La giacca di Zara da €599: strategia o esagerazione?

L’anno scorso, la giacca in stile aviatore con pelliccia sintetica di Zara era diventata la più virale della stagione. Oggi è di nuovo un montone a finire al centro della discussione, ma questa volta per un motivo molto diverso. Infatti, mentre il giubbotto dello scorso inverno era stato apprezzato sì per il design alla moda ma soprattutto per il prezzo contenuto (inferiore ai €100), quello di quest’anno è realizzato in pelliccia di agnello, prodotto in Spagna e venduto a €599,00.

Ovviamente si è acceso il dibattito, tra chi prova a giustificare il costo con i materiali utilizzati (“100% merino shearling” come riportato sull’etichetta) e chi non si sognerebbe mai di spendere quella cifra per un prodotto firmato Zara. Questa mossa però non è casuale ma, al contrario, si inserisce perfettamente nella strategia che ormai da anni viene portata avanti per ri-posizionare il brand in un settore più “alto” del mercato, provando a cambiare la percezione dei clienti e allontanandosi dallo stereotipo del fast-fashion

Perché effettivamente “fast-fashion” e “low-cost” non sono sinonimi: anche se Zara molto probabilmente continuerà a progettare e immettere nel mercato capi in modo rapido e copiando i trend dalle passerelle, questo non significa che i prezzi debbano rimanere quelli dei competitor. In questo modo, dopo averci provato con il nuovo logo e con campagne sempre più “fashion” scattate da fotografi come Steven Meisel, agli occhi del consumatore il marchio dovrebbe sembrare quasi un grande del lusso.  

Un costo elevato non è però in alcun modo sinonimo di qualità, e per questo sia online che nei mercatini si possono trovare centinaia di ottime alternative più economiche, sia di marchi conosciuti sia di brand più piccoli o di artigiani, all’ormai famigerato montone da €600: basta cercare.

Nonostante tutti gli sforzi, il modo in cui Zara continua a operare, sia dal punto di vista ambientale sia di diritti umani, è ancora ampiamente discutibile. Utilizzare materiali “eco-friendly”, lanciare piattaforme per dare una seconda vita a prodotti usati, alzare i prezzi per dare una parvenza di esclusività e di pregio ai propri prodotti o ingaggiare Gigi Hadid o Irina Shayk è sufficiente per cancellare il passato e presentarsi come un brand in linea con le nuove esigenze del pubblico