I videoclip di Salmo potrebbero tutti essere il trailer di un film di successo, stai seduto e applaudi come alle grandi première, ma sei certo di averli capiti?
Quando si parla di musica ci sono tanti aspetti di cui è necessario tenere conto, non si tratta solo di testi e produzioni ma anche di immagini. L’aspetto di un certo disco o singolo è una parte fondamentale della sua gestione e arriva a noi ovviamente mediante la cover che viene realizzata su misura per un certo brano o progetto, ma anche tramite un elemento spesso e volentieri sottovalutato: il videoclip.
Sono tanti gli artisti rap che dedicano un’attenzione maniacale a questo lato comunicativo, sia in termini di investimento economico – la realizzazione di un video può essere davvero costosa – sia dal punto di vista creativo. Salmo non ha mai nascosto la sua passione da cineasta incallito e ha più volte ribadito il valore aggiunto che la musica può rappresentare in questo senso per il cinema italiano.
Nei video di Salmo c’è un equilibrio raro tra qualità, ricerca ed espressione di sé. Infatti, nonostante in molti casi le trame contorte e crude sembrino accecare, c’è sempre tanto da scoprire di lui e delle sue passioni dentro le immagini scelte.
I film horror, la musica rock e punk, la regia di Tarantino, Dave Grohl ma anche Kubrick. Sono tantissime le opere che il rapper elogia nelle sue produzioni con grandi richiami sia per quello che riguarda i testi sia, in seguito, nel vestito che decide di far indossare alla musica attraverso le clip e per dimostrarvelo abbiamo chiamato in causa diversi esempi.
7 AM
Nel brano estratto da “Hellvisback” Maurizio, attraverso l’abile mano del duo di registi YouNuts!, propone una sua reinterpretazione di “Dal tramonto all’alba“, film scritto e interpretato da Tarantino (girato invece da Robert Rodriguez, per onor di cronaca). Nel lungometraggio, dopo una rapina, Seth (George Clooney) e Richard (Quentin Tarantino) sequestrano un predicatore e i suoi due figli. I protagonisti vagano per il Messico e cercano poi rifugio in un saloon, ma il luogo è infestato dai vampiri.
Nel video del brano di Salmo sono riprodotti con fedeltà diversi momenti del grande classico cinematografico con Salma Hajek e Danny Trejo, come risulta evidente nella scena dell’estrazione del cuore o in quella finale dell’esplosione del locale.
L’Hell is Back Bar di Salmo non ha nulla da invidiare al Titty Twister di Tarantino, anzi, tra i tavoli del bar del rapper sardo si aggiunge in sordina anche un assurdo rimando ad un mondo completamente diverso, spaziale è infatti il riferimento ad una delle scene cult di “Scemo E Più Scemo“.
ROB ZOMBIE
Il video del singolo realizzato con Noyz Narcos, passando per l’immaginario di “Delicatessen” e “Sweeney Todd“, è una grossa dedica al regista e attore americano Rob Zombie, come suggerito dallo stesso titolo. Nel video sono presenti continui riferimenti alla visione cinematografica del director ricca di scene bloody e crude.
Da me vogliono il sangue, gli ho portato Rob Zombie
Salmo in “Rob Zombie”
Diverso tempo dopo l’uscita del pezzo è stato lo stesso Rob Zombie ad accorgersi dell’esistenza del singolo – e del video – su YouTube. Non capendo esattamente di cosa si trattasse lo postò su Facebook chiedendo spiegazioni ai suoi fan ma la risposta e le rassicurazioni del caso arrivarono poi dallo stesso Salmo (era il 2013 e internet era un’altra cosa).
NON SOPPORTO
Il videoclip di “Non Sopporto“, nonostante sia uscito dopo, è una sorta di prequel di “Rob Zombie” e riporta gli stessi riferimenti. Se in quest’ultimo Salmo e Noyz erano i gestori di un Drive-in in cui i clienti finiscono cucinati e mangiati, in “Non Sopporto” la storia si ripete con Maurizio & Company nelle vesti di operatori di un hotel in cui le persone vengono malamente ammazzate, come se fossero primo e secondo episodio di una saga horror a tutti gli effetti. A ribadire questo legame è la scena finale di “Non Sopporto” in cui compaiono proprio Noyz e il famoso Drive-in.
K-HOLE
Nella clip di questo brano spiccano invece i riferimenti musicali di Salmo: il rapper, come lui stesso ha più volte ribadito, è infatti un super fan dei Foo Fighters e il video di “K-Hole” ne è la prova. Il brano, che è una collaborazione con Gemitaiz, porta nel video ancora una volta il marchio inconfondibile della regia di YouNuts! e di Andrea Folino, regista sardo che ha iniziato la sua collaborazione con Machete a soli 16 anni, lavorando al video di “Nella Pancia Dello Squalo”.
Nel complesso la clip di “K-Hole” è un chiaro tributo al video del brano “Learn To Fly“, grande successo della rock band americana. L’ambientazione in entrambi i casi è l’interno di un aereo di linea e durante il volo succedono le cose più improbabili. Ad essere ripreso non è solo il set ma anche il mood dei personaggi, le dinamiche e un trip da droga non indifferente.
Funny anecdote: Salmo ha scelto di imitare Dave Grohl, frontman dei Foo Fighters, anche per annunciare sui social l’uscita del suo album “Midnite” e, proprio come Dave, per uno sfortunato caso si è accidentalmente rotto una gamba sul palco senza fermare lo show e continuando seduto.
DON MEDELLÌN
Nel video di “Don Medellìn” sono tanti i rimandi al clima tarantiniano di “Django” o al mondo del regista (maestro di questo genere) John Ford e, più in generale, al macro-immaginario degli spaghetti western.
In alcune scene Salmo è vestito da prete come il predicatore armato protagonista del film “The Legend of God’s Gun“, per poi indossare invece sul finale un poncio che ricorda quello portato da un giovanissimo Clint Eastwood ne “La Trilogia Del Dollaro“, diretto da Sergio Leone.
AK77
“AK77“, brano del gruppo alternative metal Linea 77 che vede i featuring di Salmo e Slait, è stato diretto sempre da Andrea Folino ed è un altro chiaro esempio di questa venerazione di Maurizio per il cinema.
Con la co-direzione proprio di Salmo, viene imbastito un remake perfetto del mitico “Full Metal Jacket” diretto da Kubrick. In questa versione alternativa del grande classico del 1987, Salmo veste i panni del Sergente maggiore Hartman, ufficiale rigido e severo con le sue reclute.
1984
Potremmo chiamare in causa tantissime altre produzioni (e sotto in parte lo faremo) in cui Salmo rende omaggio ad altri personaggi d’arte, ma ciò che è diventato davvero iconico è il caso in cui Maurizio cita sé stesso.
Nel testo – e poi nel video – di “1984” viene messa in atto una vera e propria opera di sintesi dell’intera carriera del rapper. Da “Rancho Della Luna” a “Stupido Gioco Del Rap”, passando per “Yoko Ono” e molto altro, Salmo fa un viaggio di Ritorno al Futuro nel suo percorso artistico e lo fa assieme ad un testo chiaro e diretto, che si prende la briga di proporsi come voce narrante.
Abbiamo messo una lente di ingrandimento solo su una piccola parte del macro-universo legato al mondo visivo di Salmo ma sarebbero molte altre le cose da dire. Trovate sotto alcune pillole riguardanti tutto quello che non abbiamo ancora raccontato.