I 15 migliori featuring italiani del 2021 (finora)

Aspettando di poter tornare (presto) sotto i palchi, a cantare le nostre canzoni preferite a squarciagola, è impossibile negare che il 2021 sia stato un anno davvero carico di uscite, e siamo praticamente solo al giro di boa. Nonostante la pandemia e la situazione di incertezza in cui si continua a navigare, i rapper italiani non si sono risparmiati: singoli, mixtape, EP, addirittura album ufficiali con tanto di deluxe edition. L’industria discografica non si è fatta mancare nulla, inondando il mercato di venerdì in venerdì (a volte mettendo in crisi anche l’ascoltatore, non solo gli addetti ai lavori). Cosa rimane, alla fine? Sicuramente un sacco di musica, e altrettante collaborazioni interessanti. Nel 2021 infatti i featuring sono stati all’ordine del giorno, pochissimi progetti sono stati completamente solisti, e abbiamo visto diverse accoppiate inedite.

Abbiamo quindi raccolto quelli che potrebbero essere i 15 featuring italiani dell’anno, (de gustibus, ovviamente), in ordine sparso, con la speranza che la seconda metà dell’anno ce ne riservi altrettanti. Perché è sempre un piacere scoprire che il risultato d’insieme è anche più alto della somma delle sue singole parti.

Guè Pequeno & Marracash –
Smith & Wesson Freestyle

Ok, questa era facile. Il tandem Mr. Fini – Mr. Rizzo funziona praticamente sempre, “Santeria” ha ribadito qualcosa che in realtà è sempre stato lapalissiano. Eppure l’irruenza della collaborazione contenuta in “Fastlife 4”, la potenza delle barre, la ricercatezza degli incastri, beh, innalzano tutto al livello successivo. A chiudere il cerchio, il brano riprende un freestyle dei due del 2006, contenuto in uno dei primi mixtape registrati da DJ Harsh, che è possibile recuperare su YouTube (anche se la qualità risente dei quindici anni trascorsi).

Rondodasosa & Capo Plaza –
SLATT

Viriamo subito sulla nuova scuola, anzi, la nuovissima scuola. Numeri alla mano, “SLATT” è la più grande hit di Rondodasosa, che ad oggi accarezza i 40 milioni di stream su Spotify. Melodie ipnotiche, un ritornello che entra in testa, una produzione irresistibile: nonostante sia stata la drill a far davvero conoscere Rondo, è un brano molto più melodico ad avergli fatto tagliare i traguardi più importanti. Il featuring di Capo Plaza sugella il suo status di giovane promessa in rapida ascesa, che ormai, con i suoi oltre due milioni di ascoltatori mensili su Spotify, è ormai in realtà certezza.

DJ TY1, Marracash, Taxi B, Paky –
Djungle

La traccia che apre “Djungle”, il primo disco da producer di DJ TY1, è praticamente una posse track che riunisce due generazioni diverse di rapper. Intro e ritornello di Marracash arrivano direttamente da “Benvenuti nella giungla”, un classico della Dogo Gang, mentre dopo di lui si alternano due dei rapper più controversi ma fragorosi degli ultimi anni. In maniera diversa, le strofe di Taxi B e Paky si impongono per la forza della delivery, originale, brutale, aggressiva, proprio come una giungla di cemento.

Rkomi & Ernia –
10 Ragazze

Taxi Driver” di Rkomi è uno dei dischi che più ha alzato la quota dei featuring usciti durante l’anno, in virtù di un ampio ventaglio di collaborazioni, stilisticamente anche molto diverse tra loro – da Tommaso Paradiso ad Ariete, passando per Sfera Ebbasta, Chiello e altri ancora. La collaborazione con Ernia è una delle più di successo dell’intero progetto, grazie anche all’innato feeling dei due, che hanno condiviso una buona parte dei rispettivi percorsi. L’argomento del brano, che poi in realtà è il filo conduttore dell’intero disco, è pane quotidiano per i due artisti, una comfort zone all’interno della quale hanno realizzato alcuni dei loro brani più apprezzati.

Rondodasosa, Sacky, Vale Pain, Neima Ezza,
Kilimoney, Keta – Seven 7oo

Cercare di rimanere impassibili di fronte all’uragano “Seven 7oo” è impossibile. La mega posse track, prodotta da NKO, si è abbattuta di prepotenza sulla scena, portando sotto i riflettori tutti i nomi del collettivo, dopo l’exploit iniziale di Rondodasosa, Vale Pain e Neima Ezza. Ecco allora che il disco d’oro di questa realtà milanese assume anche più significato: l’unione di questo collettivo fa DAVVERO la forza.

MACE, Jake La Furia, Izi,
Jack The Smoker – Dio non è sordo

OBE” di Mace è uno dei progetti più interessanti usciti nel 2021, grazie anche a una rara sensibilità musicale e capacità di amalgamare più stili, andando ben oltre il rap. La sperimentazione sonora è forse il vero marchio di fabbrica dell’album, ma non mancano affatto momenti squisitamente rap. Su tutti, “Dio non è sordo” riunisce un terzetto che, tra wordplay e strofe dense di significato, regala uno dei momenti più impegnativi (nel senso buono) dell’intero disco.

Sfera Ebbasta, Marracash,
Guè Pequeno, Geolier, Paky – Tik Tok RMX

Ok, siamo tutti d’accordo che l’entrata di Guè Pequeno in “Tik Tok” è uno dei momenti più alti del 2020 del rap italiano. Sembrava difficile arricchire una formula così perfettamente collaudata, il brano di “Famoso” che più ha scaldato i cuori dei fan del rap nostrano. Le aggiunte di Paky e Geolier si sono però rivelate perfette: il primo grazie all’attitudine, il secondo con una strofa semplicemente impeccabile da ogni punto di vista. Come migliorare un capolavoro: prendere appunti da qui.

Emis Killa, Jake La Furia, Ernia –
Per Tutta La Città

Con “17Emis Killa e Jake La Furia si sono tolti delle belle soddisfazioni, trionfando sul mercato con un disco marcatamente rap. Nella repack si sono concessi più di uno sfizio, coinvolgendo diversi artisti, anche in vesti inaspettate. È il caso di “Per Tutta La Città”: la voce di Ernia fa da collante, nel ritornello, alle strofe dei due rapper meneghini, per un brano intimo, perfetto per un giro in macchina notturno, illuminati solo dalle luci dei lampioni e dalle insegne al neon.

En?gma, Jake La Furia –
Il Fiume Mystic

Totem” di En?gma è un progetto ambizioso, che nei suoi diversi capitoli ha chiamato a raccolta moltissimi esponenti della scena italiana, underground e mainstream, veterani ed emergenti. Il punto più alto è “Il Fiume Mystic”, in collaborazione con Jake La Furia. Una pioggia di incastri, punchline, riferimenti alla cultura pop, ma anche alla contemporaneità – Jake parla del vaccino Sputnik -, su una produzione incalzante. Ciliegina sulla torta, il titolo che omaggia un grande capolavoro del cinema moderno.

Villabanks, Lil Kvneki, Il Genio –
Porno

Filtri”, l’ultimo mixtape di Villabanks, è un progetto che ha convinto parecchi, anche tra i suoi detrattori, grazie alla voglia di sperimentare, alle collaborazioni inaspettate e indovinate, alla voglia di uscire dalla propria comfort zone. “Porno” è forse il risultato più interessante di questa ritrovata attitudine: insieme a Villabanks e Lil Kvneki troviamo Il Genio, duo pop che nel 2008 entrò di prepotenza nelle case di tutti gli italiani con il tormentone “Pop Porno”. È proprio da lì che riparte il giovane Villabanks, donando nuova vita a quella hit con il suo personalissimo stile.

Sottotono, Tiziano Ferro, Marracash, Guè Pequeno –
Solo lei ha quel che voglio 2021

Era il 1996 quando “Solo lei ha quel che voglio” dei Sottotono faceva incetta di consensi (e vendite) in un’Italia profondamente diversa da quella di oggi. Da allora, i Sottotono si sono sciolti e poi riuniti, e l’hanno fatto con un progetto che ha coinvolto molti dei nomi di punta della scena urban italiana. La vetta più alta? Probabilmente proprio “Solo lei ha quel che voglio 2021”, un remix che coinvolge Tiziano Ferro (che ha esordito proprio come corista dei Sottotono), Marracash e Guè Pequeno, che hanno esplicitamente chiesto di collaborare proprio a questo remix.

Tony Effe, Side Baby –
Luce a Roma

Se c’è una reunion che è quasi riuscita ad oscurare addirittura quella dei Sottotono, tanto è l’hype che si è scatenato al suo annuncio, è stata quella tra Tony Effe e Side Baby. In “Untouchable” il figliol prodigo è tornato a rappare con uno dei membri della Dark Polo Gang, e il risultato è davvero micidiale. “Luce a Roma” è esattamente il brano che ci saremmo aspettati da Tony e Side, ma è anche più bello di come lo sognavamo. Anche nel rap, ogni tanto, c’è il lieto fine. Tony stesso ci ha raccontato qui com’è andata (e come sarebbe potuta andare…).

Lil Busso, Psicologi –
Vita e problemi

Sbagli di proposito”, il sophomore album di Lil Busso, è una delle sorprese più piacevoli di questo 2021. Il giovane rapper bolognese si è davvero sbizzarrito a livello di sound, pescando diversi jolly dal mazzo, con produzioni raffinate ed esperimenti con la voce che non possono non sorprendere in positivo. “Vita e problemi”, con gli Psicologi, è esattamente il tipo di brano che chiunque vorrebbe ascoltare al tramonto, seduto all’aperto, con un piacevole drink in mano. Provare per credere.

Shiva, Paky –
Fendi Belt

Dolce vita” di Shiva, il discusso nuovo album del rapper milanese, non ha neanche fatto in tempo ad uscire che si è già arricchito di una nuova traccia. Dopo aver scelto di collaborare solo con Lil Baby nel disco, Shiva ha di nuovo coinvolto l’amico e collega Paky: il risultato è un brano al 100% trap, d’impatto, con quel tipo di sound che forse manca nell’album. I suoi fan storici ringraziano, “Fendi Belt” è esattamente ciò che aspettavano.

Guè Pequeno, Lazza, Salmo –
Alex

All’ultimo posto di questo elenco troviamo una sorta di bonus track, poiché si tratta di un secondo brano presente in “Fastlife 4”, dopo “Smith & Wesson Freestyle”. Si tratta però di una scelta obbligata, visto il magnitudo della collaborazione. Dopo qualche screzio passato, grazie anche alla “mediazione” di Lazza, Guè Pequeno e Salmo tornano a collaborare, insieme allo stesso Lazza, su una traccia che omaggia nientemeno che “Arancia Meccanica”. Il risultato, come immaginabile, è tanto liricamente violento quanto la pellicola che lo ha ispirato.