Fashion

Le collezioni che non puoi aver perso della Paris Fashion Week primavera/estate 2022

Articolo di

Ruben Di Bert

Rompere gli schemi è la chiave. Colore, minimalismo, tradizione, avanguardia. Definire un unico trend alla Paris Fashion Week sarebbe impossibile, perché nelle collezioni primavera/estate 2022 dedicate all’uomo tutto sembra essere lecito. Una cosa però è certa: la pandemia e tutte le relative conseguenze continuano a ispirare gli stilisti, anche se in modi differenti e sempre più fantasiosi. C’è chi decide di proseguire con le presentazioni digitali allontanandosi addirittura dalla capitale francese e chi invece tenta un ritorno alla normalità organizzando défilé dal vivo, ma il filo che lega le due fazioni è la presenza di abbigliamento che si districa tra il pre e post lockdown.

Ad ogni modo, nel fitto e frenetico programma di eventi è piuttosto facile perdere alcuni dettagli ed è per questo che abbiamo deciso di raccogliere quattro tra le collezioni assolutamente imperdibili della kermesse.

JW Anderson

Una catartica atmosfera casalinga e quella fantasia libera tipica della giovinezza hanno ispirato la collezione primavera/estate 2022 di JW Anderson. Negli scatti del lookbook realizzati da Juergen Teller vediamo un’esplosione di colori e creatività decisamente in contrasto con lo sfondo. Colori sgargianti e accesi saltano all’occhio in quasi tutti i capi, talvolta accentuati da motivi composti da fragole giganti o dall’iconico logo JW a forma di ancora, presente sulla maglieria dalla finitura grezza e artigianale. La comodità è un concetto che sicuramente prevale nella nuova proposta di Jonathan Anderson, resa particolarmente evidente da un cuscino che grazie a una cinghia legata in vita sI trasforma in un piumino smanicato, oppure dai frequenti shorts sportivi che vengono abbinati a sabot con catene massicce. Non c’è da stupirsi quindi se la linea è stata definita “very JW“.

Burberry

Burberry rinasce sotto il segno della sperimentazione e della fluidità. La visione di Riccardo Tisci finalmente prende forma con una sfilata ambientata in una cava del Millennium Mills nei Royal Victoria Docks che ha tutta l’aria di essere una processione verso un tanto atteso rave oltre il tempo e lo spazio. Lo stilista si è ispirato al potere della giovinezza nella libertà d’espressione, decidendo di partire dal capo più iconico della maison, il trench. Quest’ultimo viene completamente smembrato e ripensato sotto nuovi punti di vista altamente concettuali: i revers del collo compaiono laddove non ci si aspetta e le strutture mettono in mostra parti riassemblate con strutture sovrapposte, oltre all’interessante interpretazione a mo’ di grembiule. La color palette è classica, mentre qualche macchia astratta compare qua e là, assieme a piercing tribali e trasparenze su top sensuali. Emblematica è poi la scritta “Universal Passport” che si rifà al titolo della linea, la quale viene impressa su alcune t-shirt e camicie.

Rick Owens

Per la quarta e ultima volta Rick Owens sceglie di sfilare nella sua seconda casa al Lido di Venezia pur essendo in calendario a Parigi. La motivazione risiede nell’esigenza di raccontare una storia adatta al momento in cui stiamo vivendo ed è per questo che il fascino malinconico della laguna si presenta come la soluzione migliore. I modelli, guidati da una colonna sonora elettronica disturbante, camminano in riva al mare portando con sé una suggestiva nebbia che fuoriesce da micro macchinari inseriti nelle tasche o nei vistosi stivali platform. Questa volta c’è tanto bianco nei capi brutalmente concettuali dello stilista, alternato come sempre all’immancabile nero che spezza l’armonia. Il suo personale concetto di sartorialità si vede nella maglieria lacerata e nelle spalle imbottite delle giacche, oltre che nelle voluminose piume e nelle ormai consolidate tuniche dallo strascico allungato. Una particolare attenzione in questa stagione va poi rivolta alle collaborazioni, con Yamaashi Orimoto per il denim giapponese di altissima qualità, con Gossens per degli esotici choker e con Swampgo per una serie di prodotti in edizione limitata.

GmbH

Serhat Isik e Benjamin Huseby, freschi dall’inaspettata nomina di direttorI creativi di Trussardi, stupiscono la Paris Fashion Week con la loro nuova collezione firmata GmbH. Un capolavoro di moda gender fluid, non prêt-à-porter, ma demi-couture, un personalissimo concetto d’abbigliamento spinto dal desiderio di elevare la versatilità con nuovi canoni di sartoria. Il titolo della presentazione digitale, “White Noise“, racchiude degli interessanti riferimenti che vanno dalle frequenze sonore calmanti all’omonimo libro di Don DeLillo datato 1985, ma soprattutto una riflessione sulla discriminazione inversa dei bianchi. Proprio quest’ultimo punto esplora una ricerca stilistica nei confronti delle tematiche razziali e culturali, il che si traduce in una proposta inclusiva dall’estetica queer. Fondamentali nei capi sono le scollature, le camicie annodate in vita e le allacciature dallo stile vittoriano su giacche. Ricorrente è poi l’utilizzo del denim, tra strappi e inserti scamosciati, al pari di pellicce colorate e gioielli. Un mix eclettico di appartenenze che funge da dialogo verso più mondi delinea la visione del brand Berlin-based colpendo ancora una volta nel segno.