A poche ore dal via dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, il Comitato Olimpico Internazionale è stato chiamato a pronunciarsi su alcune stringenti questioni nel 142esimo consiglio tenutosi proprio nella capitale francese. Annunciata dal presidente CIO Thomas Bach già da settimane, la proposta di istituire le prime Olimpiadi interamente dedicate agli eSports è divenuta realtà con voto unanime, garantendo dunque al mondo dei videogiochi un’ulteriore legittimazione della sua continua crescita negli anni.
A HISTORIC VOTE!
— IOC MEDIA (@iocmedia) July 23, 2024
The 142nd IOC Session votes for the creation of the Olympic Esports Games.
Mark the date 🥳 pic.twitter.com/CPRrwrirba
Per vedere i primi Giochi Olimpici eSports bisognerà aspettare appena un anno: il CIO ha infatti subito trovato un’intesa con il Comitato Olimpico dell’Arabia Saudita, che si è detto pronto per ospitare questa nuova manifestazione per 12 anni. Per il paese mediorientale si tratta dell’ennesima conquista recente: oltre al boom calcistico della Saudi League, capace di attirare sempre più big dei campionati europei, l’organizzazione del GP di Formula 1 di Gedda e l’assegnazione delle NextGen ATP Finals di tennis (e prossimamente di un Masters 1000), tra le tante cose va messa in conto soprattutto l’aggiudicazione dei Mondiali del 2034. L’Arabia Saudita attraverso lo sport sta provando a rivoluzionare la propria società aprendosi ai costumi occidentali e a tal proposito nel 2016 aveva lanciato il programma Vision 2030, che ha portato un’ondata di oltre 150 riforme tese a dare sempre più potere a donne e giovani.
Alla luce di questa notizia c’è la volontà di tenere in considerazione il ritmo della rivoluzione digitale senza però dimenticare i valori olimpici, quelli che le nuove generazioni (quelle maggiormente coinvolte in questo disegno) non devono dimenticare, aggiornando così il rapporto tra il brand dei Giochi Olimpici e coloro che praticano gli sport virtuali. Il processo che ha portato a questa intesa parte da lontano: negli anni il mondo eSports ha trovato una sua dimensione sempre maggiore a livello globale grazie ad alcuni eventi internazionali come l’eSports Forum di Losanna del 2018, le Olympic Virtual Series del 2021, l’Olympic eSports week di Singapore del 2023 e per ultima la eSports World Cup 2024 in programma proprio a Riyadh.
Essendo stati riconosciuti in molti Stati, nel frattempo si era già tentato di far diventare gli eSports una disciplina da medaglia sia per Tokyo 2020 (facendo leva sulla tradizione del paese asiatico nel campo dei videogame) che per Parigi 2024, ma era stato considerato eccessivo e prematuro: sono veramente praticati in 75 Nazioni di 4 Continenti come previsto dai requisiti? Richiedono veramente attività sportiva in senso stretto? Possono alcuni giochi violenti e discriminatori rientrare nella carta Olimpica?
Non si sa ancora quali saranno i giochi praticati, ma dal Congresso di Parigi pare che essi debbano rispettare certi criteri generali come essere in allineamento con i valori olimpici, essere credibili e popolari, garantire la pari rappresentanza dei sessi e promuovere l’inclusione, anche grazie alla previsione di squadre miste. Dovrebbe trattarsi di tre diverse tipologie di discipline: sport fisici virtuali (come Zwift e Virtual Tae Kwon Do), simulazioni sportive (NBA 2K e Gran Turismo) e eSports tradizionali (Street Fighter e Rocket League).