Dopo la settimana della moda maschile, con un po’ di anticipo rispetto al solito per fare spazio alle Olimpiadi, a Parigi si sta svolgendo quella dedicata all’haute couture.
Tra i nomi più interessanti e attesi di questa edizione figura ovviamente quello di Balenciaga, che grazie allo straordinario lavoro del suo direttore creativo sta dimostrato di voler stravolgere le regole dell’alta moda per come le conosciamo.
In questa collezione, la cinquantatreesime della maison, niente è infatti come sembra: tutto va studiato da vicino. A una prima occhiata, le silhouette oversize e i capi portati in passerella sono quelli ispirati al mondo streetwear già note, ma da quando ha rilanciato la linea più alta ed esclusiva del brand appartenente al gruppo Kering, Demna ha sempre voluto far coincidere la sua visione moderna e fuori dagli schemi con le abilità artigianali che la couture storicamente richiede.
Per questo motivo è importante osservare ogni singolo look dal punto di vista dell’innovazione dei materiali e delle costruzioni, oltre che per la semplice apparenza.
Ecco allora che troviamo vestiti costruiti con 47 metri di fodera di nylon direttamente dalle sarte sulle modelle destinati a essere indossati solamente una volta, abiti realizzati con tanti giubbotti o con maglie da calcio, cappotti fatti di capelli sintetici tinti a mano per ricreare l’effetto di una pelliccia e mise ottenute da sacchetti di plastica fusi. L’obiettivo è senza ombra di dubbio portare freschezza e originalità allo sfarzoso mondo delle sfilate, dando prova che è ancora possibile elevare ad arte qualsiasi elemento.
In definitiva? Se da un lato si ritiene che il prêt-à-porter non riesca più a convincere più per la sua ripetitività, dall’altro questa proposta ci dimostra come lo stilista georgiano alla guida del marchio abbia ancora tanto da dire.