Per diventare un’icona di stile non basta di indossare il capo giusto al momento giusto e nell’occasione giusta, ma è fondamentale riuscire a trovare un’identità personale e unica che vada oltre l’accessorio cool di stagione o la palette di colori del momento. Costruire quindi un’immagine solida, che non si trasformi completamente al cambiare del mese sul calendario. L’esempio perfetto di come si può diventare rilevanti senza progettare a tavolino un personaggio farlocco è Brenda Hashtag , alias social di Brenda Weischer: fashion editor e influencer tedesca che nell’ultimo decennio ha conquistato il mondo dei social media con la sua estetica monocromatica basata su due colori, il bianco e il nero, e la sua collezione di pezzi vintage.
Tutto qui? Due colori e qualche capo d’archivio? No, perché queste due parole chiave non riguardano solamente ciò che indossa, ma descrivono perfettamente tutto ciò che la riguarda. Dal colore dei capelli all’arredo del suo appartamento di Berlino, dall’estetica sui social al suo modo di comunicare, tutto è o bianco o nero – diretto e cinico – e arricchito da una conoscenza – sia a livello storico sia pratico del settore – che raramente capita di vedere.
Ma il primo motivo del suo successo è proprio il suo “armadio”, ormai diventato leggenda e il sogno di tutti gli appassionati: due grandi relle divise esattamente a metà solamente con capi dei due colori, spesso addirittura acquistati doppi in entrambe le varianti, e con “grail” che vanno dalla “butt bag” di Chanel disegnata nel ’99 al blazer “Lumps & Bumps” di Comme des Garçons del ’97.
La sua ascesa inizia nel 2018 quando, dopo aver conseguito una laurea magistrale in giornalismo di moda alla prestigiosa Central Saint Martins di Londra, Brenda decide di tornare in Germania per fondare Disruptive Berlin, uno store online – rinnovato e reso accessibile solamente una volta al mese – con una curata selezione di capi di seconda mano e un profilo instagram diventato presto il moodboard di tutti gli appassionati. Grazie poi al suo lavoro di fashion editor per la rubrica “Brenda’s Business” del magazine indipendente 032c e al recente podcast “brendaawareness”, Brenda ha cominciato a essere ovunque: nei post dump di pagine varie e nei moodboard di Pinterest, ma anche tra i look migliori avvistati alle Fashion Week e nella lista dei “50 personaggi tedeschi più influenti nella moda” del quotidiano Frankfurter Allgemeine Stil. Insomma, Brenda Hashtag non è la classica influencer che prova a farsi spazio tra post sponsorizzati e apparizioni pubbliche, ma è diventata un vero e proprio stile di vita, quasi una religione. La sua estetica radicale e coerente, raffinata e consapevole, è diventata così popolare da essere addirittura diventata un fenomeno virale su TikTok, con gli utenti della piattaforma che hanno iniziato a emulare i suoi look dando vita alla “Brenda Hashtag era”.
@sallyrousso of course im living my @brendahashtag life haha 👻🤍🤍 love yaaa kween! #brendahashtag #alwayswearingblack #tabigirl #minimalaesthetic #sallyroussó ♬ 90's Feeling – VCL
Se da un lato Brenda mixa pantaloni in seta di Rick Owens o gonne di Jean Paul Gaultier con camicie firmate Peter Do e giacche di Junya Watanabe, il pubblico prova a mettere insieme look con capi basic come t-shirt bianche e pantaloni neri, fino ad abbinamenti più sofisticati con completi sartoriali e accessori minimal. L’obiettivo è uno: provare a elevare il proprio stile giocando con texture, forme e accessori piuttosto che con i colori, limitando la propria palette di riferimento per concentrarsi su tutti quei dettagli che la maggior parte delle persone solitamente non prende nemmeno in considerazione.
Ciò che Brenda Hashtag ha reso popolare, quindi, non sono dei capi singoli o un abbinamento particolare di fantasie, ma un modo “diverso” di pensare la moda che passa prima dallo studio della “teoria” – che sia guardando video delle sfilate più famose o informandosi su tutto ciò che ha portato al sistema-moda di oggi – per arrivare solo dopo alla pratica, con la ricerca spasmodica di capi d’archivio e pezzi di culto. In più, il punto di vista totalmente trasparente e onesto sui meccanismi dell’industria e sul suo ruolo sui social l’ha resa agli occhi di tutti una figura di cui ci si può fidare, una voce autorevole che preferisce raccontare sé stessa e ciò che l’appassiona piuttosto che sottostare alle dinamiche dei brand.
Ovviamente l’estetica, ma soprattutto la filosofia, che ha portato Brenda Hashtag sotto i riflettori non è una sua invenzione, ma ha radici profonde nella storia della moda attraverso il lavoro di designer che ne hanno fatto la propria peculiarità e ragione di vita. Da Coco Chanel, che ha introdotto capi iconici come il “little black dress” e l’uso del bianco e nero nelle sue collezioni, a Yohji Yamamoto, noto per il suo approccio avant-garde e i suoi capi che enfatizzano le linee pulite e i tagli asimmetrici, fino a Helmut Lang, il cui stile minimalista e moderno ha influenzato profondamente la moda negli anni ’90 e continua ad essere rilevante ancora oggi. Tutti questi designer hanno sempre dimostrato che le cose più interessanti, quelle che davvero durano nel tempo, si creano “sforzando” gli occhi: non travolgendo lo spettatore con qualcosa che abbia un impatto solamente iniziale, ma obbligando chi guarda a concentrarsi su altri elementi, più piccoli e “nascosti”, che persistono anche quando lo stupore iniziale è finito.
In un’epoca caratterizzata dalla frenesia del consumo e dalla ricerca costante di novità, questo approccio più minimalista e profondo offre un’alternativa: quelli che potremmo raggruppare, in maniera semplicistica, nella categoria dei “look black&white” sono infatti “facilmente” replicabili da chiunque con pezzi già presenti nel proprio armadio, permettendo quindi di sperimentare sì con un’ottica differente, ma con ciò che già si possiede. Questo processo di sviluppo di una propria identità stilistica, che rispecchi la propria personalità e le preferenze individuali, è quindi forse il più grande merito di Brenda. Se da un lato l’aspetto “didattico” dei suoi contenuti ha portato, anche se forse solo per copiare i look, un’interesse maggiore sull’aspetto storico della moda e sul vintage in generale, dall’altro la popolarità dell’estetica di Brenda Hashtag ha dimostrato che mantenere un proprio stile coerente nel tempo e resistere alle mode passeggere è possibile, e funziona. L’effetto Brenda Hashtag si rivela quindi non solo un fenomeno legato alla moda, ma una testimonianza del potere dell’individualità, della coerenza e della sostenibilità nell’era dell’influencer marketing. Attraverso il suo stile distintivo e il suo approccio minimalista, Brenda ci ricorda che “less is more“.