Se nella memoria collettiva l’11 settembre corrisponde al ricordo di uno dei più celebri attacchi terroristici della storia recente, per molti tifosi della Juventus questa data è impossibile da dimenticare per un altro motivo: nel 2011 infatti la squadra bianconera giocò il suo primo match ufficiale nel nuovo stadio, quello Juventus Stadium che ha contribuito anno dopo anno all’affermazione del club torinese sul panorama nazionale ed europeo. Rispetto a 10 anni fa è cambiato tantissimo, come è normale che sia: rispetto all’undici titolare schierato in occasione del match inaugurale – lo storico 4-1 contro il Parma aperto da un gol dello svizzero Stephan Lichtsteiner – c’è solamente un superstite, Giorgio Chiellini. Da quel giorno la Juventus è riuscita a costruire parte dei propri successi grazie al fattore casa, e non soltanto attraverso risultati sportivi: oltre a detenere una serie di invidiabili record casalinghi, la costruzione di un nuovo impianto ha garantito anche un’impennata dal punto di vista economico grazi a dei ricavi molto importanti (fino a 83 milioni di euro all’anno, con un +600% rispetto all’era precedente, come si evince da questo studio di Calcio e Finanza), proprio come ci si aspettava prima che iniziasse il lungo iter dei lavori, iniziati nel 2009 (sei anni dopo l’acquisizione dei diritti di superficie dell’area della Continassa, dove sorgeva il vecchio Delle Alpi).
10 – Dalla prima partita ufficiale disputata all’#AllianzStadium, la #Juventus è la squadra che è rimasta imbattuta più spesso in partite casalinghe nei top-5 campionati europei (181 – 95,26%), collezionando anche il maggior numero di vittorie in campionato (157). Fortezza. pic.twitter.com/sop2sn1Zj0
— OptaPaolo 🏆 (@OptaPaolo) September 8, 2021
Oltre ad aver indirettamente partecipato ai trionfi della Juventus, capace di vincere nove scudetti in un decennio, lo Stadium si è presto distinto come esempio virtuoso tra gli stadi italiani, se non altro per essere stato il primo impianto d’Italia interamente di proprietà di un club. L’aver frantumato questo tabù che per anni ha contraddistinto le strutture calcistiche italiane rispetto a quelle straniere ha reso lo Juventus Stadium un’arma invidiata ma soprattutto un modello da imitare, quantomeno sulla carta, visto che ad oggi molte società non sono ancora riuscite a rendersi autonome rispetto agli impianti cittadini. Moderno ma con dei chiari richiami al passato (lo Stadio delle Alpi), è stato progettato dagli studi studi GAU e Shesa: alla sua realizzazione hanno collaborato gli architetti Hernando Suárez e Gino Zavanella, ma anche alcuni prestigiosi marchi del design Made in Italy come Pininfarina Extra e Giugiaro. Lo stadio torinese è stato molto apprezzato per la sua originalità, un aspetto che è stato privilegiato rispetto alla grandezza: l’Allianz Stadium, denominazione assunta solamente nel 2017 dopo la cessione dei naming rights, infatti è solamente il sesto stadio d’Italia per capienza, superando di poco i 40mila posti a sedere.
Tra i segni di riconoscimento c’è altro: la mancanza della pista d’atletica, ovviamente, e quella delle barriere architettoniche; la posizione leggermente rialzata rispetto alla superficie di accesso; i due piloni alti oltre 80 metri che sono ormai diventati parte integrante dello skyline cittadino; le 50 stelle posizionate sul pavimento esterno dedicate a glorie del passato; le panchine “all’inglese” inserite all’interno della tribuna principale e l’incredibile vicinanza tra gli spalti e terreno di gioco, appena 7,5 metri. Se consideriamo anche l’enorme complesso adiacente (la cosiddetta Area 12, quella dedicata allo shopping, e il J-Village), tutto ciò ha contribuito a rivoluzionare l’esperienza di assistere ad una partita di calcio dal vivo, sia nei confronti delle abitudini passate che rispetto alle altre realtà italiane.
La costruzione dello Juventus Stadium ha indubbiamente riguardato la recente trasformazione urbana che ha riguardato Torino nell’ultimo ventennio, tra Giochi Olimpici Invernali del 2006 e rivalutazione del quartiere Lingotto. Teatro di partite memorabili, addii strappalacrime e grandi gol (in tutto sono oltre 700), per lunghi periodi fortino inespugnabile (anche se adesso le squadre che hanno vinto almeno una volta sono diventate 15), non ha ospitato solamente incontri dei bianconeri: partite della Primavera e della squadra femminile, gare tra Legends, incontri della Nazionale Italiana, una finale di Europa League e qualche amichevole, una delle quali è entrata nella storia bianconera: l’8 settembre 2011, infatti, in occasione dell’inaugurazione vera e propria, la Juventus decise di sfidare gli inglesi del Notts County, ovvero coloro i quali nel 1903 ispirarono l’adozione delle strisce verticali bianche e nere sulla maglia da gioco.
Oltre poter vantare un’elevatissima percentuale di riempimento, di molto superiore al 90%, negli ultimi anni lo Stadium è balzato alle cronache come autentico place to be anche per personaggi mondani, frequentato sempre più spesso da ospiti d’eccezione: non solo tifosi, ma anche star internazionali invitate appositamente dal club e celebrities incuriosite dal clima dello stadio e attirate dai successi della squadra. Di passaggio in città con il marito impegnato a girare un film, la top model Claudia Schiffer ha assistito ad un Derby della Mole nel 2019, appena qualche giorno prima che in tribuna spuntasse a sorpresa l’ex leggenda NBA Ray Allen per un match di Champions League contro l’Atletico Madrid. E poi ancora Rihanna, i Ferragnez e Giorgio Moroder, il grande tifoso bianconero che nel 2017 ha tenuto un vero e proprio dj set nell’impianto torinese, durante il riscaldamento della gara contro la Lazio.
Per celebrare il prestigioso anniversario, negli ultimi giorni il club ha lanciato sui propri account social l’hashtag #10YearsAtHome, un modo per rivivere le emozioni dei primi dieci anni coinvolgendo chi ha partecipato attivamente a questa nuova era, i tifosi. Ma se al momento non sono previste altre iniziative fisiche – la Juventus sarà impegnata in trasferta questo week-end, tra l’altro – c’è un altro omaggio che è stato svelato qualche giorno fa, quello sulle maglie: l’home kit 2021/2022 infatti è dedicato proprio a questa ricorrenza, contiene un’inedita dicitura all’interno della casacca (10 years at home) e anche dei particolari dettagli sulle strisce nere, delle stelle ispirate al celebre Cammino delle Stelle presente all’esterno dello stadio.