E allora viva i viaggi organizzati

Il resort della prima stagione di White Lotus era stato un assaggio di quello che oggi sembra essere diventato uno dei modelli di viaggio preferiti: il viaggio organizzato all-inclusive. Se vogliamo simile nello spirito a quello che facevano i nostri nonni negli anni ’80 — che fosse un villaggio vacanze caraibico o della Riviera Romagnola. E se lo facevano loro chi siamo noi per sottrarci?

I viaggi organizzati all-inclusive in tutte le loro forme sembrerebbero aver preso il posto di quelli spontanei, volutamente lontani dal resto dei turisti e pianificabili passo-passo. Se per anni la tendenza è stata questa, ora sembra essere più interessante vedere e comprare un pacchetto completo con finale già scritto. I modelli di riferimento più famosi di questo tipo di viaggio sono quelli organizzati da gruppi come SiVola e WeRoad, in cui cambia la destinazione ma rimane invariata la formula. I punti chiave sono: offrire un’esperienza completa, totalizzante, condivisa, pre-impostata e senza (possibilmente) variabili o imprevisti. Questo vuol dire che i pacchetti di viaggio sono divisi e filtrabili per destinazione, fascia di età, mood della vacanza, accompagnatore (vista la possibilità di viaggiare con guide-influencer come Human Safari) e tipo di esperienze. 

I villaggi e i club turistici esplosi tra gli anni ’70 e ’90 avevano alla base gli stessi principi ed erano stati costruiti all’epoca sul modello del primo vero e unico Club Méditérranée, fondato da Gilbert Trigano e Gérard Blitz. Il loro primo esperimento era stato a Maiorca nel 1950 in un “villaggio” fatto di tende canadesi — prodotte proprio da Trigano —, tavolate comuni e un impegno costante nella costruzione di un clima comunitario, amichevole e coinvolgente. La loro forza? Il “tutto incluso” e l’intrattenimento. Due condizioni che permettevano di creare un senso di appartenenza durante la vacanza che con le modalità di viaggio smart e veloce degli ultimi anni si è perso — e ora recuperato. 

Credits: Club Med

Questa modalità di vacanza si era poi diffusa in tutto il mondo e aveva particolarmente catturato il pubblico italiano grazie all’estrema comodità che forniva facendo sentire sempre “a casa” gli ospiti di queste piccole isole di italianità all’estero che erano i club. L’idea chiave in tutto questo è infatti quella del comfort: nati come soluzione ottimale nel momento di boom del turismo di massa e per un pubblico che doveva dimenticare la guerra, il lavoro e tutti i problemi collegati e che voleva solo divertirsi nella massima comodità. Un modello che sembrerebbe soddisfare anche il pubblico di oggi. 

Partire con un viaggio organizzato significa intanto poterlo fare da soli con la certezza di creare facilmente una comunità con i compagni di viaggio — che spesso hanno interessi e lifestyle affini — e significa poi risolvere tutti i tasselli del puzzle del viaggio in un colpo solo. Di solito i pacchetti comprendono infatti alloggio, trasporti interni, esperienze, assicurazioni, guide turistiche, intrattenimento e (bonus) senso di appartenenza. 

I report sul turismo per il 2024 di Euromonitor International e Condé Nast Traveller parlano della salita in tendenza dei viaggi di gruppo privati legati ad un desiderio post-pandemia di godersi la vacanza soprattutto per la compagnia e guidata dal desiderio di viversi il momento. Tutte cose più facili da ottenere quando il viaggio è organizzato da qualcun altro. Il mercato del turismo personalizzato è quindi destinato alla crescita: i consumatori valorizzano i viaggi-esperienza allineati con i loro valori, interessi e lifestyle mostrando una disposizione a pagare di più per vivere un viaggio all-inclusive che sembra fatto ad hoc per loro. Ciò non toglie che si tratti di soluzioni esclusive per prezzi e destinazioni con costi spesso molto elevati. 

A questo punto andare quindi in un resort all-inclusive o prenotare un viaggio di gruppo zaino-in-spalla non è poi così diverso: qualsiasi siano le esigenze o le destinazioni, l’esperienza sembrerebbe essere euforica, coinvolgente all’estremo e senza rimpianti. Una versione dei viaggi zero sbatti in cui ci si riesce ad assicurare un’esperienza ritagliata sui propri interessi — come i viaggi organizzati a tema shopping, sport o avventure. Sì, proprio come nei ricordi d’infanzia migliori tra baby club con animatori e buffet stellare.