Il colbacco fa giri immensi e poi ritorna

Indossare un cappello è come entrare nelle parti di un personaggio: uno dei pochi accessori capace di trasformare un intero outfit — e il colbacco più degli altri. Questo perché ha il potere di evocare immagini che vanno dalla Russia militare a Berlusconi, ma anche Miuccia Prada in vacanza o Pharrell nei primi anni 2000. 

L’immaginario legato all’accessorio parte quindi dalle suo origini russe e militari quando riparava dal freddo gelido le teste dell’Armata Bianca durante la guerra civile del 1918. Da qui è passato per le mani di vari eserciti, di ricche signore impellicciate anni ’80, di John Galliano, Karl Lagerfeld e Pharrell fino alla testa di North West. Un processo familiare alla moda: cambiare la semantica di un simbolo accostandone significati diversi da quelli che aveva nelle culture e subculture di partenza. 

Il colbacco (o “trapper hat” in inglese) deriva dall’originale ushanka, un cappello in pelliccia con tre lembi a coprire fronte e orecchie usato già dalle popolazioni dell’Asia Centrale (con il nome si malakhai) e che deriva dalla definizione letterale di treukh (dal russo “tre orecchie”). Il cappello sembra essere arrivato in Russia con l’invasione Mongola ma secondo alcune fonti storiche delle sue versioni erano già usate dai contadini russi dal XVII secolo. 

Nella moda ha avuto periodi di splendore come quelli che corrispondono alla direzione di John Galliano da Dior. Nelle collezioni dal 2002 al 2004 sono diversi i mega colbacchi apparsi nelle sfilate con paraorecchie scultoree, foltissime pellicce e piume. Prada aveva stupito nel 2019 con le collezioni uomo invernali e quella resort in cui i colbacchi puffy e grafici pensati (e poi indossati) da Miuccia avevano dato inizio a una nuova ossessione per gli “statement hats”, ovvero cappelli che si facevano subito protagonisti dei look. Il ritorno di questo accessorio nella moda oggi è di nuovo legato alle sue dimensioni sproporzionate: più i fit diventano baggy, più la proporzione del cappello deve seguire. Allo tesso tempo il colbacco in pelo si inserisce in un trend più grande di ritorno della pelliccia (vera o finta che sia) che si lega all’idea di lusso oggi: a metà tra il “quiet” minimalista e attento alla qualità e quello più sfacciato fatto di riferimenti agli status symbol del passato. 

L’attribuzione di nuovi significati e immaginari a questo accessorio, simbolo di storie e tradizioni molto specifiche, gli ha permesso di entrare tra gli accessori definitivi per l’inverno richiamando reference che vanno dall’armata bianca ai “fashion mfs” su TikTok o le ultime sfilate.