Coronavirus: i concerti potrebbero tornare nel 2021

In mezzo a questo mare di incertezza dettato dalla pandemia globale, il settore concerti sarà quello che ne subirà gli effetti nel lungo periodo, si parla addirittura dell’autunno 2021 per tornare a cantare sotto ai palchi.

A dare queste tristi speranze sono gli esperti di tutto il mondo. In America Zeke Emanuel, oncologo ed esperto di bioetica, ha dichiarato al New York Times che pensare di rinviare i concerti a ottobre è una follia e possiamo anche togliercelo dalla testa.

Quando dicono che riprogrammeranno conferenze, concerti e eventi sportivi per ottobre 2020, non ho idea di come possano considerarlo plausibile. Saranno le ultime attività a ripartire. Realisticamente parliamo dell’autunno 2021, come minimo.

Zeke Emanuel al New York Times

Anche in Italia gli addetti ai lavori non la pensano diversamente. Assomusica, associazione tra i produttori e gli organizzatori di spettacoli di musica dal vivo, ha affermato che la possibilità di mettere in piedi un concerto sarà difficile prima della primavera 2021 e si parla di perdite di 350 milioni di euro soltanto per gli eventi di questa estate.

Anche Paola Zukar si è esposta sull’argomento con alcune dichiarazioni rilasciate per Il Fatto Quotidiano. La manager ha affermato che l’unica speranza si presenterà quando avremo a disposizione un vaccino, ma come ben sappiamo i tempi sono lunghi. Parlare di distanza di sicurezza e capienza ridotta, infatti, toglierebbe ai live il senso di esistere.

Il mondo discografico cambierà molto, ma non verrà stravolto come accadrà a quello dei live. Due dimensioni che sono connesse, se si pensa che Marracash ha posticipato tutto. Il disco “Persona” era strettamente legato alla dimensione live. C’è chi parla ora di primavera 2021 o addirittura dell’estate 2021 per la ripresa. Di certo il 2020 ce lo siamo giocato così, in questo limbo d’incertezza.

Paola Zukar a Il Fatto Quotidiano