Da un lato si può dire che nessuno se lo sarebbe aspettato, dall’altro, invece, se analizziamo la tendenza dell’ultimo periodo tra le dinamiche del fashion system, allora ci si rende conto che si tratta di una scelta piuttosto sensata. Jeremy Scott era infatti rimasto uno dei pochissimi direttori creativi a resistere alla guida di un brand per un intero decennio ed è per questo che il suo addio a Moschino ha suscitato reazioni contrastanti. Il designer si è evidentemente ritrovato a vivere quel processo del sistema moda che ultimamente sta conducendo diversi marchi verso un ricambio generazionale, sebbene anche i suoi ultimi lavori non abbiano in nessun modo risentito di una stanchezza creativa.
Al di là di tutto ciò, lo stilista si lascia alle spalle dieci anni di successi in cui è riuscito a instaurare un interessantissimo e stimolante dialogo tra la sua visione camp pop e l’heritage di Franco Moschino, simbolo indiscusso di un’idea di abbigliamento basata sull’irriverenza e il gioco. Impossibile dimenticare quindi le sue creazioni eccentriche e le sfilate evento in cui il suo talento dava il meglio di sé conquistando l’intero jet-set e non solo.
Ecco allora una carrellata di immagini iconiche che hanno segnato l’era di Jeremy Scott da Moschino.
La collezione autunno/inverno 2014
Per il suo debutto alla guida di Moschino, Jeremy Scott parte col botto: la collezione autunno/inverno 2014 interpreta lo spirito del brand con un forte senso di ironia e un pizzico di provocazione, trasformando la M del marchio negli archi gialli di McDonald’s facendo riferimento al legame consumista tra i fast food e il mondo della moda. Da annoverare tra le sfilate più memorabili di sempre.
Le t-shirt con slogan
Uno degli elementi più ricorrenti e rappresentativi all’interno del percorso di Jeremy Scott al timone di Moschino sono le t-shirt con slogan, che lo stilista stesso era solito indossare nel finale dei suoi défilé. Emblematica è quella con la scritta “I CANT’SPEAK ITALIAN BUT I DO SPEAK MOSCHINO” esibita durante la sua collezione di debutto, quasi a significare “anche se sono americano, comprendo bene il linguaggio della maison”.
La campagna per il profumo Fresh Couture
Siamo nel 2015 e per lanciare il nuovo profumo Fresh Couture di Moschino, Jeremy Scott presenta un’irriverente campagna scattata dal leggendario fotografo Steven Meisel con protagonista la top model Linda Evangelista. Nonostante il cast sia già di per sé una garanzia, a stupire è stato soprattutto il design del flacone del profumo, che riproduceva l’aspetto di un detergente per vetri utilizzato dalla modella nelle vesti inedite di una casalinga super chic.
La collezione autunno/inverno 2017
Quella dell’autunno/inverno 2017 è forse una delle collezioni più geniali che Jeremy Scott ha ideato per Moschino. Lo stilista, in un periodo non proprio scontato, volle infatti sensibilizzare il mondo della moda alla pratica del riciclo per combattere lo spreco. Ovviamente per farlo è ricorso al suo spiccato senso dell’umorismo, creando dei fantastici abiti fabbricati con materiali di scarto come cartoni, magazine, tendaggi e rifiuti vari. Un modo per dire “COUTURE IS AN ATTITUDE” (tradotto in: “non importa ciò che indossi, ma come lo indossi”).
La collaborazione con Kartell
Un altro elemento iconico che Jeremy Scott ha portato nel linguaggio di Moschino è l‘orsacchiotto con un t-shirt riportante lo slogan “THIS IS NOT A MOSCHINO TOY”, il quale è apparso su un ampia gamma di prodotti tra capi d’abbigliamentop, profumi, accessori e altro ancora. Forse la creazione più originale di tutte è però quella che applica tale iconografia a una lampada realizzata in collaborazione con Kartell, marchio che ha fatto storia del design.
Le Barbie
“Barbie è per me una musa, la ragazza più iconica della California: ha un look per ogni occasione” dichiarava Jeremy Scott nel 2015, quando lanciò due Barbie in edizione limitata realizzate da Moschino in collaborazione con Mattel. Dopo essersi ispirato alla bambola più famosa del mondo in occasione della collezione primavera/estate 2015, il designer ha infatti deciso di realizzare la propria versione della stessa, rigorosamente accompagnata da alcuni capi in miniatura con i codici stilistici più iconici della maison.
L’abito lampadario di Katy Perry al MET Gala 2019
Chi meglio di Jeremy Scott poteva interpretare il tema “Camp: Notes on Fashion” del MET Gala 2019? Katy Perry si sarà sicuramente posta questa domanda e per questo ha scelto di indossare uno straordinario abito di Moschino dai toni quasi surrealisti. Il vestito, o meglio, il costume, si basava sulla costruzione di un imponente lampadario dal sapore classico, di quelli che solitamente associamo alle fiabe o alle antiche dimore dei sovrani.
La collezione primavera/estate 2021
Nel momento in cui la pandemia da COVID-19 ha travolto il mondo della moda, Jeremy Scott ha saputo reinventarsi organizzando una delle presentazioni più magiche e indimenticabili della Milano Fashion Week. La collezione primavera/estate 2021 di Moschino è infatti andata in scena a porte chiuse, non in una tradizionale passerella ma in un teatro dei burattini in cui delle marionette alte 78 cm nate dalla collaborazione con The Jim Hanson Creature Shop hanno sfoggiato dei veri e propri capolavori di haute couture.