I fashion film rendono i brand più interessanti

C’è chi punta sulle celebrità per fare clamore e chi invece utilizza un approccio più artistico, chi vuole consolidare un’identità precisa e chi preferisce cambiare in base allo stile di stagione: le campagne pubblicitarie esistono da una vita, e nel mondo della moda sono ancora più rilevanti che mai. 

Però, la strategia comunicativa più interessante, al momento, non riguarda tanto le foto tradizionali che popolano le riviste, e nemmeno gli spot pubblicitari da tv. Ciò che sta portando una ventata di freschezza sono i fashion film

Sempre più spesso, infatti, vi sarà capitato di vedere marchi pubblicare sui propri profili non degli scatti di modelle o ambassador in posa ma dei video che possono essere paragonati in tutto e per tutto a delle pellicole da sala cinematografica. 

Ovviamente, nemmeno i fashion film sono una cosa di recente invenzione: Prada li utilizza da anni coinvolgendo registi come Wes Anderson e Roman PolanskiNick Knight, fondatore di SHOWstudio, ci ha costruito una carriera e tanti altri brand, come Louis Vuitton e Gucci, ci hanno già provato. Ciò che sta cambiando, però, è il target di questi video. 

Mentre una volta erano rilegati alla nicchia del lusso, facendo spesso leva su un aspetto troppo “concettuale” e nomi altisonanti, oggi sempre più marchi sfruttano questo mezzo per espandere il proprio immaginario. Il focus non sono i prodotti, che ovviamente sono presenti ma mai centrali, perché l’obiettivo non è vendere: chi guarda non è un cliente, ma uno spettatore. Lo scopo è infatti posizionare il marchio, renderlo riconoscibile e farsi conoscere non solamente per ciò che si ha sullo shop online. 

Se negli scorsi anni era stata la collaborazione tra Nike e Patta, con “The Wave”, ad accendere i riflettori sui fashion film anche per un pubblico tradizionalmente “lontano” dall’alta moda, oggi è impossibile elencare tutti i marchi streetwear o simili che hanno abbracciato questo mezzo, a metà tra arte e marketing