Lo scorso weekend sono andate in scena le Final Four NCAA, ovvero le finali del torneo cestistico di basket collegiale americano. Normalmente parliamo di un evento importantissimo nello scenario americano, seppur rimanga una gigantesca nicchia nel resto del mondo. Ecco, quest’anno la situazione è cambiata grazie a Caitlin Clark e una serie di giocatrici che stanno alterando la percezione del basket femminile a livello globale. Perché grazie alla giocatrice di Iowa, proprio tutti hanno sentito parlare almeno una volta di basket femminile e di NCAA.
Clark è chiaramente il volto di questa rivoluzione, ma a seguire ci sono Paige Bueckers, la predestinata di Connecticut, ma anche Angel Reese, Cameron Brink, la giovanissima JuJu Watkins e la neo campionessa Kamilla Cardoso, guidata dalla super stilosa coach Dawn Staley, già rinominata da Lil Wayne “Gucci and Louis Vuitton Dawn”.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: in principio fu Sabrina Ionescu, oggi leader delle New York Liberty in WNBA a dare un nuovo significato al termine hype legato al basket femminile quando giocava al college a Oregon. Clark però ha portato questo interesse a un livello ancora maggiore grazie alle sue incredibili capacità tecniche. Clark ha cambiato la dimensione del gioco un po’ come ha fatto Stephen Curry in NBA: il suo range di tiro unito alle sue abilità di passaggio hanno obbligato le difese avversarie a difendere aree del campo che normalmente possono essere lasciate scoperte, cambiando completamente spaziature e accoppiamenti. Clark è anche la più grande realizzatrice della storia del basket collegiale, maschile o femminile.
Nella stagione e nelle Final Four appena conclusasi, abbiamo davvero capito la forza di Caitlin Clark. Ma facciamo parlare di dati: in questo suo ultimo anno di basket universitario, ogni gara di Clark è andata sold out e in una partita di esibizione pre-stagionale ha battuto ogni record di pubblico per una partita di basket femminile con 55.646 spettatori. Proprio in queste Final Four, la semifinale contro UConn della già menzionata Paige Bueckers ha mantenuto una media di 14.2 milioni di spettatori, diventando la partita televisivamente più vista nella storia del basket universitario americano, femminile o maschile che sia.
Già nel corso della stagione, Travis Scott ha espresso la volontà di avere la maglia di Clark, così come di incontrarla (missione poi compiuta). LeBron James, Steph Curry e una serie di altri cestisti l’hanno ricoperta di complimenti, Nike ha poi fornito la sua maglia numero 22 a tutti i principali atleti del brand, mentre la sua maglia è diventata il singolo prodotto collegiale più venduto sul sito di Fanatics, indipendentemente dal genere dell’atleta o dallo sport giocato.
Insomma tutti amano Caitlin Clark e le sue compagne/rivali. Ma perché sono così importanti? Beh, è chiaro: la crescita dell’attenzione porta a un’esplosione di guadagni. Se la WNBA ha sempre criticato i bassi stipendi per via dei pochi guadagni dai diritti televisivi, presto la situazione potrebbe cambiare drasticamente grazie all’attenzione e alle vendite portate da Clark, Brink, Bueckers, Reese e altre. Non per modo di dire: le Las Vegas Aces stanno già pensando di spostare la prima partita della prossima stagione WNBA in un palazzetto da 20.000 spettatori (ben più rispetto ai 12.000 attuali) in quanto sarà contro le Indiana Fever, la squadra che certamente sceglierà Clark con la prima chiamata assoluta al Draft.
La nuove generazione delle giocatrici non farà altro che rafforzare i legami tra basket e cultura pop, con il supporto di musica e moda. Un esempio fondamentale di questa pratica è Angel Reese: la stella di LSU non è solo comparsa nel video di Put It On Da Floor di Latto e Cardi B, ha anche annunciato la sua scelta di dichiararsi al Draft WNBA tramite Vogue e non un media sportivo/cestistico.
Secondo un report di Deloitte dello scorso anno, i ricavi dello sport femminile avrebbero superato il miliardo di dollari per la prima volta nel 2024. Ecco, per questo, molti ringraziamenti vanno fatti a Caitlin Clark e a tutte le altre atlete che rappresentano la nuove era del basket femminile, una nuova era d’oro.