Draymond Green dei Golden State Warriors si unisce a Kelly Oubre Jr. nel team Converse, diventando il nuovo atleta di punta del brand per gli anni a venire.
Il tre volte All-Star e altrettanto Campione NBA è diventato così l’atleta di maggior profilo dello storico marchio da molti anni a questa parte, esattamente dal 2006, momento in cui Dwyane Wade decise di cedere all’appeal di Li-Ning.
Green lascia quindi Nike, almeno formalmente. Converse infatti è sempre parte di Nike, si tratta di un passaggio interno da un brand all’altro dello stesso gruppo, seppur con dinamiche e gestioni diverse. Un po’ come Luka Doncic ha fatto passando da Nike a Jordan. Forte quindi la volontà del gruppo Nike di trattenere Green, corteggiato anche da Puma e adidas. I dettagli dell’accordo non sono ancora noti, sappiamo solo che è un accordo pluriennale, attivo da subito.
Green non ha giocato stanotte nella sorprendente vittoria dei Golden State contro Denver, motivo per cui ancora non abbiamo visto un suo debutto con la scarpa al piede né tantomeno una colorazione dedicata. In Nike era solito ricevere diverse PE, ergo è logico pensare che lo stesso succederà anche con la All Star Pro BB, l’unico modello di casa Converse al momento, disegnato da Eric Avar. Probabile che una signature line sia in lavorazione.
Quello di Green è un profilo molto diverso da Oubre. L’ala di Phoenix è ormai un’icona di stile, un baluardo del drip al livello di simboli estetici NBA come Nick Young. Green è l’opposto.
Non esattamente un uomo noto per i suoi outfit, l’ex stella di Michigan State è il tipico giocatore che si ama o si odia (più facile la seconda se ce lo si ritrova come avversario), ma le cui qualità in campo sono innegabili. L’idea di Converse è chiara: unire un giovane talento e star di LeagueFits a un’All-Star conclamata, parte di una franchigia che tornerà a essere estremamente competitiva dalla prossima stagione, con il rientro di Stephen Curry e Klay Thompson.