La questione Djokovic sta prendendo il nostro tempo da ormai oltre una settimana, e se la consuetudine è quella di guardare ai singoli sviluppi giornalieri per capire se il tennista giocherà o meno agli Australian Open, è invece interessante porsi domande che guardano al futuro. Quali saranno le conseguenze della faccenda?
Andiamo con ordine. Djokovic si è presentato in Australia una settimana fa pronto a prendere parte al torneo del Grande Slam con un permesso speciale che gli avrebbe garantito di viaggiare e di conseguenza giocare pur non essendo vaccinato, probabilmente rassicurato dall’organizzazione. Ciò ha portato a una serie di impedimenti che non immaginava – o che non aveva voluto considerare. Le autorità australiane sono infatti molto severe in termini di ingressi: senza vaccino non si entra e il tennista è rimasto in attesa soggiornando nel controverso Park Hotel di Melbourne.
Dopo un primo rifiuto e mille attese, Novak aveva avuto il permesso di allenarsi, poi ancora attese, tweet discutibili di scuse con una versione dei fatti molto poco convincente riguardo la sua positività a dicembre e ora la sospensione – forse definitiva – del suo visto.
Un tira e molla di dichiarazioni e sentenze, prese di posizione e dinamiche che hanno quasi portato all’esplosione di un caso politico internazionale e che ancora non hanno trovato un punto d’accordo, ma che hanno, e devono, avere un principio comune: o tutti o nessuno. D’altronde la risonanza di questo caso è legata alla fama di Djokovic, dato che precedentemente già una tennista ceca fu respinta per gli stessi motivi, ma senza fare notizia.
Il punto principale rimane il seguente: il caso Djokovic può creare un precedente su scala internazionale oltre che rappresentare un’eccezione ad hoc che va a contraddire leggi e normative di Nazioni che ormai da anni si adoperano per combattere la pandemia. Allo stesso modo, porterebbe alla nascita di zone grigie nel regolamento di federazioni sportive che in futuro potrebbero essere usate a piacimento da altri atleti per il proprio vantaggio.