Come nasce uno store di maglie da calcio vintage? Il caso di “Le 7 Sorelle”

Due elementi stanno prendendo piede nella moda attuale: le maglie da calcio e il vintage. I negozi dedicati ai prodotti di seconda mano stanno avendo un boom raro per via della ricerca di uno stile rétro da parte del pubblico, ma anche come presa di posizione contro il fast fashion. Le maglie da calcio invece si stanno imponendo anche fuori dai campi, per la grande gioia dei brand che negli ultimi anni hanno cercato di mostrare come i prodotti calcistici siano degli ottimi elementi lifestyle, e non riservati quindi ai soli appassionati del pallone. C’è poi una nicchia ulteriore, fatta di chi combina questi elementi. Da questa nicchia nasce “Le 7 Sorelle”, un e-commerce dedicato all’eccellenza delle maglie vintage di anni ’80 e ’90.

Le 7 Sorelle sono Juventus, Inter, Milan, Lazio, Roma, Fiorentina e Parma, ovvero le squadre che ogni anno si battevano per i primi sette posti del campionato e le relative coppe europee. Il nuovo e-commerce tutto italiano non si limita solo a loro, possiede infatti maglie e prodotti anche di squadre straniere e Nazionali, ma è proprio sui prodotti italiani che ha l’obiettivo di essere un’eccellenza, sia per la ricerca del prodotto che per la sua presentazione, che si tratti di una maglia di Serie A come di una di Seconda Categoria.

“Le 7 Sorelle” si impone di diventare un punto di riferimento sì per chi vuole acquistare ma anche per gli appassionati che vogliono arricchire il proprio bagaglio culturale. Ogni maglia, ogni schermata del sito è infatti impreziosita da racconti con aneddoti delle suddette maglie e delle stagioni che le hanno viste protagoniste.

Ma come è nata questa idea? E come si ritrovano certi gioielli? Ne abbiamo parlato col fondatore, Armando Vallone.

Come nasce questo progetto?

Io nasco collezionista, in primis del Napoli, la mia squadra. Fondai e-napolistore perché all’epoca il Napoli non aveva un e-commerce ed era difficile trovare merchandising del club, quindi risposi a un’esigenza. Nel tempo continuai a collezionare. Solo del Napoli ho più di mille maglie, così ho deciso di realizzare qualcosa di diverso con “Le 7 Sorelle”, un progetto che si focalizza sulla qualità, sia del prodotto che della sua presentazione, così come sulla curiosità che si cela dietro a quest’ultimo.

Quindi un sito sia per appassionati che non?

Esatto. Tutto questo ha senso solo se ne racconti la storia perché l’appassionato si emoziona già davanti a certe cose, mentre è il novizio che deve rimanere affascinato dalle storie, dalla poetica del calcio di una volta, un calcio che forse si ricorda poco o più semplicemente non ha vissuto. Parliamo di un periodo in cui il calcio italiano era il migliore al mondo e anche il livello estetico era altissimo dato che molte delle grandi aziende che dominavano lo scenario dell’epoca erano italiane.

Oltre al discorso storico, i prodotti di quegli anni erano davvero un’eccellenza. I materiali dell’epoca, i tessuti pesanti, gli sponsor verniciati, sono tutti elementi introvabili oggi. Le lavorazioni erano diverse. Non a caso, se guardi i prodotti per corrispondenza pubblicizzati sul Guerin Sportivo di anni come il 1985 o 1986 vedrai che costavano tantissimo. Le tute raggiungevano anche 130mila lire, ma il prodotto era artigianale, quindi aveva caratteristiche tecniche diverse ed era anche realizzato in minori quantità.

Come si struttura un progetto del genere?

Tutto parte dal concept. In questo caso tutto partiva dalla storia delle 7 Sorelle, infatti mi è pesato non dare tanta rilevanza al Napoli, la mia squadra, ma è un fatto che non rientrasse in quel gruppo di squadre. Ovviamente non voglio che tutto ciò limiti il contenuto. Il focus sarà il calcio italiano e forte sarà il legame con la mia terra. Voglio infatti associare le maglie del grande Napoli a quelle di tante altre squadre campane. Non solo Avellino e Salernitana, ma squadre da ogni categoria. Al momento abbiamo maglie storiche di oltre 400 squadre campane, quindi anche realtà provinciali che verranno elevate nello stare al fianco dei prodotti dei club più famosi.

Tra i tuoi progetti troviamo e-napolistore, Soccertime e altri. In cosa differisce quest’ultimo?

Essendo in questo mondo da tanto tempo, ho sentito l’esigenza di creare “Le 7 Sorelle” per uscire dalle dinamiche del mercato attuale. La corsa ai numeri, il raggiungimento dei benchmark, la guerra dei prezzi, ecc., sono tutti elementi estenuanti del mercato che hanno portato anche a un inasprimento del consumatore che, influenzato ormai da colossi come Amazon, impazzisce se non riceve un prodotto entro 24 ore. “Le 7 Sorelle” è una passione, un progetto di interesse che prima della vendita si basa sull’emozione. Ci deve essere il piacere di navigare il sito prima ancora del bisogno di acquistare. Non a caso abbiamo scelto come “testimonial” un manichino sartoriale, per dare all’intero progetto un peso diverso.

Prendiamo l’esempio di Classicfootballshirts, il punto di riferimento mondiale del nostro mondo. Li conosco bene e ci collaboro da anni ma, essendo dei colossi, sono più paragonabili a un centro commerciale, perché trovi tutto in varie condizioni e fasce di prezzo. Noi siamo una boutique, con una selezione più particolare. Una cosa che accomunerà però sarà la realizzazione di pop-up store. Il nostro primo dovrebbe essere a gennaio a Milano, sperando che si potrà fare per la situazione legata al COVID-19.

Hai già in mente altre attività oltre al pop-up store?

Mi piacerebbe realizzare delle capsule e delle collezioni commemorative, ovviamente rientrando sempre nei limiti del copyright, anche proprio per mostrare l’importanza di squadre di cui la gente oggi si sta dimenticando.

Mi pare di capire che l’aspetto storico è importante per te, quindi il sito non si limiterà alle maglie.

No, ci sarà di tutto. Ad esempio, io amo Italia 90 perché trovo che quel Mondiale sia stato proprio la celebrazione del periodo storico di cui stiamo parlando. Il design era incredibile, dai disegni di Lucio Boscardin ai loghi di Piero Gratton, fino ai prodotti che testimoniano gli anni d’oro di Umbro. Maglie da gioco, t-shirt, felpe, tute, poster e altri elementi di merchandising sono tutti elementi da museo e cercheremo di offrirli al pubblico.

Inoltre ti rivelo una cosa. A me le tute e gli altri pezzi di abbigliamento emozionano più di una maglia, perché sono così rari e particolari che non ti aspetti di trovarli. Paradossalmente per me sono anche più facili da recuperare dato che i collezionisti sono più soliti tenere le maglie rispetto a questi altri prodotti, quindi sono meno restii a privarsene.

Proseguendo proprio questo discorso, ti faccio una domanda. Essendo prodotti rari, come si svolge la ricerca e il ritrovamento?

Io sono fortunato perché la Campania è un luogo fondamentale per il vintage a livello mondiale. Però la differenza la fa crearsi una rete di contatti a livello nazionale e internazionale. Noi in gran parte compriamo da privati perché solo appassionati e collezionisti possono aver mantenuto certi prodotti dopo tutti questi anni, specie in condizioni perfette, come li cerchiamo noi. Oggi si sono sviluppati tanti siti e community specializzati sul vintage, specie in Inghilterra, quindi ogni tanto è possibile trovare occasioni anche tramite questi ultimi. L’importante è monitorare tutto. Fosse per me andrei anche nei mercatini ma è quasi impossibile starci dietro. Capita anche che il vicino di casa conosca la tua passione e venga a proporti delle vecchie maglie che aveva in soffitta. L’opportunità è sempre dietro l’angolo.