I maglioni brutti sono i veri protagonisti delle feste

Il Natale è come il bollo dell’auto: arriva ogni anno, puntuale come un orologio. Fortunatamente, a differenza di quest’ultimo, sono l’allegria e la spensieratezza a connotare il periodo delle lucine colorate. Quelle, e il pungente odore di acrilico nell’aria. Sì, perché cosa può rallegrare uffici con fredde luci al neon e trasmettere l’euforia per chili di burro e litri di vino, se non un bel maglione natalizio orrendo? 

Oggi onnipresente in ogni forma e colore, il maglione natalizio gode di un potere indiscusso: quello di privare le persone dell’onere di scegliere cosa dover indossare a qualsiasi evento mondano compreso tra il 20 e il 27 dicembre. Quello dell'”Ugly Christmas Sweater” è diventato un vero e proprio culto, una tradizione a cui nessuno sembra voler rinunciare, un elemento fondante della tradizione natalizia globale al pari di carta da regalo e biglietti d’auguri. Anno dopo anno, proliferano gli inviti a ritrovi con gli amici il cui unico dress code impone proprio maglioni pruriginosi le cui caratteristiche principali sono così riassumibili: pacchiani e orrendi, ma familiari e rassicuranti.

Per quanto possa essere stucchevole, questo simpatico indumento possiede radici storiche. I primi maglioni natalizi furono commercializzati tra gli anni ’40 e gli anni ’50, quando il boom economico ha permesso loro di campeggiare addosso alle star del grande e del piccolo schermo, tra cui Bill Cosby nella serie televisiva I Robinson. Il discreto successo commerciale riscosso negli anni ’80 dagli allora definiti “Jingle Bell Sweater” ebbe vita breve. Negli anni ’90, infatti, il maglione natalizio fu presto associato al discutibile senso dell’umorismo di qualche imbarazzante parente dai gusti retrò (basti pensare al celebre incontro tra Bridget Jones e il maglione con la renna gigante di Mark Darcy, interpretato da Colin Firth nel film Il Diario di Bridget Jones). Purtroppo o per fortuna, questa iconica scena cinematografica ha contribuito significativamente alla diffusione dell’emblema del kitsch in tutto il mondo.

Arrivati ai giorni nostri, possiamo affermare con certezza che il maglione di Natale ha la capacità di mettere in pausa il buongusto: almeno una volta nella vita chiunque ha abbracciato il gusto dell’orrendo per celebrare le festività, anche coloro che dedicano la propria vita alla moda. 

Verrebbe quasi da pensare che tutti questi anni di storia abbiano comportato un significativo margine di miglioramento, ma così non è stato, complice l’odierna produzione di massa che vuole tutto ad un prezzo praticamente nullo. Il suo essere ironicamente pacchiano lo rende capace di travalicare i confini della qualità: l’importante è che sia invadente e che trasudi entusiasmo. Il fatto che sia un ammasso di fibre plastiche impossibile da riciclare diventa irrilevante, di fronte a un prezzo stracciato che ne rende accettabile l’utilizzo saltuario e il goliardico scopo.

@lippesolar Der hässlichste Weihnachtspullis gewinnt 🙌🏻😁 #uglysweaters #office #christmas #Weihnachten
#büro #coworkers ♬ Sleigh Bells (PhatCap! Trap Remix) – Ronettes

Con l’avvicinarsi del nuovo anno e dei nuovi buoni propositi, l’ideale sarebbe impegnarsi collettivamente verso delle scelte più responsabili, meno “usa e getta”. Per non fare la figura del Grinch ai raduni tra gli amici, personalizzare il proprio maglione di Natale, applicando varie forme di decori a semplici maglie di lana, è un’originale alternativa all’acquisto dell’ultimo momento. Potrebbe persino evitarvi l’imbarazzo dello scoprire che qualcun altro, alla stessa cena, indossa il vostro stesso maglione natalizio (oltraggioso!). Per i più pigri, assicuriamo brindisi di successo anche con un semplice maglione rosso: potrete sempre spacciarlo come una divisa da elfo.

@jeanettexxi Another fun & easy Christmas DIY 🎄🎅Now I just have to decide which party to wear it to ❤️ inspo @salma_mayhall #christmas #christmas2024 #christmasDIY #uglychristmassweater #fyp #fy #wreathsweater #explore #cozychristmas #traditionalchristmas ♬ original sound – Jeanettexxi