Ah Paris, Paris! Qualcuno direbbe ”la plus belle ville du monde!”, culla di arte e monumenti, che vanta un cimelio per ogni epoca attraversata e una storia per ogni pietra che compone i suoi boulevards. Casa del fashion mondiale, da sempre terra natia di grandi marchi high-end quali Chanel, Dior, Jean-Paul Gaultier e Louis Vuitton. Proprio lei, Parigi, ieri sera alle ore 20 circa, si è resa protagonista di una tragedia che ha scosso il mondo intero. In poco tempo si sono diffuse le immagini della storica cattedrale gotica Notre-Dame divorata dalle fiamme. Dopo circa cinque ore l’incendio era domato, ma lo sgomento e l’incredulità sono rimasti vivi e più forti che mai nel cuore di ognuno di noi.
Senza perdersi d’animo, la corsa agli armamenti è avvenuta subito sul fronte costruttivo: la sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha inaugurato la lotta alla solidarietà donando 50 milioni di euro per la sua ricostruzione. Ha inoltre proposto di indire una conferenza mondiale in cui coinvolgere i maggiori finanziatori, i mecenati dell’era moderna, per ridar lustro al simbolo della capitale francese.
Ma se l’arte chiama, anche la moda risponde. E magari ne approfitta un po’ per dare inizio a una sana e proficua competitività.
Il primo a rispondere all’appello è stato François-Henri Pinault, presidente della società di investimento Artemis, offrendo 100 milioni di euro. Nel mondo della moda questo nome non suona sconosciuto, infatti è colui che gestisce la Kering, società che possiede numerosi marchi di lusso, tra cui: Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen e Bottega Veneta. Dall’altro lato, però, la famiglia Arnault non è rimasta a guardare. I proprietari del gruppo LVMH hanno rilanciato a 200 milioni di euro aggiungendo la disponibilità dei migliori architetti e creativi del loro gruppo per restaurare il prima possibile Notre-Dame. Come sappiamo, il gruppo LVMH gestisce non solo numerosi luxury brand (Louis Vuitton, Bulgari, Fendi, Loro Piana, Céline) ma anche aziende di editoria francese, profumerie e produttori di vini e distillati.
Insomma, dalle passerelle della Paris Fashion Week, alla lotta per salvare la cattedrale di Nostra Signora. Una mano al portafogli e la sfida continua. Anche se questa volta è in gioco un patrimonio dell’umanità che ha bisogno della forza di tutti per tornare a splendere. Chi rilancerà con un’offerta più alta? Forse nessuno, speriamo soltanto che sopra tutti torni a svettare la sua bellissima guglia.
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