Gionni Gioielli ha fatto il disco rap dell’estate

Non ci sarà un’introduzione per spiegare chi sia Gionni Gioielli perché nel rap italiano è un nome che si deve conoscere. Il rapper veneto sta tirando fuori dischi ed EP di livello impressionante da anni ma dal 2018 sembra aver alzato il tiro. Da pochi giorni ha pubblicato “5 Bambole per la luna d’agosto”, un progetto che si piazza molto in alto nella classifica dei figli artistici di Gioielli grazie a un perfetto mix di beat, strofe ma soprattutto mood, adatti al periodo estivo.

Il nome del progetto riprende l’omonimo thriller di Mario Bava del 1970 e i titoli delle tracce, come ormai tipico da Young Bettino Story, sono omaggi a persone che entrano nel mood e nel concept del progetto. In questo caso parliamo di icone femminili anni ’60 e ’70.

Può sembrare strano ma una foto di Bettino Craxi ad Hammamet ha perfettamente senso.

“5 Bambole per la luna d’agosto” fa parte della visione ad ampio raggio di Gioielli che prende il nome di MRGA (o MxRxGxA) ovvero Make Rap Great Again, un nome che trasla il messaggio trumpista in un imperativo rivolto all’hip-hop italiano, un imperativo che Gioielli ha formulato, ideato e gridato ad alta voce. Make Rap Great Again è una missione e un concetto che unisce dal 2018 sotto lo stesso ombrello i progetti nati dalle menti di Blo/B, Gionni Grano, Nex Cassel, Bras, Lil Pin, Armani Doc e altri ospiti, oltre che ovviamente di Gioielli. “5 Bambole per la luna d’agosto” è l’ultimo capitolo del percorso del rapper di AdriaCosta, nonché il suo prodotto forse più riuscito degli ultimi tempi. Parliamo in questo caso di una affermazione importante visto che i suoi ultimi lavori sono uno più potente dell’altro, da Young Bettino Story in poi.

Cerchiamo di capire perché “5 Bambole per la luna d’agosto” è una tale hit. Semplice, Gioielli ha fatto quello che nessuno nel rap italiano era riuscito a fare: il disco dell’estate senza i ritornelli radiofonici o i beat dance e reggaeton. Il progetto di Gioielli riesce dove nessun rapper italiano è riuscito perché parla una lingua che gli altri rapper non parlano. Questo EP è tremendamente adulto e maturo ma assolutamente privo di pretese e supponenze da disco dell’anno, un racconto della costa adriatica d’agosto che non se la tira, semplicemente vive diversamente. Il rapper di Micromala fa ben altro nella vita e quando rilascia un progetto rap lo fa senza troppe logiche di mercato, pressioni per il numero di plays e calcoli di recording budget, lo fa per il gusto di farlo e in “5 Bambole per la luna d’agosto” si capisce perfettamente. Fresco, rilassato, diretto.

La copertina del progetto di Gionni Gioielli.

Gioielli è chiaro dall’apertura del tape: “Questa estate tutti zarri a fare rap sopra la dance/Faccio musica riviera, estate ad Hammamet”, “Un figlio di puttana spumeggiante/Che io scrivo il paradiso quando faccio Dante, pare/Quelli stanno presi male con la presa a male/Guarda che abbronzatura, io l’ho presa al mare”. Dopo trenta secondi abbiamo già chiaro dove siamo e cosa aspettarci.

In questo nuovo lavoro, Gioielli porta su un altro livello quello che è sempre stato un suo grande punto di forza: l’abilità descrittiva. Pochi artisti sanno raccontare una scena in maniera visuale come lui, grazie a rime mai troppo complesse ma mai banali ed aspettate, con un continuo uso di coordinate e un particolare utilizzo della metafora al posto della solitamente più diffusa similitudine: “Lei beve dei Martini mentre mangia olive e ride/Con la leggerezza alcolica di ‘ste giornate estive che non hanno fine/Ha un vestito monospalla con la cinta gialla/La classe non è acqua, infatti beve champagne/Re della riviera come nei ’60, mettici più salsa, nuovo Vittorio Gassman”

Ma evitiamo di fare eccessivi ragionamenti tecnici, perché non è chiaramente l’intento di questo EP/mixtape. Questa creatura musicale vuole divertirsi in maniera diversa, più matura. Non va in discoteca ma al contrario va a cena vicino al porto e torna a casa alticcio e ben accompagnato. Il vocabolario è diverso da quello che sentiamo nel rap di tutti i giorni, così come i campioni e il già citato mood, ma anche i riferimenti alla moda e al lusso. Spesso sentiamo parlare di streetwear e di marchi come VLONE, OFF-WHITE, Supreme e similari, mentre Gioielli resta fedele al proprio nome, snocciolando Borsalino, Cuccinelli, Santoni, Tom Ford, insomma, “Pare, solo sartoria” (come dice lui) a cui aggiunge i riferimenti a cibo e vino che ci ha sempre abituato ad avere.

Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant nel film del 1962 “Il Sorpasso”.

Le barre di questo progetto suonano spensierate quanto aggressive, alla mano quanto lussuose. Solo ad ascoltarle sento comparirmi uno Zenith El Primero al polso ma posso comunque fare serata al bacaro bevendo come non mai e canticchiando il ritornello di “Marisa Mell, pt1”, tanto qui mi conoscono tutti e domani non ho impegni. Questo è il sentimento che comunica “5 Bambole per la luna d’agosto”.

Il progetto è cosparso di citazioni non banali, come i riferimenti piuttosto aspettati al cinema anni ’60 e ’70, così come altri più particolari alla storia del rap e della musica italiana. In “Imogen Hassal” Gioielli parla di “uomini di mare”, e infatti inserisce lo stesso campione di “L’appartamento Vuoto” di Gianni Ferrio presente anche nell’album di Fabri Fibra e Lato. Ma il rapper veneto parafrasa anche Califano in “Magda Konopka, pt1” (“Vado a letto sempre un po’ più tardi degli altri/Per avere qualche cosa in più da raccontarvi”) e Inoki in “Janet Agren, pt2” dicendo “AdriaCosta notte e giorno, è tutta spiaggia intorno”, a ristrutturare il ritornello di Giorno e Notte, nella stessa traccia in cui cita anche l’album solista di Franco126, artista che con lui ha collaborato in passato.

C’è la sensazione che Gioielli stesso fosse consapevole della bella riuscita di questo progetto, motivo per cui decide di ampliare il discorso dei richiami agli altri dischi realizzati da lui e i suoi associati in “Rosalba Neri, pt1”. In questo pezzo infatti troviamo inseriti nelle barre i riferimenti a tutti i progetti usciti dall’etichetta Make Rap Great Again, la Griselda italiana. Young Bettino Story, MOMA, Michele Alboreto, Pornostar, Zamparini, Pray For Italy, Cipriani e B Movie sono tutti perfettamente integrati in queste barre che peraltro in alcune parti risultano perfette da cantare in quel fine serata al bacaro di cui parlavamo prima.

Ti porterei al MOMAAAAAAAA (Tututututu)

Da Venezia a Palermo come Zampariniiiiiii (Make money, money, money)

Rosalba Neri, pt1 – Gionni Gioielli

Tutte queste citazioni arrivano come a chiudere il progetto, perché le due ultime tracce successive sono le più diverse dal concept dell’album essendoci una track con gli unici featuring e una dal tono decisamente più aggressivo e hardcore. “Rosalba Neri, pt1” suona come dire: “se questo vi è piaciuto, e so che vi è piaciuto, sappiate che ho già un sacco di altra roba fuori che dovete andare a sentire”.

Per chiudere, “5 Bambole per la luna d’agosto” è il disco rap crudo dell’estate, probabilmente il miglior disco rap estivo. È un disco per tutti? Certo, il rap è sempre per tutti, ma sicuramente arriverà di più a chi ha qualche conoscenza della cultura pop italiana della seconda metà del Novecento. Altrimenti basta aprire una bottiglia di bollicine e ascoltarsi questo progetto di Gionni Gioielli godendosi la costiera adriatica.

Foto copertina
Fabio Zito