Raf Simons opta di nuovo per il formato co-ed e lo fa tramite una presentazione digitale in calendario alla London Fashion Week. La collezione autunno/inverno 2021 si dimostra un concentrato di eclettismo sotto diversi aspetti, dall’utilizzo di materiali che si rifanno allo studio sensoriale già affrontato nel ruolo di co-direttore creativo di Prada a un’inaspettata ispirazione nei confronti dell’arte fiamminga.
L’alternarsi di influenze contrastanti è l’unico vero fil rouge che lega ogni look, donna o uomo che sia: la maglieria trompe-l’oeil cita il Surrealismo, il latex è indubbiamente indice di clubwear, le forme strizzano l’occhio all’haute couture e gli innumerevoli cappelli combinano l’estetica Space Age a un’opera di Pieter Bruegel.
Proprio i copricapi in eco-pelliccia colorata, nati da una magistrale collaborazione con il leggendario modista Stephen Jones, hanno un ruolo chiave nel défilé. Saltano subito all’occhio e spiccano nella misteriosa ambientazione gotica che incornicia la sfilata, diventando l’imprescindibile cult della stagione.
Ci sono berretti a visiera che partono dalla testa e si estendono verso il corpo come una sorta di mantello, riprendendo in chiave fashion le figure al centro del dipinto “Proverbi Fiamminghi”. Presenti anche modelli avant-garde che si allungano verso il viso, consentendo di non compromettere la visibilità grazie alle futuristiche fessure rettangolari.