Drake presenta The Embassy, la sua gigantesca villa di Toronto

Solo qualche giorno fa Drake ha pubblicato “Toosie Slide”, un nuovo brano accompagnato da un video ufficiale in cui la vera protagonista è The Embassy, la sua gigantesca casa di Toronto. Drake ha poi presentato un lungo editoriale su Architectural Digest incentrato proprio sulla sua magione.

L’intera villa è stata realizzata da Ferris Rafauli, architetto e interior designer canadese specializzato in case di lusso, il quale ha curato ogni aspetto, dalla base architettonica ad alcuni dettagli del mobilio.

Rafauli ha descritto questa sua creazione come una rivisitazione moderna dell’Art Déco. Spiccano l’uso dei marmi, dei metalli e i particolarissimi lampadari, elementi che rendono unici i quasi 5.000 metri quadri di The Embassy. La casa di Drake include uno studio di registrazione in stile anni ’70, un campo da basket regolamentare, enormi scalinate, una spa, una sala dedicata ai trofei musicali e una invece destinata alla sua collezione di divise utilizzate da sportivi, specialmente NBA.

L’arredamento è unico quanto il resto della casa. All’interno di The Embassy si possono trovare sculture di Kaws, un pianoforte Bösendorfer personalizzato da Takashi Murakami, divani e letti foderati con tessuti di Jean Paul Gaultier, Louis Vuitton e Alexander McQueen. Tutti elementi creati appositamente per il rapper canadese.

Drake sembra entusiasta della sua casa, al punto da renderla il centro della sua direzione artistica. The Embassy infatti non è comparsa solo in “Toosie Slide”, ma anche nell’intervista da lui stesso pubblicata con Rap Radar e nell’altro video musicale pubblicato di recente, “When To Say When & Chicago Freestyle“.

La casa di Drake è unica da ogni punto di vista: The Embassy infatti possiede grandi muri di cinta, alti il doppio di quanto non dicano le misure consentite dalla città di Toronto. Considerando la fama di Drake, il comune ha deciso di fare uno strappo alla regola solo se lui avesse assicurato di non impattare eccessivamente l’estetica della città, motivo per cui l’artista ha speso oltre 100.000 dollari in grandi alberi per coprire l’estensione di queste mura.

Foto
Architectural Digest