Chi segue assiduamente la Serie B non sarà di certo rimasto sorpreso da questo emozionante finale di stagione, concluso con la promozione del Cagliari arrivata nei minuti di recupero e, qualche giorno prima, con la salvezza del Cosenza giunta anch’essa ben oltre il novantesimo minuto (entrambe, viste da un’altra prospettiva, sono state vissute come dei drammi per i tifosi di Bari e Brescia). Chi segue il campionato cadetto in maniera più occasionale, invece, non può che venire attratto dalle sue storie, dal suo fascino un po’ provinciale ma indiscutibile. Se la doppia finale play-off appena disputata è stata piena di colpi di scena e aperta fino all’ultimo, lo stesso può dirsi di quelle scorse: sono state altrettanto epiche anche Pisa-Monza nel 2022 e Venezia-Cittadella nel 2021, confermando che la formula della post season che coinvolge otto squadre è garanzia di spettacolo.
SEI BELLA COME UN GOL DI PAVOLETTI AL 94’ 🔥❤️🔥 pic.twitter.com/OmrP0xa0rI
— Cagliari Calcio (@CagliariCalcio) June 14, 2023
Ciò non vuol dire che la regular season sia noiosa o banale, anzi: la Serie B, a differenza della categoria superiore, continua ad essere molto più imprevedibile e di conseguenza quasi mai scontata, un altro punto a favore dell’appetibilità del campionato agli occhi di chi lo segue. Mai come quest’anno poi, ai blocchi di partenza almeno otto, dieci squadre potevano tranquillamente ambire alla promozione in massima serie, a dimostrazione dell’equilibrio dei valori in gioco che hanno reso il campionato avvincente dall’inizio alla fine.
Nell’attuale formula a venti squadre c’è un po’ di tutto, e dunque basta poco per affezionarsi a una squadra piuttosto che ad un’altra per i motivi più vari: nella stagione che si è appena conclusa ci sono state due neopromosse capaci di sfiorare la Serie A come Bari e Südtirol, squadre che non hanno niente a che fare con la categoria come il Genoa e il Palermo, rivalità regionali come quella tra Perugia e Ternana, allenatori destinati al grande calcio (Fabio Grosso?) e presidenti vulcanici, dal neo sindaco di Terni Stefano Bandecchi al legale di Donald Trump, lo statunitense Joe Tacopina.
Per non parlare dei calciatori: alcuni in Serie B trovano l’habitat naturale per imporsi e farsi notare dalle squadre più forti, altri continuano a dire la propria pur esprimendosi su palcoscenici inferiori a quelli in cui ci hanno abituato (Franco Vazquez, Joel Pohjanpalo e Radja Nainggolan giusto per fare tre nomi). O ancora, c’è chi ne apprezza le tifoserie e gli stadi: il “Pier Luigi Penzo” di Venezia, letteralmente costruito sull’acqua, il “Giuseppe Sinigaglia” di Como da dove poter guardare ogni volta uno spicchio di lago, dal “Cino e Lillo Del Duca” che è un cantiere perenne, agli scivoli di un parco acquatico che, fino all’anno scorso, si scorgevano durante ogni gara interna del Pordenone, costretto a giocare a Lignano Sabbiadoro.
#Südtirol #Benevento: scambio di gagliardetti e mele 🍎🍎🍎 pic.twitter.com/nGO20xl0Sa
— David Saltuari (@Saltuari) October 9, 2022
Quest’anno erano rappresentate 14 Regioni su 20, e dunque il claim “il campionato degli italiani” si conferma il più azzeccato, volendo fare riferimento a tante realtà così diverse, ma ugualmente accattivanti. È facile, per qualsiasi appassionato di calcio che non abbia particolari legami con le partecipanti, trovare almeno un motivo per seguire la Serie B o quantomeno provarne un interesse sincero. Non c’è bisogno di paragonarla ad altri campionati più ricchi o migliori qualitativamente per giustificare questo feticismo: la B piace proprio per quel senso di imperfezione e per quella quella sensazione – non ha un termine ben preciso, forse bisognerebbe trovarlo – che si tratti di una categoria a sé, ma che nello stesso tempo viene percepita come più vicina al proprio punto di osservazione.
Ad agosto si ricomincia, per quella che solamente sulla carta sembra una stagione meno blasonata delle altre ma che sarà sempre ricca di spunti e di incroci: i tifosi di Parma e Reggiana che non vedono l’ora di sfidarsi di nuovo, così come quelli di Cosenza e Catanzaro e quelli di Como e Lecco, che daranno vita ad un derby insperato fino a qualche mese fa.