Secondo quanto riportato da diverse fonti americane, Drake, The Weeknd e molti altri artisti starebbero affrontando un pesantissimo furto di informazioni personali. Gli hacker in possesso dei loro dati chiedono un riscatto di 21 milioni di dollari per restituirli.
Grubman Shire Meiselas & Sacks, noto studio legale statunitense che rappresenta moltissimi personaggi famosi tra cui Drake e The Weeknd, sarebbe stato hackerato. In settimana, la compagnia di avvocati avrebbe infatti ricevuto un attacco ai propri sistemi operativi, perdendo migliaia e migliaia di dati sensibili dei propri clienti.
Il sito web dell’azienda risulta inattivo e al momento gli hacker si trovano in possesso di circa 756 gigabyte di informazioni, inclusi contratti di sponsorizzazione, e-mail private e altri dettagli personali. A dare conferma di ciò è il rappresentante legale degli artisti, che ha rilasciato un’importante dichiarazione in merito.
Possiamo confermare che siamo stati vittime di un attacco informatico. Abbiamo informato i nostri clienti e il nostro personale. Abbiamo assunto esperti mondiali specializzati in questo settore e stiamo lavorando 24 ore su 24 per affrontare questo problema.
Rappresentante legale di Grubman Shire Meiselas & Sacks
Il riscatto chiesto per evitare la pubblicazione di tutte le indiscrezioni ammonta a 21 milioni di dollari, senza margine di mediazione. La società si è quindi immediatamente attivata per recuperare i dati, tanto da collaborare a stretto contatto perfino con l’FBI, che avrebbe identificato hacker come REvil e Sodinokibi.
La lista di personaggi noti coinvolti in questa bufera è lunghissima. Tra clienti ed ex clienti dello studio troviamo infatti anche gli U2, Lil Nas X, LeBron James, Mike Tyson, Priyanka Chopra, Robert De Niro, Nicki Minaj, Bruce Springsteen, Mariah Carey, Mary J. Blige e Spike Lee.
Grubman Shire Meiselas & Sacks non sarebbe l’unica compagnia finita nel mirino di questi ladri informatici, altre aziende come HBO, Zoom e persino il sistema operativo del reparto giudiziario del Texas sarebbero stati contemporaneamente violati, tanto da portare tutti a pensare a un global extortion scheme di dati sensibili.