Dall’incontro di liberi impulsi delle singole menti nascono espressioni collettive. Il comunicato stampa diramato da Gucci dopo la sfilata della collezione autunno/inverno 2023 recita queste eloquenti parole per spiegare il metodo dell’improvvisazione che sta alla base della prima collezione creata senza la guida di Alessandro Michele.
La Milano Fashion Week si apre così, con l’atteso défilé della maison fiorentina, che torna a dedicare un’intera sfilata al menswear riprendendo anche la tradizione della stagionalità.
Si può dire che sia cominciata l’era post-Michele per il brand del gruppo Kering, anche se il drastico cambiamento che in molti si aspettavano non è (ancora) arrivato. L’approccio attuato dal team di design, che ha realizzato tutti 48 i look senza la supervisione di un direttore creativo, è però sicuramente più concreto e meno astratto. Non ha bisogno di acrobazie narrative o di scenari onirici: al centro dello show c’è solo la moda con il suo lato più crudo. La colonna sonora suonata dal vivo dai Ceramic Dog serve senz’altro a trasmettere quello spirito un po’ grunge e creativamente nichilista che probabilmente serpeggia tra i corridoi del quartier generale del marchio, in attesa di accogliere una nuova guida nel suo prossimo capitolo di storia.
Dal punto di vista pratico, gli outfit andati in scena sono senza ombra di dubbio meno autoreferenziali in senso grafico, con branding e monogram distribuiti in modo decisamente più parsimonioso. Lo sguardo è più rivolto al passato che al futuro, con richiami agli anni Novanta ma anche al 1970, come dimostra l’utilizzo di un vecchio logo preso dall’archivio. Il massimalismo viene dunque sopraffatto da un’estetica più minimal ma non per questo meno glamour.
Questa collezione non ha la pretesa di essere ricordata nel tempo, ma serve piuttosto a ricordare quali sono i fondamenti di Gucci, che rimangono saldi anche senza la presenza di uno stilista al timone. Tutto ciò che è stato creato da Alessandro Michele negli ultimi anni assume ora il valore di un’eredità, la quale si aggiunge in egual maniera a quella di Tom Ford e Frida Giannini in attesa di scoprire quale sarà la prossima.