G-SHOCK: 40 anni di un’icona per tutti

Può un orologio elevarsi a fenomeno culturale in grado di rappresentare generazioni intere? Sì, ed è quanto successo al G-SHOCK. Parliamo di un marchio che grazie alle sue caratteristiche è stata in grado di diventare iconica e riconoscibile in tutto il mondo.

Dopo aver suscitato scalpore durante gli anni Settanta con i suoi primi orologi da polso digitali, CASIO cambia le regole del mercato con lo sviluppo di un modello praticamente indistruttibile. Kikuo Ibe, giovane ingegnere dell’azienda giapponese, verso gli anni ’80 decide di dar vita a un modello capace di resistere a forze d’impatto e, appunto, shock meccanici.

Dopo aver visto un orologio da taschino, regalo del padre, finire in pezzi a causa di una caduta, Ibe progetta un orologio che resiste alle forze centrifughe, nonché a urti violenti e all’alta pressione dell’acqua. La lunga e complicata fase di test per la creazione ha richiesto due anni per essere completata. Tuttavia, Ibe e il suo “Project Team Tough” non erano completamente soddisfatti e dopo mesi di duro lavoro l’obiettivo sembrava ancora lontano. 

Con il passare del tempo iniziarono a temere che il progetto fosse destinato a fallire, ma proprio in quel momento Ibe ebbe un’illuminazione: in un parco notò alcuni ragazzi che stavano giocando con una palla di gomma e realizzò che nessun impatto era in grado di raggiungere l’interno della palla mentre rimbalzava. Questa osservazione permise al team di sviluppare un orologio con una struttura cava e un modulo sospeso all’interno.

Il team, inoltre, per la creazione del G-SHOCK si basò su un concetto fondamentale chiamato “Triple 10”: resistente a una caduta di 10 metri e alla pressione di 10 atmosfere, con una durata della batteria di 10 anni. Tutte funzioni e caratteristiche che la serie di orologi conserva ancora.

Dopo aver ottimizzato la cassa e perfezionato diverse parti dell’orologio su oltre 200 prototipi, il primo G-SHOCK – abbreviazione di “Gravity Shock” – è stato messo in vendita nell’aprile 1983 con il modello DW-5000. Questo è avvenuto esattamente 40 anni fa, in un’epoca in cui nascevano i primi telefoni cellulare. 

Ma come è possibile testare un orologio che come caratteristica principale presenta l’indistruttibilità? Semplice, lanciandolo dalla finestra. L’ingegner Ibe, infatti, lo gettava dalle finestre dei palazzi, dagli elicotteri in volo, oppure lo usava come disco durante le partite di hockey – e l’orologio ne usciva sempre indenne. 

Il team apportò novità rivoluzionarie nel campo dell’orologeria che sono poi diventate i capisaldi di ogni G-SHOCK, come la particolare protezione e ammortizzazione che lo hanno reso resistente agli urti. Caratteristiche che hanno cambiato completamente la visione convenzionale degli orologi e su cui si basa ancora oggi questa brand.

Il catalogo è talmente esteso da soddisfare tutte le esigenze, non parliamo infatti di un classico orologio ma di un prodotto multifunzione che nel corso degli anni grazie a una tecnologia avanzata è riuscito ad adattarsi alle situazioni più estreme.

Il G-SHOCK ormai è parte integrante della cultura pop ed emblema generazionale. Il primo modello messo in vendita ha visto la nascita della street culture newyorchese fino a conquistare tutti negli anni 2000, dagli sportivi agli skaters, facendosi strada tra tendenze e sottoculture e riuscendo ad affascinare anche le celebrità. Dai Navy SEAL americani in “American Sniper” a McLovin in “Superbad”, a star internazionali come Rihanna e Justin Bieber, tutti hanno avuto un G-SHOCK.

Collaborare con G-SHOCK è stato un rito di passaggio per molti brand streetwear e nomi noti dell’industria dello spettacolo. Un processo che ha reso il marchio giapponese uno staple anche nel mondo della moda mainstream. Recentemente Sfera Ebbasta ha presentato una nuova collaborazione indossando il GM-2100, mentre anni fa rapper come Pharrell, Kanye e Kid Cudi hanno sfoggiato il modello BAPE x G-Shock DW-6900, prodotto insieme al brand di moda che condivide la nazione di origine con CASIO.

Usher, membri dell’A$AP Mob, Spike Lee, Eminem, John Mayer, 50 Cent: negli ultimi anni G-SHOCK ha raddoppiato la sua posizione abbracciando diversi generi, in particolare le collaborazioni in edizione limitata, orientandosi verso personaggi della scena hip-hop, artisti e designer.

I designer e i brand, infatti, sono sempre stati affascinati da G-SHOCK per la sua universalità, il suo pubblico così vasto che tocca appassionati di alta moda, del mondo urban, del mondo musicale e molto altro. Tra questi, non si possono non citare le lavorazioni realizzate da KITH nel 2021, da Takashi Murakami, Anti Social Social Club e Bodega, per chi ha un certo feeling con lo streetwear, ma anche la versione creata da Bamford London e HODINKEE per un acquirente più legato all’orologeria. Addirittura gli appassionati di calcio potevano contare su partnership dedicate, grazie a quella con il Barcellona.

Inoltre, per via delle sue origini giapponesi, parallelamente al rapporto con la cultura streetwear, il G-SHOCK ha sempre avuto un profondo legame con l’universo dei manga e degli anime, sancendo anche collaborazioni con One Piece e Dragon Ball Z.

Il marchio è stato in prima linea nell’innovazione degli orologi per anni, spingendo continuamente i confini con nuove funzionalità e design. Durata, resistenza, praticità e stile, qualunque sia la ragione del suo successo, il G-SHOCK è diventato un’icona, con un fedele seguito di appassionati che continua a crescere anno dopo anno. “Never Give Up” era infatti il motto di Kikuo Ibe e negli ultimi 40 anni è diventato anche quello del G-SHOCK. Il parco prodotti di G-SHOCK ha trasportato un progetto originariamente basato sulla funzionalità, in un simbolo senza tempo, che quest’anno spegnerà la sua 40esima candelina.