesse da parte di un’audience ben definita nei confronti di qualcosa di apparentemente “estraneo”, c’è da indagare sotto il punto di vista della percezione da parte dell’audience stessa.
L’ennesimo motivo per il quale in molti hanno deciso di iniziare ad acquistare Arc’teryx va ricercato sicuramente nel suo posizionamento. Il brand canadese è entrato sul mercato con prezzi decisamente più alti rispetto ai propri competitor proponendo prodotti con caratteristiche molto simili e un’offerta su modelli molto ampia che varia in base alle caratteristiche dei prodotti proposti, come ad esempio la membrana GORE-TEX.
In più, uno dei modelli più visti targati Arc’teryx è l’Alpha SV, che ha un retail attorno agli $800 e che è in grado di guadagnare appeal solo grazie al prezzo di listino stesso. Inoltre, il brand gorpcore ha saputo affermarsi bene nel 2021 grazie a una collaborazione in ambito streetwear con Palace e sapendo arrivare addirittura in passerella grazie alla collaborazione con Jil Sander.
I meme che hanno bersagliato Arc’teryx sono stati in grado di suggerire – se non addirittura di spoilerare – l’insediarsi di una vera e propria estetica dell’Hypebeast 2.0. In un mondo dove tutto muta alla velocità della luce possiamo dimenticarci gli outfit con Supreme Google Mask, skinny jeans e Yeezy 350 e iniziare a inquadrare orde di Millennials con balaclava in crochet, giacca Arc’teryx, double knee vintage di Carhartt e Salomon XT-4 ai piedi.
L’affermarsi di questo fenomeno può farci rassegnare al fatto che in un’epoca in cui i social sono in grado di propinarci reference e trend in maniera diretta, non ci si dovrà più preoccupare di comporre outfit in maniera coerente, ma si dovrà accettare che il mix di stili e la contaminazione degli stessi in determinati contesti e luoghi sarà sempre più all’ordine del giorno. Inoltre, a differenza dei trend che si sono stabiliti negli ultimi anni, quello del gorpcore mixato a uno stile street può sposare perfettamente tutte le pretese in termini di vestiario che sono nate durante la pandemia, dal comfort alla trasversalità dell’utilizzo di capi d’abbigliamento.