L’eSport è un universo che da qualche anno si sta ampliando sempre più. Da tempo vari club investono in questo mondo e ciò è dovuto al fatto che il gaming si è evoluto a dismisura. A questo proposito, vari brand hanno colto l’occasione per introdursi all’interno di questo scenario, sfruttandolo per dar vita a strategie di marketing tanto interessanti quanto intelligenti.
Da tempo, sempre più club affidano a giovani gamer il compito di disputare competizioni per la loro squadra di competenza, diffondendo l’immagine del club in contesti lontani dal terreno di gioco, stipendiandoli e mettendoli sotto contratto. Ma il mondo del gaming è effettivamente così lontano dal calcio vero e proprio? No, basta avere un joypad e una playstation. Ecco spiegato il motivo per il quale brand come Nike, adidas, Puma e Kappa tendono ad investire su attrezzature e/o kit inerenti al mondo dell’eSport. In questa maniera, da entrambi i lati – club e brand – vi sarà un notevole guadagno, come può confermare il Manchester City.
Il club inglese il 4 ottobre ha annunciato le nuove divise del loro team eSport, interamente prodotte da Puma. Il brand tedesco, in collaborazione con il City, ha sfruttato l’immagine di due ex calciatori come Nigel De Jong e Pablo Zabaleta per le campagne pubblicitarie. Osserviamo così come il brand tragga vantaggio sia dagli appassionati dell’universo eSport, sia dagli appassionati di calcio, i quali sicuramente verranno colpiti dal vedere due giocatori storici per il club inglese vestire magliette per loro inusuali.
Non è la prima volta che vediamo Puma investire nel mondo del gaming, avendo già firmato vari contratti in passato con diversi team eSport, così come hanno fatto Nike e adidas. La prima ha concentrato i propri investimenti in Cina, firmando per la Chinese League of Legends un contratto quinquennale. La seconda, invece, ha firmato con G2, uno dei migliori team eSport in Europa.
L’eSport è un’enorme vetrina che è cresciuta a dismisura con il Covid-19
Alexandre Domingues, giornalista eSport de l’Equipe.
L’incredibile incremento del mondo eSport ha permesso a Nike, Puma e adidas di mantenere il loro “monopolio” a livello di marketing e, al contempo, ha dato la possibilità a brand considerati più piccoli di evolversi ed espandersi in altri campi, cercando di ridurre il gap dai big appena citati, come è successo con Kappa.
Dal lato della visibilità, l’universo eSport sta iniziando a integrare Kappa al suo interno.
Queste le parole di Rémy Valette, sport marketing manager di Kappa.
Sottovalutare l’importanza di questo mondo sarebbe un gravissimo errore: Kappa, da quando ha firmato nel 2020 per Mad Lions, formazione del campionato di League of Legends, ha aumentato notevolmente le proprie entrate, producendo esclusivamente divise inerenti al video game. Quando parliamo di eSport, parliamo di un contesto che garantisce innumerevoli guadagni sotto ogni punto di vista e, inoltre, garantisce il diffondersi della propria immagine non solo ai brand più celebri, bensì anche a quelli meno noti, come conferma Kappa.
L’unico problema di questo universo potrebbe sorgere nel momento in cui prendiamo in considerazione squadre medio/piccole: essendo queste meno famose rispetto ad altre, spesso e volentieri la vendita delle divise dipende maggiormente dai negozi fisici, non da quelli online.
Firmare per team eSport sarebbe quindi un rischio, ma al momento, in realtà, pochi presidenti si sono posti questo problema, in quanto l’espansione dell’universo eSport è incontenibile.