Quello del calcio, ma forse ancora più in generale quello dello sport, è un mondo strano perché molti preconcetti finiscono per saltare quando è ora di vedere i conti a fine anno. Nel marzo del 2020 Lewis Hamilton fu molto franco nel dire di essere sorpreso del fatto che il GP australiano sarebbe dovuto procedere normalmente nonostante il COVID-19 fosse la notizia del momento, oltre che il motivo dello stop di ogni altro sport su scala globale. Per l’occasione Hamilton disse che il motivo era uno solo: “cash is king”. I soldi comandano negli sport di oggi, specie quando si parla di tanti milioni, a maggior ragione ora che lo stesso Covid ha devastato gli introiti del calcio europeo. Per questo motivo non dobbiamo stupirci nel vedere che alcune squadre come il Siviglia e l’Olympique Lione hanno deciso di stringere un accordo breve con AliExpress per cercare di portare qualche soldo in più nelle proprie casse.
Un anno senza tifosi non è poco, per questo i club si stanno ingegnando come possibile davanti a perdite enormi, crolli verticali che spesso superano i 100 milioni di euro in 365 giorni. Per questo motivo si cerca di stringere accordi con partner atipici, partnership spesso anche molto brevi per cercare di affrontare le difficoltà economiche del periodo in vista che la situazione migliori e le grandi aziende si decidano a firmare contratti anche di cinque o sei anni. Mai come a cavallo del 2020 e 2021 abbiamo infatti visto una crescita di partnership dalla durata inferiore al singolo anno, degli accordi di pochi mesi spesso siglati a stagione in corso e attivi fino al termine del campionato, non a caso prolungato per via della convivenza tra quest’ultimo, le coppe europee e le nazionali in un periodo così complesso.
L’accordo che più ha stupito gli appassionati è quello di AliExpress, che fino a giugno 2021 sarà sulle maglie di Siviglia e Lione. Ma come mai parliamo di una situazione così sorprendente? Il sito cinese fa parte di Alibaba, il colosso che domina il mondo della vendita digitale in Asia e non a caso parliamo anche di un partner dei prossimi Giochi Olimpici. Ciò che lascia perplessi è però l’associazione di club di fascia alta come Siviglia e Lione a un sito che ha costruito la sua fama, e di conseguenza il fatturato, sulla vendita di materiale contraffatto che include maglie da calcio dei suddetti club a cifre basse e non conformi ai prodotti originali di Nike e adidas, i due sponsor tecnici in questione, oltre che prive dell’autorizzazione dei club. Legandosi a questo marchio, Lione e Siviglia finiscono per legittimare la vendita di prodotti non autentici. Proprio in questo momento è infatti possibile acquistare su AliExpress maglie storiche del Lione non originali a 19 dollari e quelle della stagione in corsa del Siviglia a meno di 17 dollari.
Non spetta a noi dire cosa un club dovrebbe o non dovrebbe fare, specie per via del fatto che da queste scelte dipendono i futuri di diversi dipendenti, non solo dei calciatori. Certo è che queste scelte devono aver creato discussioni ai piani alti del club dato che in passato Nike, sponsor tecnico del Siviglia, fece anche una campagna per istruire le dogane a confiscare le maglie non originali provenienti dalla Cina. Ora invece, lo stesso sito avrà spazio sulla maglia in questione, precisamente sulla schiena, nel caso degli spagnoli, così come sulla maniche sinistra del kit casalingo dei francesi.
Hamilton disse “cash is king”, il Wu-Tang Clan invece “cash rules everything around me”, fatto sta che in tempi di Covid anche piattaforme famose per il materiale contraffatto trovano spazio sui kit che si giocano i rispettivi titoli nazionali o le coppe europee, una decisione importante che potrebbe aprire la porta anche ad altre realtà spesso criticate come DHgate.