Se c’è un brand che ha saputo intrecciare la propria storia con la musica in modo autentico, quello è Converse. Dalla strada ai palchi dei festival più iconici, le Chuck Taylor All Star sono diventate ben più di una semplice scarpa: un simbolo di espressione artistica, di ribellione e di libertà creativa.
Fin dagli anni ’70, Converse ha trovato casa nelle sottoculture musicali. I punk di Londra e New York hanno eletto le Chuck Taylor a manifesto della loro attitudine DIY (do it yourself), mentre il grunge degli anni ’90, capitanato da figure come Kurt Cobain, ha reso le sneaker logore un elemento essenziale del look disilluso e anticonformista. E non si tratta solo di un’adozione spontanea: Converse ha sempre abbracciato la musica, supportando artisti emergenti e creando progetti che hanno lasciato il segno.

Uno degli esempi più significativi negli anni è stato il progetto Converse Rubber Tracks, che mette a disposizione studi di registrazione gratuiti alle band indipendenti per dare voce a nuove generazioni di musicisti. L’iniziativa ha visto la partecipazione di artisti di tutto il mondo, dimostrando come il brand non sia solo un’icona di stile, ma un incubatore di creatività musicale.
L’hip hop ha a sua volta contribuito a rafforzare il legame tra Converse e la musica. Già dagli anni ’80, le Chuck Taylor venivano indossate dagli MC nei quartieri, accompagnando il boom del rap fino agli anni 2000, quando artisti come Tyler, The Creator hanno iniziato a collaborare direttamente con il brand, personalizzando modelli e spingendo il messaggio dell’indipendenza artistica.
Ancora prima di Tyler, però, le Converse sono sempre state parte del racconto di artisti provenienti dalla cultura hip hop, un elemento necessario per raccontare la propria provenienza e certificare la credibilità di strada. Se nella Est Coast, a New York, Biggie portava avanti un’estetica che guardava di più al mondo workwear, nella West Coast Tupac non solo le portava ai piedi ma le citava nei suoi brani. In “California Love”, uno dei singoli più celebri della sua carriera, Tupac rappava “In L.A. we wearin’ Chucks, not Ballys”.
A Los Angeles, infatti, le Chuck Taylor erano un must have della scena rap e hip hop. Non solo Tupac, anche Snoop Dogg, Ice Cube e poi The Game. Il produttore degli NWA ha più volte parlato della sua collezione di oltre centinaia di Converse Chuck Taylor, una passione che nasce non solo perché da sempre amante del basket, ma anche perché a Los Angeles erano un segno distintivo.
«Those were the shoes that everybody wore when you wanted to be clean and you wanted to keep your stuff fresh. It was an affordable shoe that made every outfit right», ha affermato Ice Cube su Kicks.
Anche The Game ha sempre portato avanti un particolare legame con la scarpa, dal suo stesso soprannome Chuck Taylor (“That’s my nigga Wiz and I’m Chuck Taylor mane“) al logo di Converse tatuato sul collo. Ed è stato lo stesso rapper a scrivere un altro pezzo di storia che porta con sé la scarpa: la cover dell’album “The Documentary”, in cui The Game indossa proprio un classico paio di Chuck Taylor nere.

Se guardiamo poi la crew di Wiz Khalifa, la Taylor Gang, ecco questa prende addirittura il nome in parte proprio dalla scarpa e lo stesso Khalifa possiede una collezione forse ancora più ampia di quella di Ice Cube, confessando di averne circa 200 paia, compresa la collezione che porta il suo nome.
Se negli anni 90, quindi, la loro anima era puramente gangsta e legata a un immaginario di strada, ad oggi restano sì versatili, ma si sono evolute passando a nuove estetiche, come quella guidata da Tyler, The Creator. L’artista non solo ha sposato la scarpa scegliendo di indossarla in molteplici occasioni e apparizioni, ma ha superato uno step successivo: quello di dar vita a collaborazioni che trasformassero la Chuck Taylor a propria immagine e somiglianza. Non più un semplice indossarle, quindi, ma un cercare di far propria l’estetica per riproporle al pubblico. E poi ancora, Olivia Rodrigo le indossa nei video di “drivers license” e “deja vu”, Camilla Cabello in “Señorita” e Ariana Grande precedeva quest’ultime sfoggiandole nel video di “Baby I” del 2013.
Non c’è quindi da meravigliarsi se oggi gli artisti che diventano volto del brand sono non solo Tyler, the Creator, ma anche Lil Yachty e Vince Staples, propri del mondo hip hop, e le nuove stelle del pop come Billie Eilish e a volte anche più sperimentale come quello di Charli XCX.




Anche in Europa la presenza di Converse non è mai stata da meno in fatto di musica. Se in Spagna non possiamo che menzionare Eva Ruiz, da sempre sostenitrice e fan del brand, in Italia gli artisti che da sempre hanno indossato Converse provengono sempre dal mondo hip hop, confermando una tendenza che a quanto pare non si perde in tutto il mondo. Liberato, Roshelle, Achille Lauro, anche Fedez era solito indossarle quando questo genere stava prendendo piede in Italia e Salmo le ha scelte per diversi video musicali, tra cui quello di “Perdonami“, uno dei brani rimasti ben in mente ai fan del rap per essere la collaborazione che ha portato alla luce il talento di thasup – che allora conoscevamo come tha Supreme. Ancora, i Sottotono nel 2021 hanno scelto di indossare in copertina del loro album “Originali” proprio un paio di Converse bianche: un grande classico che perfettamente rispecchia il ritorno dopo 20 anni dal loro ultimo progetto pubblicato.
È qui che sta la forza di Converse: nella sua capacità di adattarsi e reinventarsi, restando sempre vicina alla scena musicale senza mai snaturarsi. Dalla cultura punk al grunge, dall’hip hop all’indie rock, ogni generazione ha trovato nelle sue sneaker un modo per affermare la propria identità. E se c’è una cosa certa, è che la storia tra Converse e la musica continuerà a evolversi, con nuovi artisti pronti a scrivere il prossimo capitolo di questa leggendaria connessione.