Il futuro è dei giovani, parola di Dolce&Gabbana. Nelle ultime ore la maison ha dimostrato di voler continuare a investire e credere nelle nuove promesse della moda con un’iniziativa dedita a supportare un astro nascente del fashion business.
Questa volta gli occhi di Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono caduti sulla designer coreana emergente Miss Sohee, il cui metodo artigianale, l’attenzione ai più piccoli dettagli e lo studio su forme e volumi alla base delle sue creazioni trovano forti legami con l’estetica e l’approccio creativo della griffe.
Miss Sohee è una vera artista e già i suoi primi lavori ne sono una prova. La sua visione e l’identità del suo stile ci hanno colpito da subito. Conoscendola, abbiamo anche avuto l’opportunità di apprezzare la genuinità e la freschezza del suo approccio al lavoro, molto vicino al nostro. La sua dedizione e l’amore per il Fatto a Mano ci hanno convinto a supportare questo progetto, siamo davvero felici di poterle essere accanto in questo momento speciale: il futuro è dei giovani.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana
La neo stilista, con il sostegno dei due eccezionali maestri, potrà quindi realizzare la sua prossima collezione venendo guidata nell’intera organizzazione, per poi presentarla a febbraio in occasione della Milano Fashion Week all’interno degli spazi D&G.
Sono davvero entusiasta di vedere la mia visione creativa prendere finalmente vita. Sono estremamente grata a Domenico e Stefano per il loro generoso supporto e per questa opportunità unica. Sapere di poter contare su di loro è un vero onore.
Miss Sohee
Il progetto ricorda quanto annunciato poche settimane fa dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e Valentino, che insieme vogliono sostenere la nuova generazione di creativi offrendo loro un takeover social, ma anche la recentissima installazione pensata da Bottega Veneta per celebrare l’artigianalità italiana in tutta la sua unicità. Tutte azioni, queste, che tracciano un profilo più genuino e meno competitivo dei brand, i quali, in questo periodo, vogliono soltanto creare connessioni e far parlare l’arte.