Uno dei dettagli più affascinanti delle sneakers sono spesso i loro nomi, a volte semplicemente riprendono la tecnologia della scarpa, altre volte sono di fantasia, altre volte ancora derivanti da ciò che ha ispirato il modello. Spesso ci focalizziamo sulla forma e sui materiali, ancor più spesso sui colori, ma vi capita mai di domandarvi da dove provenga il nome? In caso la risposta sia affermativa abbiamo raccolto e selezionato la storia dei nomi di 10 modelli:
Nike Air Huarache
Ideate da Tinker Hatfield ad inizio anni ’90, le Air Huarache devono il loro nome agli omonimi sandali utilizzati da alcune popolazioni indigene dell’era prima di Colombo, che abitavano la zona del Centro America. Originariamente si trattava di sandali interamente in cuoio, ma successivamente vennero rielaborati utilizzando dei vecchi pneumatici come suole ed ebbero grande successo tra gli appassionati di corsa a piedi nudi. Tinker Hatfield partì da qui per ideare le sue Huarache e il nome del nuovo modello non poté che essere una dedica ai sandali che lo avevano ispirato.
Nike Air Zoom Talaria
Rilanciate pochi anni fa da Nike, le Air Talaria devono il loro nome alla mitologia greca, proprio come il brand stesso. Le Talaria erano infatti i calzari che indossava il Dio greco Hermes (Mercurio nella mitologia Romana), messaggero degli dei e protettore dei viaggiatori,e che permettevano al figlio di Zeus di volare e muoversi con maggiore rapidità. Per uno dei primi modelli running ad utilizzare la tecnologia Air Zoom non potevano scegliere un nome migliore.
Puma Clyde
Se pensate che le Puma Clyde siano uguali alle Puma Basket in fondo non vi sbagliate. Le Clyde infatti sono un remake delle Basket, leggermente modificate su richiesta della ex star NBA, Walt Frazier, detto “Clyde” per la sua capacità di rubare palloni sul parquet e per il suo stile eccentrico fuori dal campo. Frazier chiese a Puma un paio di Basket con una base più larga e con colori più sgargianti e da lì nacquero le Puma Clyde.
Asics Gel-Kayano
Le Gel-Kayano sono forse le Asics con il nome più strano e misterioso, ma a differenza di quanto si possa pensare il nome di queste sneakers ha una provenienza tutt’altro che esotica. Il modello, infatti, nacque quando ASICS commissionò ad uno dei suoi designer un nuovo paio da running high-performance. Il nome di quel designer? Kayano.
Nike Blazer
Uno dei primissimi modelli della storia di Nike deve il proprio nome ad una squadra di basket. Nate nel 1973 come scarpe da basket, le Blazer devono, infatti, il loro nome ai Portland Trail Blazers – squadra di basket della città natale di Phil Knight – e la loro fama a George “The Iceman” Gervin, primo giocatore ad indossarle.
adidas Top Ten
Prodotte con la consulenza dell’allora star NBA Rick Barry, le Top Ten dovevano essere le scarpe da basket del Trifoglio destinate ai 10 migliori giocatori della Lega. Purtroppo per adidas non andò esattamente così, ma il nome della scarpa rimase invariato.
Nike Roshe Run
Quando Dylan Raasch, designer di Nike, venne incaricato di disegnare una nuova scarpa da running che non superasse i $ 70, capì subito che doveva produrre qualcosa di molto semplice e basico ma efficace. Da esperto praticante di meditazione, la parola semplice non poteva che essere sinonimo di “Zen”. Così quando dovette trovare un nome per la propria creazione, la scelte ricadde su Rōshi (termine che indica il maestro in una comunità buddhista Zen), ma siccome era già legalmente registrato dal fumetto Dragon Ball Z, Raasch cambiò l’ortografia della parola mantenendo lo stesso suono fonetico.
Diadora B.Elite
Le B.Elite di Diadora sono ad oggi considerate tra le migliori scarpe da tennis mai prodotte nella storia del tennis. La B. posta prima di Elite è dovuta proprio al giocatore per la quale erano state prodotte, il fenomeno svedese Bjorn Borg, il quale, grazie alle sue vittorie e al suo impareggiabile stile dentro e fuori dal campo, rese questo modello di Diadora un’icona. Successivamente, quando Borg cambiò sponsor, Diadora non poté più chiamare la scarpa Borg Elite, così diventarono semplicemente B.Elite.
adidas Oregon
Oregon è lo stato in cui risiede Nike, lo stato in cui è nato Phil Knight e dove ha frequentato l’università. Nel 1982, però, adidas, mise sotto contratto Bill Dellinger, ex atleta della University of Oregon – ed ex allievo di un certo Bowerman – e utilizzò il suo brevetto “Dellinger Web” per un nuovo modello che chiamò proprio Oregon. In quegli anni Nike iniziava a proporsi come alternativa al colosso tedesco, che però non diede mai l’onore delle armi al brand di Beaverton, snobbandolo spesso e volentieri. Questo fu uno dei primi “sgambetti” di adidas nei confronti di Nike.
Nike Waffle Racer
Le Waffle Racer devono il loro nome ad un bizzarro episodio accaduto ad inizio anni ’70. Alla ricerca di una suola da running innovativa, Bill Bowerman decise di utilizzare la piastra per gli waffles della moglie per “forgiare” una nuova suola in gomma. Nacque così un nuova scarpa da running con dei tacchetti incorporati e il loro nome non poteva che essere Waffle Racer.