Ad esclusione di corti, documentari e film di animazione, i candidati a ricevere una statuetta alla prossima cerimonia degli Oscar sono ben 28. Nelle scorse settimane si è parlato molto di Everything Everywhere All At Once, pellicola che ha ricevuto il maggior numero di nominations, ben 11; ma anche delle interpretazioni di Brendan Fraser in The Whale e della semi-sconosciuta Andrea Riseborough in To Leslie, che ha fatto molto scalpore negli Stati Uniti. Ma come ogni edizione degli Academy Awards che si rispetti, anche in quella del 2023 – che decreterà i vincitori il prossimo 12 marzo – ci sono tanti titoli che, per un motivo o per un altro, non sono stati selezionati dai membri che stilano la lista dei candidati delle varie categorie.
Qui, quindi, trovate una selezione di cinque film, tutti usciti nel corso del 2022, che pur non figurando tra i nominati meritano secondo noi una visione.
Holy Spider
Pur trattandosi di una co-produzione danese-tedesca-franco-svedese, il film tratta di un fatto molto noto accaduto circa vent’anni fa in Iran che il regista, iraniano appunto, ma residente a Copenaghen, ha voluto portare alla ribalta internazionale. Holy Spider mette insieme l’argomento della prostituzione femminile e altri temi riguardanti la condizione delle donne nel Paese islamico, gli stessi che recentemente hanno portato all’ondata di proteste in tutto il mondo. Il film era nella shortlist dei quindici candidati come Miglior Film Internazionale, ma è stato escluso dopo l’ultimo taglio del 24 gennaio.
As Bestas (The Beasts)
La storia vera di una coppia di stranieri (in realtà olandesi, nel film francesi) sulle colline della Galizia e il loro rapporto con il vicinato locale ha ispirato questo thriller molto appassionante, sicuramente il più bel film della carriera di Rodrigo Sorogoyen. Sebbene As Bestas abbia dominato i Goya Awards vincendo 9 premi tra cui quello di Miglior Film, la pellicola è stata scavalcata da Alcarràs quando si è trattato di scegliere il film che rappresentasse la Spagna agli Oscar, confermando il 2022 come un’annata molto positiva per il cinema iberico (altri due bei titoli: Cinco lobitos e Mantícora).
Rimini
Sebbene il titolo si riferisca proprio alla città romagnola, questo film non ha avuto un grande successo in Italia. Un peccato, visto come il regista austriaco Ulrich Seidl sia riuscito a costruire una storia attorno a un personaggio epico come il cantante Richie Bravo, ormai talmente caduto in disgrazia da essere costretto a esibirsi negli alberghi deserti di Rimini durante i mesi invernali. La sua quotidianità triste come certe location della riviera viene interrotta dal ritorno della figlia abbandonata da anni.
Syk Pike (Sick Of Myself)
C’è una cosa in cui i registi scandinavi sono bravissimi, ed è saper affrontare con un la giusta sensibilità alcuni aspetti della psiche umana, in questo caso una vera patologia, raccontati in maniera molto schietta e distaccata. Con un’ironia sottile e a tratti grottesca ma comunque paradossale, questo film parla delle conseguenze dell’egocentrismo della protagonista (la stessa di Ninjababy, Kristine Kujath Thorp). Una storia drammatica, surreale ma per certi versi verosimile, sicuramente molto originale.
La Nuit du 12 (La Notte del 12)
Non poteva mancare un film francese, perfetto per coloro a cui piacciono i polizieschi. Ambientato in Savoia, prende spunto dal libro “18.3. – Une année à la PJ” e tratta di un omicidio successo realmente nel 2016. Pur senza vincere nulla è passato dal Festival di Cannes 2022, prima di essere premiato più volte ai César du cinéma di qualche giorno fa.