Il disastro al concerto di Playboi Carti

I concerti per i fan sono momenti sacri e spesso perdonano ore e ore di attesa per l’esibizione del proprio idolo, eppure per Playboi Carti non è andata così e la colpa è stata sua.

Ieri il rapper di “Die Lit” si sarebbe dovuto esibire in un locale a Brooklyn. Le porte si sono aperte alle 20 circa e, come di consueto, i fan sono stati accolti dalle note dei brani messi dal DJ intento a ingannare l’attesa. Tralasciando il singolo “Gummo”, che ha suscitato nei presenti reazioni contrastanti, il tempo continuava a passare e la folla a innervosirsi.

Si sono presto – relativamente, immaginiamo – fatte le 23 e di Playboi Carti ancora nessuna traccia, nemmeno qualche avvistamento da dietro le quinte. Passano le 23:30, si avvicina la mezzanotte e tutto d’un tratto il rapper salta sul palco e inizia la sua esibizione. Lo perdoneranno, direte, ma la storia non è finita qui.

I problemi tecnici dello show

Carti era riuscito a riprendersi in mano la folla, facendo tacere i fischi e ribaltando la situazione con una successione di singoli che hanno fatto impazzire tutti quanti. Peccato che, dopo le 4 ore di inferno, tale successione si sia fermata bruscamente al quinto brano.

I fan si sono visti un Carti inferocito urlare cose agli addetti ai lavori dietro le quinte, sostenendo che ci fossero problemi tecnici e che avrebbe voluto mandare tutti a casa. Di colpo ha lanciato il microfono ed è sparito per sempre alla vista del pubblico incredulo.

Le scuse su Instagram

Il rapper ha deciso bene di fare qualche storia per farsi perdonare, spiegando che non era sua intenzione lasciare tutti lì, ma i problemi tecnici lo avevano già frenato prima dell’inizio del concerto e poi impedito lo svolgimento. È ferito, triste, ma non può far altro che scusarsi.

Lo perdoneranno? Carti ha voluto aggiungere anche un dettaglio in più, un ennesimo commento sul suo prossimo disco, “Whole Lotta Red“: non ha dormito per 365 giorni e si è letteralmente ucciso per creare la sua opera d’arte.

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