Il discorso del Mussolini di Marinelli in onda a reti unificate

Sky ha trasmesso a reti unificate lo spot contenente il “discorso alla nazione” del personaggio di Mussolini interpretato da Luca Marinelli per la nuova serie tv “M. Il figlio del secolo” su quasi tutte le emittenti televisive e radiofoniche italiane.

Tra le 20.35 e le 20.45 di ieri sera, giorno di uscita della serie tv, è stata trasmessa su Rai, Mediaset, La7, Tv8, Discovery, Radio24, RTL 102,5 e altri quella che per Sky è stata una mossa di marketing impressionante e geniale – un po’ per la reach incredibile di una pubblicità in simultanea in questa fascia oraria, un po’ per il clamore scaturito dal contenuto stesso della serie e dei temi trattati.

«C’erano delle scene in cui mi fomentavo con lui e provavo tristezza nel farlo. Per affrontare quei momenti, dovevo pompare il mio lato oscuro, ed è stato un processo molto doloroso».
Luca Marinelli

La messa in onda simulcast è al limite tra la provocazione e il genio comunicativo; quando un messaggio arriva a un paese intero a reti unificate (evento di per sé molto raro oggi) fa già un certo effetto, quando però questo messaggio è un discorso (interpretato magnificamente da Marinelli) che recita “noi oggi fondiamo i fasci di combattimento, per il futuro, l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”, la reazione è più che amplificata.

«Il nostro Mussolini è perdente, meschino, vile, bugiardo, un po’ Alberto Sordi e un po’ Tony Soprano. Crea quasi simpatia all’inizio, ma poi, quando la storia diventa più cupa e mette i suoi vizi capitali al servizio di un potere feroce, porta lo spettatore a sentirsi male per aver quasi avuto sentimenti di comprensione per lui».
Stefano Bises
Sceneggiatore di “M – Il figlio del secolo”

È la prima volta che un contenuto di questo genere guadagna una posizione così totalizzante per il pubblico. La serie tv prodotta da Sky Studios e The Apartment in collaborazione con Pathé e tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati sembra destinata a grandi cose. Lo spot punta infatti la luce, oltre ai temi affrontati, anche sui magistrali ruoli di Joe Wright alla regia e di Marinelli che sfonda la quarta parete e parla direttamente con il pubblico veicolando il messaggio con un forza quasi spaventosa.

«Da antifascista quale sono, sospendere il giudizio per 10 ore al giorno per sette mesi è stato devastante dal punto di vista umano. Dal punto di vista artistico, invece, è stata una delle cose più belle fatte in vita mia».
Luca Marinelli