Se in una giornata di pioggia alla fermata del tram foste sorpresi dall’arrivo di un un enorme veicolo peloso con sembianze di gatto (il nekobus!), se vi capitasse di perdervi in una foresta incantata popolata da magiche creature e animali parlanti o, se per puro caso un pesce rosso dovesse uscire dall’acqua e diventare il vostro migliore amico, probabilmente vi siete addormentati dopo aver visto un film dello Studio Ghibli.
Senza bisogno di tante presentazioni torna dopo dieci anni nei cinema il maestro Hayao Miyazaki con il film Il Ragazzo e l’airone, in Italia dal primo di gennaio 2024.
La struggente bellezza dei disegni e il vortice di emozioni che accompagna ogni film, consacrano anzitempo il nome di Miyazaki alla storia del cinema. I tratti distintivi dei film dello studio Ghibli, sono da ricercarsi nel connubio tra musica e scenografie, che imprimono uno stile unico alle storie, già di per sé magiche e sognanti. Tutti i film sono infatti a dir poco indimenticabili, grazie ai disegni in stile anime e alle scenografie che si sviluppano in città fiabesche immerse in una natura incontaminata. Questi elementi accendono il nostalgico desiderio di un tempo perduto e allo stesso tempo collocato in una dimensione più onirica che reale. L’amore per la natura viaggia anche attraverso lo stile delle colonne sonore, anche per ‘Il ragazzo e l’airone’, realizzate da Joe Hisaishi, compositore, pianista e regista che ha regalato l’anima sonora ai film di Miyazaki.
Probabilmente su YouTube vi sarete senz’altro già imbattuti nei video di musica per studiare e concentrarsi della Lofi girl; ecco, le colonne sonore dei film dello studio Ghibli sono spesso usate con la stessa funzione immergendo l’ascoltatore in un loop di melodie intime e avvolgenti . Le influenze di Hisaishi di musica classica, contemporanea e sperimentale, ambient e folk giapponese danno vita a composizioni dallo stile vintage Lo-fi che creano un’atmosfera sentimentale e coinvolgente adattandosi perfettamente alle narrazioni. Un esempio è la colonna sonora de ‘Il mio vicino Totoro’, dai toni morbidi, arrangiamenti semplici e medie intime e calde, considerato tra i film più iconici dello Studio. La soundtrack de ‘Il ragazzo e l’airone’ ripropone ancora una volta il caldo abbraccio di melodie sognanti, a tratti sinistre e misteriose, rendendo la fruizione del racconto un’esperienza immersiva a 360 gradi.
Il sipario si apre sulla suggestiva scena di un incendio che divora l’ospedale di Tokyo e presenta il protagonista di questa storia: Mahito Maki. Il ragazzino è alla disperata ricerca della madre che morirà a causa delle fiamme, in una città (Tokyo) devastata dal secondo conflitto mondiale. La potenza emotiva che caratterizza questi primi momenti costituisce un elemento distintivo dei film di Miyazaki che permea l’intero film e tutti i suoi capolavori. A seguito della tragedia il padre di Mahito si risposa con Natsuko, sorella della defunta moglie, e proprietaria della tenuta in campagna in cui tutta la famiglia si trasferisce a vivere. Mahito ha difficoltà ad adattarsi alla nuova vita e alla zia-matrigna, in dolce attesa, finché l’incontro con uno strano airone lo conduce nella tana del bianconiglio, in un avventura fantastica dal tipico sapore di Studio Ghibli. Mahito scopre l’accesso ad un altro modo, a cavallo tra sogno e fantasia, tra vita e morte, che trascende spazio e tempo. Immancabilmente popolato da bizzarre creature antropomorfe e adorabili mostriciattoli. La storia si anima di personaggi misteriosi, con la minaccia di un destino avverso in cui si inserisce l’incontro con il prozio scomparso di Mahito che sancirà il destino dei due mondi.
Il ragazzo e l’airone, nel titolo originale How Do You Live?, dall’omonimo libro di Genzaburō Yoshino del 1937, classico dell’infanzia in Giappone, si allontana dal cupo realismo della storia originale trasformandosi in un poetico viaggio nell’ignoto delle sfumature della vita. I sentimenti di Mahito si plasmano e maturano nel corso della vicenda, intrecciando il realismo emotivo ad un parallelo mondo onirico sullo sfondo di paesaggi di incantevole bellezza.
Il senso profondo del film e del rapporto del giovane Mahito con il prozio, sono molto toccanti considerando che Miyazaki ha concepito questo film come sua ultima produzione e testamento. Lo ricordano le dichiarazioni di Toshio Suzuki, il produttore del film, al New York Times : “Miyazaki sta realizzando questo film per suo nipote; è un modo per dire che il nonno sta andando verso un altro mondo ma lascia dietro di sé questo film”.
Immancabile cuore spezzato, tuttavia le ultime indiscrezioni sembrano vertere in direzione di una prospettiva più felice per i fan di tutto il mondo dello studio Ghibli. Nonostante le varie occasioni in cui Hayao Miyazaki ha parlato di ritiro dalla scena cinematografica e dall’annuncio del pensionamento nel 2013, arriva una smentita dal dirigente dello studio Ghibli. Junichi Nishioka, infatti, in occasione del Toronto Film festival, afferma che il maestro dell’animazione stia continuando a lavorare e non abbia ancora intenzione di ritirarsi.