Haiti nelle mani dei gangsta rapper

Da circa un mese Haiti vive una condizione di caos, violenza e incertezza senza precedenti nella sua storia recente. Nonostante le parole di pochi giorni fa dei leader dei principali partiti politici, che hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per formare un governo di transizione, lo stato caraibico è, di fatto, tutt’oggi sotto il controllo di una alleanza di gang. L’insurrezione, avvenuta a inizio Marzo, aveva come obbiettivo quello di impedire il rientro sull’isola all’ormai ex Primo Ministro Ariel Henry. Quest’ultimo, diventato impopolarissimo tra gli haitiani, si trovava in quel momento in Kenya per trattare l’arrivo ad Haiti di un contingente militare internazionale. Una missione di peacekeeping – come solitamente la si chiama – approvata dall’ONU per riportare l’ordine nel paese dopo mesi di scontri violenti tra polizia, civili e gruppi criminali locali.

Haiti ha infatti da sempre dovuto convivere con il potere delle gang locali. Queste, in assenza di uno stato solido, sono stabilmente un attore credibile nella vita civile, politica e sociale del paese. Ciò che oggi è cambiata è, però, la capacità dei gruppi criminali di associarsi e coordinarsi tra loro. È quindi emersa pubblicamente la figura di Jimmy “Barbecue” Chérizier, leader dell’alleanza di gang che oggi governa il paese. È quest’ultimo il volto pubblico della rivolta, l’uomo “presentabile” da portare davanti alle telecamere. Ma gli attori in campo sono tanti e non tutti hanno le capacità retoriche di “Barbecue”.

La personalità più interessante e, forse, più sincera sulla vera natura della rivolta delle gang haitiane è Johnson Andre, detto, Izo. A capo della 5 Segond Gang, Andre è uno degli azionisti di maggioranza della compagine rivoluzionaria. La sua gang non è soltanto una delle più potenti del paese, ma è lui stesso ad essere una figura pubblica fondamentale per l’insurrezione. Izo è infatti uno dei rapper più famosi e seguiti di Haiti. Il suo account su TikTok, recentemente bannato dalla piattaforma, aveva 227.000 follower. Su YouTube, dove il suo canale ha subito la stessa sorte, aveva da poco raggiunto i 100.000 iscritti, con tanto di placca celebrativa sfoggiata con orgoglio. I video di Andre, che raramente parla con la stampa tradizionale, sono una utilissima finestra sul torbido mondo delle gang di Haiti. Sia implicitamente che non, l’attività social del gangster è rivolta a rinforzare la sua immagine di potere.

Uno dei primi passaggi dell’insurrezione delle gang haitiane è stato, per esempio, l’assalto alle carceri per liberare i detenuti membri dei gruppi armati locali. Uno dei contenuti divenuti più virali in quelle giornate è stato prodotto proprio da Izo. Dopo l’irruzione delle gang nel penitenziario principale di Haiti, sull’account TikTok del rapper è apparso un video che mostrava una folla di detenuti liberati che lo acclamano. In questo caso la dimostrazione di forza è anche un messaggio interno all’alleanza insurrezionalista. Le gang haitiane sono state infatti in conflitto tra loro fino a poco prima dello scoppio della rivolta. È per questo motivo che molti analisti, e lo stesso ex Primo Ministro Henry, avevano sottostimato la possibilità di una alleanza tra queste. La comunicazione di Izo ha quindi più destinatari, ma, tra questi, non c’è la comunità internazionale. A differenza di “Barbecue” che è costretto a esprimersi di fronte al mondo intero infarcendo i suoi discorsi con una retorica anti-imperialista, Andre è quello che è sempre stato: un gangsta rapper affamato di soldi, potere e fama.Snifferò cocaina e ucciderò tutti quelli che mi odiano”, ha detto in una diretta su TikTok pubblicata poco dopo l’inizio della rivolta.

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La scalata di Izo nello scacchiere delle gang di Haiti è stata verticale. La sua storia personale è però difficile da ricostruire. Non ci sono informazioni sulla sua famiglia e perfino la sua data di nascita non è certa, anche se molte fonti affermano che abbia oggi 26 anni. Le prima apparizione sul web risale al 2021, quando a livello criminale già aveva conquistato una posizione rilevante nella capitale del paese. La 5 Segond Gang nasce a Village De Dieu, uno degli slums più poveri di Port-au-Prince. Nei primi anni, l’attività principale del gruppo è stata quella dei sequestri di persona. Ma il vero momento di espansione della gang avviene quando Izo estende il suo controllo ai porti e alle coste della città, rendendo il gruppo uno dei punti di riferimenti per il traffico di armi e droga. Non bisogna infatti dimenticare la posizione geografica dello stato caraibico. L’isola di Hispaniola, divisa tra Haiti e Santo Domingo, dista meno di due ore di volo da Miami. Secondo Vanda Felbab-Brown, ricercatrice presso il Brookings Institution, che si occupa di gruppi armati nel continente americano, il potere di Izo risiederebbe nella sua flotta navale. Utilizzata per l’importazione di cocaina e armi da fuoco negli Stati Uniti, oggi questa sarebbe ben più grande della marina militare haitiana.

Ma, come abbiamo detto, la figura di Izo non si limita a quella di gangster ma si intreccia strettamente con la musica. La sua carriera da rapper inizia pubblicamente nel novembre 2021, subito dopo il rapimento di 17 missionari americani da parte di una gang rivale. Nella sua canzone, Izo accusa il governo haitiano di essere responsabile indiretto del sequestro. Il rapper utilizza quindi i suoi brani non solo come forma di autocelebrazione ma anche per mandare messaggi politici. A livello musicale, nonostante si esprima in creolo, Izo ha uno stile che si inserisce pienamente nel filone del gangsta rap francofono, anche se recentemente sta subendo l’influenza della UK Drill. L’estetica è poi estrema: il rapper si presenta a volto coperto, armato di mitragliatrici automatiche e indossando un giubbotto anti-proiettili. La carriera musicale di Izo va di pari passo, come è ormai consueto in tutto il mondo, con quella da influencer sui social. Il gangster, fino al ban del suo account, ha raccontato su TikTok gran parte della sua quotidianità. La sua villa con piscina, al centro della baraccopoli di Village De Dieu, è un elemento ricorrente. Lì – tra feste, mazzette con banconote da cento dollari, vestiti costosi e belle donne – si svolgevano molti dei video condivisi dal rapper.

Oltre ai profili ufficiali e ai social media più comuni, c’è un intero catalogo di materiale video, disponibile principalmente su Telegram, pensato per intimorire e spaventare la popolazione e i suoi nemici. Bill O’Neill, massimo esperto di diritti umani ad Haiti per conto delle Nazioni Unite, ha sottolineato come sia una novità l’uso così massiccio e sadico delle umiliazioni pubbliche come strumento di potere. Lo stupro delle donne, a volte di fronte ai membri della famiglia, sono ripresi e diffusi sul web dalla gang. Secondo il Dipartimento del Tesoro americano, nel solo 2022 il gruppo di Izo sarebbe stato responsabile di più di mille casi di violenza sessuale. Oltre a video di crudeltà, la banda si sta impegnando anche nel condividere montaggi che raccontino quanto sia ben equipaggiata e organizzata a livello militare. Secondo le Nazioni Unite, questi contenuti sarebbero un messaggio rivolto ai cartelli della droga sudamericani che hanno utilizzato a lungo Haiti come luogo di transito per le merci dirette negli Stati Uniti.

La figura di Izo è quindi più complessa di come si potrebbe pensare ad una prima lettura. Se da una parte le sue azioni raccontano una realtà terribile e violenta, dall’altra non si può ignorare il suo ruolo nella società e nella cultura haitiana. Haiti è infatti lo stato più povero dell’intero continente americano. La sua storia, gloriosa, di emancipazione dal dominio coloniale, culminata con la rivoluzione del 1804, è stata contraddistinta da un perenne stato di incertezza economica, causato anche dall’ostilità delle potenze europee verso uno stato guidato da ex-schiavi che avevano osato ribellarsi. L’arretratezza di Haiti è poi perdurata negli anni a causa della mala gestione dei governi locali e dell’assoggettamento alle politiche imperialiste americane. Come se non bastasse, l’isola è anche soggetta a fenomeni sismici frequenti. Il più disastroso è avvenuto nel 2010 quando un terremoto di magnitudo 7,0 ha provocato circa 230 mila morti. In questo contesto, che definire “difficile” è riduttivo, le gang hanno nei fatti sostituito lo stato in alcune delle sue funzioni fondamentali ben prima del golpe dello scorso Marzo. Il loro potere, violento e crudele, non è altro che lo specchio di una società al collasso in cui vige la legge del più forte. La retorica di Izo – gangster, rapper, politico, imprenditore, capo popolo – diventa quindi un modello per tanti giovani haitiani. Attraverso la sua musica, espressione di un nichilismo insieme desolante e affascinante, Izo dà voce alle ambizioni di tanti che vorrebbero essere come lui.