La collezione “ETROALLEGORIES” nasce da un libro del Cinquecento

Se le allegorie usano la figurazione per esprimere concetti, cosa sono meme, GIF e TikTok se non modi per consentire a un’immagine di comunicare pensieri in modi non verbali? 

A chiederselo è Marco De Vincenzo, che durante una visita a Messina si è imbattuto all’improvviso in una copia dell’Iconologia di Cesare Ripa, un repertorio cinquecentesco ricco di immagini allegoriche raffiguranti virtù, qualità e vizi. 

Ma in che modo un libro che raccoglie rappresentazioni anonime di allegorie, trovato per puro caso in una vecchia libreria, si può rapportare così bene al momento presente e alla fashion week in particolare? Dopotutto, se ci pensiamo, anche l’atto stesso di comporre un outfit può essere considerato un’azione allegorica, perché la moda è per prima cosa rappresentazione. 

E così, il direttore creativo di Etro, trasportato in un viaggio tra arcani esoterici e rappresentazioni cariche di significati nascosti, ha dato vita a una collezione dalle forme fluide e dai motivi ritmici. Blazer, bermuda, tute, maglioni, scarpe dalla punta squadrata e borse intarsiate sfilano quindi con stampe e jacquard dall’aria giocosa, mentre in passerella fanno il loro debutto i primi due modelli di occhiali nati dalla partnership con Safilo.