
Il 20 luglio Pop Smoke avrebbe compiuto 22 anni e ancora una volta non è lui a farci un regalo, bensì i suoi collaboratori, che hanno programmato l’uscita di “Faith” – il secondo disco postumo – per il 16 luglio. Sembra passato molto tempo dalla sua morte ma in realtà non è così, Bashar Barakah Jackson ci ha lasciato il febbraio scorso, prima dell’inizio di tutto questo delirio; da allora, ci ha (o hanno) sempre tenuti occupati: il seguito del suo primo mixtape, “Meet the Woo 2”, era appena uscito, a luglio è stato pubblicato il primo disco postumo, “Shoot For The Stars, Aim For The Moon”, e un anno dopo siamo di nuovo ad attendere un progetto inedito. Nel frattempo, siamo stati catturati da numerosi featuring trovati nei dischi di altri, ma anche nella colonna sonora di quel film che lo ha visto protagonista.
Sono in molti coloro che hanno deciso di omaggiare il successo e la rivoluzione portata da Pop con barre contenenti riferimenti al rapper, almeno una quindicina di artisti gli hanno permesso di vivere nella loro musica. Altri hanno scelto invece di inserire direttamente le sue strofe nei loro brani, e non c’è motivo di arrabbiarsi. Per la maggior parte, si tratta infatti di strofe già pensate per quelle collaborazioni e già approvate dall’artista prima della sua morte, come è stato il caso di Polo G: «abbiamo registrato “Clueless” la notte prima della sua morte», ha affermato. Quindi, siamo pronti per ascoltare il nuovo progetto in arrivo? Lo faremo con le giuste intenzioni? Il rischio, se ascoltato con pregiudizio, è quello di sminuire il lavoro di un artista che – pur inconsciamente – ha lasciato tutto in mano ai collaboratori di cui si fidava e le cui volontà andavano comunque nella stessa direzione delle sue.
Pop Smoke era un artista incredibilmente prolifico. Non è uscito nessun album ufficiale prima della sua morte, ma è evidente che ci stesse lavorando: la musica che aveva da parte è bastata per due album decisamente lunghi (e chissà se ce ne sarà un terzo). Il suo primo mixtape pubblicato ancora in vita, “Meet The Woo”, gli ha permesso di arrivare ovunque nel mondo, catalizzare l’interesse verso sé stesso e instaurare rapporti che avrebbero dato vita a collaborazioni di alto livello, prima o dopo la sua morte. Le 34 tracce del suo primo album hanno coinvolto un incredibile numero di artisti, si sono guadagnate ottime posizioni in classifica e non sono state dimenticate così facilmente – come spesso succede ai dischi di oggi. “Shoot For The Stars, Aim For The Moon” ha ottenuto il doppio Disco di Platino il 23 giugno, mentre per quanto riguarda i singoli, ad esempio, “Hello” con A Boogie Wit Da Hoodie è stato rilanciato nelle radio a febbraio di quest’anno e si è guadagnato il platino a marzo. In realtà, lo stesso non è successo con i singoli in cui il rapper è apparso come ospite durante il 2021.
Nel 2020 Pop Smoke lo abbiamo visto coinvolto in quattro brani, all’interno dei dischi di Nav, Lil Tjay, French Montana e Kid Cudi, mentre nel 2021 è apparso nel disco di Fredo, dei Migos e di Polo G, più tre brani in collaborazione che hanno fatto parte della colonna sonora di due film – uno dei quali lo ha visto protagonista. È interessante osservare l’impatto dei singoli usciti nel 2020 e quelli invece nel 2021, in ordine cronologico.
“Run It Up” (Nav feat. Pop Smoke)
Seconda traccia più ascoltata del disco di Nav, superata solo da “Turks” con Gunna e Travis Scott, rilasciato oltre un mese prima come singolo estratto dal disco “Good Intentions“. Il brano ha raggiunto la 64ª posizione nella classifica Billboard solo in Canada, ma è stata aggiunta al numero 19 nella Bubbling Under Hot 100 – classifica di Billboard in cui vengono inserite le tracce che non sono ancora entrate nella Billboard Hot 100.
“Zoo York” (Lil Tjay feat. Pop Smoke & Fivio Foreign)
Prima traccia di gran lunga più ascoltata del disco di Lil Tjay. Su Spotify le riproduzioni del brano superano di circa 60.000.000 unità gli ascolti del secondo con valore più alto. Il brano ha raggiunto la 65ª posizione in Billboard Hot 100 e la 28ª nella Hot R&B/Hip Hop Song Chart, nonché ottime posizioni in Canada, Irlanda e UK.
“Double G” (French Montana feat. Pop Smoke)
Prima traccia più ascoltata del disco di French Montana, anche se in vantaggio perché pubblicata come singolo prima dell’uscita di “CB5”. Il brano non è entrato in Billboard Hot 100, ma ha raggiunto la 13ª posizione nella Bubbling Under Hot 100.
“Show Out” (Kid Cudi feat. Skepta & Pop Smoke)
Prima traccia più ascoltata del disco di Kid Cudi, con valori di riproduzione su Spotify molto più alti rispetto a tutte le altre tracce del disco. Il brano è stato decisamente un ottimo successo, posizionandosi alla 54ª posizione della Billboard Hot 100, 12ª della Hot R&B/Hip Hop Song Chart e raggiungendo ottime posizioni anche in Canada, Francia, UK, Svizzera e Irlanda.
“Burner on Deck” (Fredo feat. Pop Smoke & Young Adz)
Seconda traccia più ascoltata del disco di Fredo, superata solo dalla collaborazione con Dave. Il brano non è entrato nelle classifiche americane, ma ha raggiunto posizioni decisamente alte in UK, dove si è piazzato al 18° posto, e in Irlanda, arrivato alla 33ª posizione, ottenendo apprezzamenti anche in Nuova Zelanda.
“Light It Up” (Migos feat. Pop Smoke)
Settima traccia più ascoltata del disco dei Migos. Il brano non è riuscito ad entrare nella Billboard Hot 100, è stato però inserito nella Bubbling Under Hot 100 al 14° posto. Il Canada ha mostrato il suo apprezzamento permettendo al brano di entrare in classifica al 79° posto.
“Clueless” (Polo G feat. Pop Smoke & Fivio Foreign)
Ottava traccia più ascoltata del disco di Polo G. Il brano ha ottenuto risultati migliori rispetto alla collaborazione con i Migos, ma sempre in posizioni non molto alte. “Clueless” è arrivato al 79° posto della Billboard Hot 100 e alla 32ª posizione della Hot R&B/Hip Hop Song Chart.
Osservare, ascoltare e leggere i dati delle tracce uscite dopo la morte di Pop Smoke fa pensare. Il rapper di New York è ancora un catalizzatore di interesse, ma trovarlo in numerosi dischi dei colleghi è risultato per alcuni pesante. Dobbiamo però tenere in considerazione che i diversi brani e probabilmente anche i dischi – compreso quello che uscirà venerdì – erano già nei programmi dell’artista, e per capirlo basta ascoltarli. Nella maggior parte dei casi non ci sono forzature, non ci sono strofe rubate da chissà dove per inserirle in modo forzato nella traccia di un artista qualunque. Pop Smoke e Polo G avevano chiuso il pezzo in studio proprio la sera prima della sua morte; Pop era super fan degli UK e Fredo e Young Adz erano due degli artisti britannici che stimava e ascoltava; il remix di “No Cap” era stato registrato nel 2019 e “Lane Switcha” era senza dubbio già in fase di realizzazione (“It’s me, Rocky, and Skep”). Inoltre, nella maggior parte di queste tracce sono coinvolti i produttori con cui il rapper era solito lavorare, tra questi 808 Melo e AXL Beats. C’è da notare che molte delle prime volte dell’artista insieme ai colleghi sono state successive alla sua morte, ma solo perché non ha avuto tempo di pubblicare i brani prima. Dovevano davvero restare inascoltati?
Dopotutto, i singoli sopracitati rappresentano molto fedelmente il compianto artista. Lo stile e i riferimenti sono i suoi, le volontà – potremmo dire – pure. Il primo estratto di “Faith”, che non è un singolo, ma un promemoria, vede lo stesso Pop Smoke parlare al suo pubblico come ai suoi amici e collaboratori: “Like, just stay focused, you understand? You know what I’m sayin’? Keep your mind straight on the prize”. Il suo viaggio, e quello della sua musica, non potevano concludersi il 19 febbraio 2020.