
Frah Quintale ha pubblicato stanotte “Banzai (Lato Arancio)“, il secondo atto del progetto iniziato a giugno dell’anno scorso con il primo capitolo “Banzai (Lato Blu)”.
Ascoltando l’album, il Lato Arancio si palesa subito come un concentrato di sorprese fin dalle sue prime impronte. In questo nuovo capitolo dal punto di vista concettuale c’è qualcosa di davvero romantico legato al mondo della musica di un altro tempo, la musica dei vinili, fatti di due lati da ascoltare con ordine e senso. Due parti della stessa medaglia -“Banzai (Lato Blu)” e “Banzai (Lato Arancio)”- che vanno a braccetto in simbiosi, pur mantenendo una propria autonomia.
Parlando delle particolarità del progetto, questo è un disco che non va solo ascoltato ma anche osservato, perché risulta evidente quanto, oltre alla musica, Frah abbia deciso di dare importanza anche all’immagine e al tipo di comunicazione che avrebbe accompagnato l’anima del suo album.
Una volta annunciato “Sì Può Darsi”, il primo singolo, l’artista ha deciso di scendere in campo in prima persona, per riempire Milano di fiori. Frah, con la sua bici, ha portato personalmente più di 100 gerbere per le strade della città, aspettando con l’entusiasmo di un bambino che i fan le trovassero. Ogni vaso depositato su statue o marciapiedi portava scritto il titolo del disco e un verso: Nascerà un fiore col tuo nome / Trattami bene, portami a casa.
In quella giornata, seguendolo passo passo attraverso le sue storie Instagram, si percepiva quanto fosse realmente contento di essere lì. Si nascondeva, rideva, incalzava la gente, scherzava sia con chi lo seguiva dai social sia con chi si trovava direttamente lì, coinvolto in un gesto, con i suoi fiori tra le mani. Capire l’attitudine e la felicità che scaturiscono dal riavvicinamento alle persone dopo un anno di solitudine è la chiave di lettura richiesta per iniziare ad addentrarsi in questo disco, fatto di stati d’animo. Ciò che è stato realmente distribuito per le strade di Milano è l’amore di Frah per la musica, uno spicchio del suo mondo. Non era solo promo, era un atto d’affetto.
Inizialmente volevamo intervenire con un elemento arancione su qualche statua in giro per Milano, per colorare d’arancio la città. Ma poi ho pensato che creare qualcosa di interattivo sarebbe stato più divertente. Così ci siamo inventati questa specie di caccia al tesoro per svelare il colore del secondo lato di Banzai. È stato bello vedere le persone uscire a cercarci. Un bel gesto di affetto.
Frah Quintale ad Outpump
“Banzai (Lato Arancio)” è fatto di 10 brani e tante fotografie di momenti, persone ed esperienze. Si sente che Frah Quintale è arrivato a un bivio nuovo della sua strada, diverso da ogni precedente punto di sosta. Il disco a tratti è cupo, anche nelle sonorità, e in alcuni passaggi parla e sembra arrendersi a cose, persone o consapevolezze ma mai fino in fondo. “L’umore tuo è un castello con le carte” dice parlando direttamente a una persona che sembra avere proprio davanti. Si capisce che si sta arrovellando per uscirne tutto intero, che tutto è instabile ma comunque prezioso. L’amore, l’età, le emozioni, ogni cosa è denocciolata con leggerezza, ma quella buona. “Perché sei come me, più sei leggera, meno sei superficiale ” cantava Lo Stato Sociale un po’ di tempo fa e, per quanto sembri un concetto apparentemente semplice, in realtà è una conclusione davvero complessa a cui giungere.
Frah è esattamente così. Più sembra sottrarre spessore a una tematica, con una certa melodia o con la scelta delle parole, più in verità quel pezzo arriva nell’essenza di quello che sei, di quello che tu vorresti dire. La stessa semplicità piena si ritrova nel progetto grafico di questo disco, di cui lui stesso ha curato ogni minimo dettaglio.
Tutti i singoli possiedono una propria immagine (e immaginario) che Frah ha disegnato di suo pugno, tenendo i toni dell’arancione come filo conduttore tra i vari capitoli del racconto. Le stesse immagini sono state poi usate per annunciare le tracce al pubblico, ciascuna affiancata da qualche verso estrapolato dai testi.
È tutto molto semplice: i dettagli di un bicchiere, un orologio in ritardo, un abbraccio passivo. Ti sembra però di entrare a piedi pari in un fumetto strutturato, un mondo che ha una sua forma e una storia. Come essere calati da un momento all’altro nella vita di un estraneo nel pieno della sua giornata e sentire le sue sensazioni. Lo segui nelle sue avventure-disavventure per poi accorgerti, solo quando passa davanti a uno specchio, che potresti anche essere tu, che quelle emozioni appartengono a chiunque.
Ho disegnato personalmente tutte le grafiche dei singoli. Ho pensato che il modo migliore per svelare le tracce del disco fosse rappresentarle graficamente, disegnando un momento/una barra del pezzo senza usare troppe parole. Il filo conduttore sono i colori utilizzati e le situazioni disegnate, le stesse che racconto nelle canzoni che rappresentano.
Frah Quintale ad Outpump
Frah, tre le altre cose, ci ha spiegato anche il processo creativo che si nasconde dietro la cover di “Banzai (Lato Arancio)”, un grande scenario in cui l’arancione prevale sulle forme e in cui la figura del cantante si riduce a una sagoma sovrastata da un’enorme gerbera.
A differenza del Lato Blu, dove nello scatto spuntava il mio volto in mezzo ad alberi e cespugli, volevamo che per il Lato Arancio lo sfondo prendesse il sopravvento. Quindi abbiamo messo la gerbera in primo piano. Sono contento, è uscita una cosa un po’ Magritte.
Frah Quintale ad Outpump
Se non avete ancora ascoltato “Banzai (Lato Arancio)” potete farlo al link qui sotto, buon viaggio.